Lo smart working o il congedo parentale sono “vietati” se le scuole sono chiuse, o per lo meno, non vi è ancora una norma che regolamenta queste situazioni. Partiamo dal decreto legge 111/2020, quello che è stato pubblicato in vista dello scorso mese di settembre, alla ripresa delle lezioni scolastiche. Come sottolineato dai colleghi de IlSole24Ore, con quel Dl venne introdotta la possibilità per i lavoratori dipendenti, genitori di under 14, di lavorare appunto in smart working o eventualmente di usufruire di un congedo indennizzato (pagato al 50% dello stipendio mensile) qualora il figlio venisse messo in quarantena dall’Asl a seguito di un contatto a scuola con una persona affetta da coronavirus. Una disposizione, ricorda ancora IlSole24Ore, che è poi confluita nel famoso Decreto agosto entrato in vigore lo scorso 14 ottobre. Nel contempo si è deciso di ampliare le situazioni che permettono di sfruttare il lavoro agile o il congedo. E così che lo smart working è stato esteso anche nel caso in cui il figlio avesse avuto contatti con una persona positiva al covid non solo nell’ambito scolastico ma anche durante un’attività sportiva, quindi in palestra, in piscina, in centri pubblici e privati sempre sportivi, ma anche a lezioni di musica e di lingua. L’Inps ha quindi aggiunto con la circolare 116/2020 che il periodo di congedo poteva essere esteso a tutto il periodo della quarantena, e anche per diversi figli, purchè il tutto accadesse entro la fine del 2020, così come da decreto legge. Il problema, come anticipato inizialmente, è che il congedo e lo smart working non prendono al momento in considerazione i casi di scuole chiuse, come ad esempio nella regione Campania (lezione sospese fino al 30 ottobre), con i ragazzi under 14 costretti a casa: ma come fanno i genitori ad accudirli se devono andare a lavorare? Ecco che quindi si rende necessaria una rapida revisione della normativa vigente, in quanto per molti addetti ai lavori il rischio di un lockdown natalizio è dietro l’angolo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SMART WORKING E CONGEDO: QUANDO USARLI? NON SE LA SCUOLA CHIUDE O IN CASO DI DAD

Nel nuovo Dpcm, il premier Giuseppe Conte ha annunciato nella serata di ieri le ulteriori misure pensate per scongiurare il nuovo lockdown generalizzato. Tra queste riconquista un posto da protagonista lo smart working, con un innalzamento soprattutto nella pubblica amministrazione. In merito Conte ha detto durante la conferenza stampa: “Incrementeremo con un provvedimento del ministro Dadone lo smart working”. Parole, queste, che lasciano intendere una maggiore agevolazione del lavoro flessibile. Tuttavia, come rammenta un articolo di oggi del Sole 24 ore, attualmente i genitori di under 14 possono ricorrere allo smart working (o a un congedo indennizzato) solo a fronte di quarantena del figlio. Con il decreto legge del 9 settembre scorso, in concomitanza con la ripartenza delle scuole, è stata introdotta la possibilità per i lavoratori dipendenti, genitori di under 14, di poter usufruire del lavoro agile qualora il figlio convivente venisse messo in quarantena dall’Asl a seguito di contatto avvenuto a scuola con una persona Covid-positiva. Successivamente si è ampliato anche l’ambito di situazioni che fanno scattare lo smart working, ad esempio in caso di contatto con positivo anche in ambito extra scolastico.



SMART WORKING, VERSO NUOVO PROVVEDIMENTO

Negli ultimi giorni la situazione epidemiologica è notevolmente cambiata, con un incremento dei casi positivi al Covid, e questo ha portato anche a sollevare dei dubbi su quanto previsto dal Governo in fatto di smart working. In Campania, ad esempio, fino al 30 ottobre sono sospese le lezioni in presenza nelle scuole primarie e secondarie. Ci sono così molti ragazzi under 14 che fanno lezione da casa. In questo caso però non si prevede l’adozione dello smart working e questo porterebbe i genitori a dover uscire per andare al lavoro lasciando il figlio under 14 incustodito, indipendentemente dal suo stato di salute. Nel corso del lockdown, rammenta Sole 24 ore, i genitori lavoratori dipendenti degli under 12 potevano usufruire di uno speciale congedo indennizzato fino a 30 giorni fruibile entro il 31 agosto per far fronte alla chiusura delle scuole o, in alternativa, del bonus baby sitter fino a 1200 euro. I genitori dipendenti privati con figli under 16 potevano invece astenersi dal lavoro senza retribuzione, per la durata di sospensione delle lezioni. Disposizione, questa, che potrebbe essere ancora fruibile dal momento che non indica la data di inizio e fine validità. Lo smart working, dunque, al momento resta ancora una grande incognita in attesa di ulteriori precisazioni.

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