Gli attacchi informatici sono sempre esistiti e, con essi, le cosiddette polizze cyber, utili a difendersi dai criminali del web. Il Coronavirus e lo smart working, tuttavia, hanno fatto crescere i pericoli connessi a tale fenomeno e, di pari passo, si è registrata un’autentica impennata dei contratti assicurativi: è quanto rivela sulla sua edizione di oggi, venerdì 5 giugno 2020, il quotidiano “Il Giorno”, prendendo in esame i dati raccolti da Assiteca, il più grande broker italiano “che integra l’intermediazione assicurativa alla consulenza alle imprese per la gestione dei rischi aziendali”. Come dichiara Luciano Lucca, che ha fondato nel 1982 la società, a causa della crescita del lavoro agile si è assistito negli ultimi tre mesi a un incremento esponenziale delle polizze cyber: +70%. “Lavorando a distanza – commenta Lucca – sono aumentati i rischi di intrusione. E tra i prodotti assicurativi si comincia a parlare anche di piani di continuità, ovvero progettazione e procedurizzazione in caso di interruzione dell’attività produttiva degli stabilimenti”.

BOOM DI POLIZZE CYBER IN ITALIA: IN AUMENTO ANCHE QUELLE MANAGERIALI

Le polizze cyber, tuttavia, non sono le sole ad aver fatto segnare un aumento vertiginoso in quest’ultimo periodo. Come rivelato da “Il Giorno”, insieme alla difesa dai criminali informatici il Covid-19 ha provocato la sottoscrizione di polizze D&O (Directors & Officer Liability) del 10/15%. Cosa prevedono? Una tutela del patrimonio personale di presidente e vice, consiglieri di amministrazione, amministratori di fatto, dirigenti e sindaci, garantendoli dalle azioni di terzi, che possono aggredire direttamente il loro patrimonio personale”. A proposito di questo dato, Luciano Lucca, presidente Assiteca, ha rivelato che questa tipologia di polizza potrebbe beneficiare di una maggiore diffusione rispetto a quanto accadeva in passato, mentre quasi tutte le aziende hanno una responsabilità civile verso terzi e gli operai. “Questo genere di assicurazioni copre anche le responsabilità degli imprenditori verso dipendenti. Per il resto siamo in attesa di vedere cosa farà il mercato assicurativo e soprattutto riassicurativo: se si assumerà il rischio, allora potremo assistere a offerte di nuovi prodotti”.