Il ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta, ha proposto nelle scorse ore le linee guida ai sindacati di categoria, riguardanti la P.A. e lo smart working, dopo l’incontro tenutosi nella giornata di ieri. Lo smart working, che sarà ancora possibile negli uffici pubblici, ma come ricorda il Corriere della Sera, con diversi paletti. «Durante la pandemia – ha precisato il ministro in quota Forza Italia – lo smart working è stata una decisione saggia, ma unilaterale del governo. Adesso la competenza organizzativa spetterà, come dev’essere, al datore di lavoro, ossia a ciascuna amministrazione, ma la regolazione avverrà attraverso i contratti». Le linee guida però «anticiperanno i contratti. Il confronto con i sindacati – ha continuato Brunetta – si è reso necessario perché nelle more della definizione dei rinnovi e dunque della regolazione del lavoro agile, pensiamo sia utile per le 32mila amministrazioni italiane poter contare su linee guida che anticipino ciò che sarà previsto nei contratti».



L’obiettivo è quello di avere, «da fine gennaio strutturato, normato, contrattualizzato e organizzato fuori dall’emergenza il lavoro agile, che dovrà rientrare a pieno titolo in uno dei modi di organizzazione del lavoro nella Pubblica amministrazione». Le linee guida riguardano in totale 3 milioni e 200mila lavoratori di 32mila diverse amministrazioni pubbliche, e si capisce perchè le stesse siano decisamente significative. Il lavoro in presenza sarà prevalente, mentre il lavoro agile dovrà garantire «l’invarianza dei servizi resi all’utenza». Al lavoratore che dovrà operare da casa verrà quindi fornita tutta la strumentazione tecnologica necessaria affinchè possa svolgere le sue mansioni nel migliore dei modi, e non potrà utilizzare utenze personali, compreso il telefono. Inoltre gli verrà fornita un’app apposita per poter accedere ai server della P.A in sicurezza, garantendo anche la privacy di informazioni e dati trattati. Non sarà possibile lavorare esclusivamente in smart working ma bisognerà alternare con il lavoro in presenza, e tutti comunque potranno accedere al lavoro agile con priorità alle categorie più fragili.



SMART WORKING E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, LE LINEE GUIDA: L’ACCORDO SARA’ INDIVIDUALE FRA DATORE E LAVORATORE

Non viene previsto un orario fisso di lavoro per chi lavora da casa ma «deve essere individuata una fascia di inoperabilità (disconnessione) nella quale il lavoratore non può erogare alcuna prestazione lavorativa», ovvero, 11 ore di riposo consecutivo.

Inoltre, nel lavoro agile non sono previsti gli straordinari, le trasferte, il lavoro disagiato e quello in condizioni di rischio, mentre possono essere chiesti i permessi previsti dalla legge, come ad esempio la legge 104, per motivi famigliari o personali. Il lavoratore da smart working dovrà frequentare corsi di formazione per imparare l’uso delle piattaforme di comunicazione e l’utilizzo di strumenti per lavorare a distanza. Infine, a definire il lavoro agile sarà un accordo individuale sottoscritto fra il lavoratore e il suo datore, in cui verranno stabiliti tutti i dettagli dello stesso.