Smart working dal 1 settembre: per adeguarsi c’è tempo fino al 1° novembre
A partire dal prossimo 1 settembre 2022 lo smart working cambia ancora e torna alla sua vecchia formula che prevede cioè la sottoscrizione di accordi individuali con ciascun lavoratore. Le aziende però per adeguare i sistemi informatici e trasmettere le informazioni richieste al Ministero avranno tempo entro il primo novembre prossimo. Lo ha precisato il Ministero del Lavoro che ha risposto così in modo ufficiale ai vari dubbi fino ad oggi rimasti aperti. Nel comunicato, scrive Il Sole 24 ore, si legge anche che la nuova disciplina entrerà in vigore il prossimo giovedì. Nonostante questo, al fine di poter procedere con l’adeguamento i nuovi accordi di lavoro agile o la proroga di precedenti accordi che si perfezionano a partire dal 1° settembre potranno essere comunicati “entro il 1° novembre 2022”.
In questo modo il Ministero risolve due importanti problematiche: dà più tempo ai datori di lavoro per potersi adeguare alle nuove regole in tema di Smart working e precisa che la nuova disciplina si applica ai nuovi accordi di lavoro agile o alle proroghe (o modifiche) di precedenti accordi che si perfezionano a partire dal 1° settembre. Ciò significa che accordi di lavoro agile che sono in corso e in scadenza a fine anno non porteranno ad una nuova comunicazione.
Smart working, le nuove regole dal primo settembre: ecco cosa cambia
Ma andiamo a vedere in concreto cosa cambia esattamente a partire dal primo settembre 2022 in tema di smart working. Dal giovedì primo settembre non varranno più le indicazioni emanate dal Governo per tutti i lavoratori, ma saranno le aziende a stipulare accordi individuali con i singoli lavoratori. Si snellisce inoltre anche la procedura di trasmissione degli accordi al Ministero del Lavoro: adesso basterà comunicare solo i nomi.
Per l’attivazione del lavoro agile, dunque, dal primo settembre datore di lavoro e dipendente dovranno stipulare termini e condizioni della prestazione. Regola che vale sia per il settore pubblico che privato, ma con la novità delle comunicazioni al ministero che saranno semplificate. Fuori dalla proroga dello smart working, come fa sapere RaiNews, le categorie fragili e i genitori con figli piccoli. Una scelta che tuttavia potrebbe essere modificata all’ultimo. Più fortunati i comparti che hanno già contrattualizzato il lavoro agile nei mesi scorsi. Lavoratori del settore bancario l’elettrico il meccanico, l’alimentare o le telecomunicazioni potranno continuare a lavorare da casa secondo gli accordi già previsti per singola categoria.