Le regole sullo smart working 2025 cambiano, e per alcuni dipendenti di certe aziende il periodo relativo al lavoro da remoto potrebbe “concludersi qui”, o quanto meno in parte. Eppure anche in questo caso il divario tra due filosofie di pensieri è notevole.

A dirci di più è il risultato emerso dalla ricerca dell’Osservatorio Smart Working di cui è stato incaricata il Politecnico di Milano. Nel report si evince che nel 2023 gli smart workers erano 3,58 milioni, mentre quest’anno 3,55 milioni.



Smart working 2025: le differenze tra le aziende

Lo smart working 2025 prevede delle differenze notevoli tra i dipendenti appartenenti alle grandi imprese e i lavoratori delle PA e delle PMI. I primi, sono quelli che risultano più affini a lavoro da remoto, i secondi “preferirebbero” recarsi in ufficio.

Ultimamente la scelta di far lavorare in smart working oppure in sede è dipesa perlopiù dalle aziende (salvo casi rari come sta succedendo per il lavoro agile a Roma proposto durante il Giubileo). Dall’anno prossimo però, la situazione potrebbe cambiare.



Ad oggi il lavoro agile è stato sospeso per i dipendenti che rientrano nella categoria dei “lavoratori fragili“, mentre per i dipendenti delle multinazionali il rientro sarà più graduale (sono le aziende in questo caso a stabilire la frequenza e il modo di rientrare nella normativa).

I numeri e le previsioni sullo smart working

Lo stesso Responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working, Mariano Corso, ha confermato i numeri sopra esposti: gli smart workers più contenti sono quelli delle grandi aziende, perché il lavoro agile nelle PA e PMI ha un calo notevole.

Complessivamente la previsione per lo smart working 2025 è positiva, dato che si prospetta un aumento di richieste del +5%, raggiungendo e coinvolgendo 3,75 milioni di lavoratori.



Recentemente in occasione dello “Smart Working Award 2024”, sono state premiate le organizzazioni aziendali che hanno avuto la capacità di innovare la modalità di lavoro pur mantenendo inalterata la produttività.

Nelle premiazioni in pole position c’è Carrefour Italia (come grande azienda), INPS (come PA) e Vaillant Group Italia nella categoria delle PMI.