SMARTPHONE RIDUCE LE CAPACITÀ SCOLASTICHE
Al giorno d’oggi, i bambini usano in maniera regolare smartphone, tablet e computer. Per quanto riguarda le ricerche a scuola i problemi sono molto diminuiti: basta, infatti, navigare sul web e si trova qualsiasi cosa. Ma l’utilizzo massiccio delle varie tecnologie ha finito con il mostrare molto velocemente il suo lato più preoccupante. Ricerche, studi, riflessioni, hanno aperto un dibattito che non dovrebbe finire in modo celere. Se, inoltre, vi era necessità di evidenza scientifica, come riporta Libero, la ricerca di Milano-Bicocca e Supsi sui dati Invalsi ha confermato che l’utilizzo intensivo e precoce degli smartphone nei ragazzini non favorisce l’apprendimento.
Anzi, al contrario, vengono ridotte le capacità scolastiche di una parte consistente degli studenti. La ricerca, intitolata “Earlier smartphone acquisition negatively impacts language proficiency, but only for heavy media users. Results form a longitudinal quasi-experimental study” è stata condotta da Tiziano Gerosa, ricercatore della Scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) e Marco Gui, direttore del Centro Benessere Digitale di Milano-Bicocca (dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale).
STUDIO SU BAMBINI E USO SMARTPHONE: INTENSIVO PER 23,5%
La ricerca ha preso in considerazione un campione di ragazzi di età compresa tra i 10 e in 14 anni, confrontando chi riceve lo smartphone prima dei 12 anni e chi negli anni successi. Il campione è stato composto da 1.672 studenti in tutto delle scuole secondarie di primo grado e le informazioni recuperate sugli stessi studenti nel tempo dall’Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema Istruzione. I risultati finali non hanno mostrato particolari benefici al termine della secondaria di primo grado per i minori che hanno avuto lo smartphone in età precoce. I partecipanti che avevano abitudini di utilizzo inteso dei media, prima di usare un dispositivo hanno sperimentato un impatto negativo sull’apprendimento della lingua italiana.
Gli studenti con uso intensivo degli schemi sono risultati il 23,5% degli studenti. Questa è stata semplicemente la conferma che l’utilizzo autonomo dei media mobili durante l’infanzia può nuocere a coloro che presentano fragilità preesistenti, legate alla famiglia. Tiziano Gerosa ha spiegato, come riportato da Libero: “Questo studio è il primo in Italia che va alla ricerca dell’impatto dello smartphone sui livelli di apprendimento con metodologie più sofisticate”.