Oggi giovedì 1° settembre cambiano le regole per lo smart working. Ora che non è più in vigore lo stato di emergenza, il ricorso allo smart working dovrà infatti avvenire tramite accordi individuali da stipularsi tra lavoratore e azienda, mentre la prassi torna a essere il lavoro in presenza. Questo ritorno alla “normalità” apre però la strada a numerosi interrogativi, soprattutto da parte di quei lavoratori che invece hanno beneficiato dello smart working: i genitori con figli piccoli e i lavoratori fragili impiegati nelle aziende e nelle imprese che non prevedono di continuare con il lavoro da remoto.
Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando avrebbe già preparato un emendamento per prorogare il ricorso al lavoro agile senza accordo individuale fino al 31 dicembre nel caso particolare di questi soggetti “svantaggiati” dal lavoro in presenza. Questo emendamento dovrebbe essere presentato già in occasione della conversione del Decreto Aiuti bis al Senato. Nel frattempo, il Decreto Semplificazioni prevede una procedura più snella per i datori di lavoro che intendono mantenere le modalità di lavoro agile per i propri dipendenti, riducendo anche il carico sull’amministrazione pubblica.
Smart working, cosa cambia per fragili e genitori con figli piccoli
Le novità in tema lavoro da remoto minano alcuni diritti acquisiti dalle categorie di lavoratori più bisognose di ricorrere allo smart working. I lavoratori fragili che svolgono mansioni non compatibili con lo smart working, per esempio, dal 30 giugno hanno perso il diritto di vedere equiparato il periodo di assenza da lavoro al ricovero ospedaliero. Secondo Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil, la priorità è ripristinare “l’indennità di ricovero ospedaliero”, come riferisce Ansa, e i futuri emendamenti potrebbero muoversi in questo solco.
Tra i lavoratori interessati dalle novità in tema smart working ci sono anche i genitori con figli più piccoli di 14 anni. Dal 31 luglio è infatti scaduta la possibilità di continuare a svolgere da remoto mansioni compatibili con lo smart working, con la condizione che il coniuge abbia anch’esso un lavoro e non risulti beneficiario di strumenti di sostegno al reddito. Ora che sono cambiate le regole del lavoro agile, si cerca di mantenere il diritto al congedo rivolto ai genitori che lavorino in presenza e abbiano un figlio positivo al Coronavirus, quindi costretto all’isolamento, così da poterlo seguire in casa.