E’ arrivato il via libera in Commissione Affari Sociali alla Camera, in merito alla proroga dello smart working. L’emendamento, come ricorda l’edizione online de Il Messaggero, è stato fortemente sostenuto dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, e mantiene fino al 30 giugno del 2022 “il regime di tutela – si legge sull’edizione online del quotidiano romano – per i lavoratori fragili (diritto allo smart working per tutti i fragili e, per specifiche categorie di fragili, ove non sia possibile svolgere lavoro in modalità agile, equiparazione al ricovero ospedaliero), in sede di esame del disegno di legge di conversione al decreto-legge n. 24 del 2022 (Covid riaperture)”. E’ stato inoltre prorogato lo smart working anche per i genitori di figli con fragilità, e fino al 31 agosto le modalità di comunicazione semplificata per lo smart working per tutti i lavoratori del settore privato.
Francesca Ruggiero, Vittoria Baldino e Niccolò Invidia, capigruppo del M5S nelle commissioni Affari sociali, Affari costituzionali e Lavoro della Camera dei deputati, hanno commentato: “In commissione Affari sociali, dov’è in discussione il decreto Riaperture, abbiamo appena approvato l’emendamento, riformulato dal Governo, che proroga lo smart working per i lavoratori fragili pubblici e privati. Siamo soddisfatti che sia stata accolta la richiesta del Movimento 5 Stelle, che si è battuto fin da subito per colmare questa lacuna”.
SMART WORKING SEMPLIFICATO, PROROGA FINO AL 31 AGOSTO: TUTTI I DETTAGLI
“In questo modo – proseguono – le lavoratrici e i lavoratori affetti da patologie che ne determinano la vulnerabilità, potranno continuare a svolgere le proprie mansioni in totale sicurezza. In questa fase di ripresa è importante continuare a tutelare la salute delle persone più fragili con prudenza e responsabilità”.
Nel frattempo il Messaggero sottolinea come il 58 per cento delle aziende italiane ha dichiarato che “stanno trovando difficoltà ad assumere, o trattenere i dipendenti, se non viene garantitolo lo smart working”, mentre “oltre l’88% ha confermato che dopo la data del 30 giugno continuerà la possibilità di lavorare in smart working e da remoto, contro l’11% che ha espresso un’intenzione contraria”, così come riportato in un’indagine condotta dall’Aidp (Associazione Italiana per la direzione del personale), che ha riguardo circa 850 professionisti e imprese. La pandemia di covid ha letteralmente cambiato il modo di lavorare in Italia e non solo.