L’applicazione di messaggistica Skype risulta essere down in Italia. Se si prova infatti ad accedere all’app via smartphone la stessa si apre ma non permette di inviare messaggi ne di riceverli, con una sorta di “loading” continuo. Se invece si tenta di aprire Skype via web, la versione desktop, in questo caso non riesce ad accedere allo stesso, e compare il messaggio in grande “Impossibile elaborare la richiesta di accesso”, con l’aggiunta di “Si è verificato un errore interno”.



Il down dell’applicazione sembra alquanto diffuso visto che, le segnalazioni sono moltissime in questi minuti. A raccoglierle è il portale downdetector, specializzato come sempre nella segnalazioni di tutti i malfunzionamenti del web, siano essi applicazioni, social o connessioni. Per quanto riguarda Skype si segnala un piccolo negli ultimi minuti, con più di 150 segnalazioni, e in merito al problema riscontrato il 41% registra un “blackout totale” della stessa applicazione.



SKYPE DOWN, PROBLEMA CONCENTRATO A MILANO

Cliccando invece sulla mappa che mostra la zona dove il down di Skype è più diffuso, il problema sembrerebbe concentrarsi in particolare nella Lombardia e più specificatamente nella zona del capoluogo, Milano. Non è ben chiaro se il down sia solamente temporaneo o meno, anche perchè al momento Skype non ha fatto alcuna precisazione e comunicazione, alla luce del fatto che il problema sia emerso solamente negli ultimi minuti. Cliccando inoltre sul sito di supporto di Skype, appare anche in questo caso un “loading” continuo, ma dopo qualche secondo d’attesa è possibile selezionare il tipo di problema riscontrato. L’applicazione di messaggistica di Microsoft è alquanto stabile e l’ultima volta che aveva registrato un malfunzionamento simile è stato a novembre del 2019, più di un anno fa, con centinaia di segnalazioni. Attendiamo risposte dall’azienda, con la speranza che il down di Skype possa essere risolto il prima possibile.

Leggi anche

Valditara: "La sinistra ha fallito con la scuola"/ "Detestano il merito e vogliono gli studenti tutti uguali"