Skunk Anansie, dagli albori nel ‘94 al temporaneo scioglimento

Quante storie ci racconta la musica, non solo con le canzoni, ma anche solo con i percorsi e tappe degli artisti che abitano l’universo delle sette note. Gli amanti del rock energico, spesso malinconico ma anche grintoso, di certo saranno fan degli Skunk Anansie, band resa celebre soprattutto da Skin che da anni ne è la voce oltre che l’anima. Un timbro graffiante, quasi aggressivo, ma che in realtà con la musica mira unicamente a scuotere le corde emozionali.



La storia degli Skunk Anansie parte dal 1994, anno della prima formazione con Skin già come voce, affiancata agli strumenti da Cass Lewis, Ace e Mark Richardson. Fin dagli albori sono riusciti ad imporsi con il loro stile rabbioso capace di spaziare tra i generi più disparati; dall’heavy metal al blues, passando per l’hip hop e il reggae. Chiaramente, come nella vita di ogni artista, gli ostacoli non sono stati pochi: la band si era infatti sciolta nel 2001.



Skunk Anansie, il successo di Skin da solista e la reunion nel 2009

Ma perché gli Skunk Anansie si erano sciolti? L’enigma è presto risolto, anzi, è anche fuorviante parlare con termini criptici. Semplicemente, dopo diversi anni vissuti sulla cresta dell’onda come band, ognuno dei componenti decise di provare ad imporsi con una carriera da solista. In particolare Skin – attuale voce del gruppo – si è imposta in maniera poderosa replicando e forse superando i successi dei primi anni con gli Skunk Anansie.

Sul finire della prima decade degli anni 2000 è però arrivata la grande notizia che i fan aspettavano; era già nell’aria, ma nel 2009 si concretizza la reunion degli Skunk Anansie. L’effettivo ritorno sulle scene musicali risale però a diversi anni più tardi, precisamente nel 2016 con l’album “Anarchytecture”.