Un recente studio ha rilevato una possibile correlazione tra l’uso prolungato dello smartphone e la concentrazione degli spermatozoi, per la quale però sono ancora in corso d’indagine le possibili ragioni. A condurre lo studio è stato un gruppo di ricercatori dell’università di Ginevra in collaborazione con lo Swiss Tropical and Public Health Institute e pubblicato sulla rivista Fertility & Sterility.
Secondo gli autori dello studio sullo smartphone e sulla conta degli spermatozoi è necessario prendere con le dovute accortezze i risultati, senza demonizzare i cellulari, considerando anche che la produzione di sperma è in calo da decenni in tutto il mondo, da ben prima che fossero commercializzati i primi modelli smart. Comunque sia, lo studio ha preso in esame 2.886 uomini svizzeri di età compresa tra i 18 e i 22 anni, chiedendogli di compilare un questionario sull’uso dello smartphone e di consegnare un campione di spermatozoi. Le rilevazioni, inoltre, sono iniziate nel 2015 e procedute di anno in anno fino ad oggi, permettendo di comprendere l’evoluzione del fenomeno anche in relazione alle novità tecnologiche sviluppate.
Lo studio sugli spermatozoi e lo smartphone
Insomma, dai dati analizzati dai ricercatori svizzeri è emersa una possibile (ma non certa, né verificata) correlazione tra l’uso intensivo dello smartphone e il numero di spermatozoi prodotti. Nello studio si sottolinea che dal 2005 al 2007 l’uso dei cellulari era molto meno diffuso, e più del 50% di un campione di uomini aveva dichiarato di usarlo almeno una volta a settimana, mentre tra il 2015 e il 2018 la percentuale è scesa al 5%.
Dai dati raccolti i ricercatori hanno appurato che chi utilizza lo smartphone con maggiore frequenza (pari a 20 volte al giorno), aveva una concentrazione di spermatozoi inferiore del 21% ed una TSC (ovvero la conta totale) minore del 22% rispetto agli utilizzatori meno assidui, identificati come coloro che utilizzano il cellulare una sola volta a settimana. Inoltre, le persone del campione che utilizzano lo smartphone più frequentemente hanno un rischio del 30% maggiore che la concentrazione di spermatozoi diventi inferiore alla soglia di riferimento indicata dall’OMS come critica per la fertilità (21% di rischio in più considerando la TSC).
Le cause ipotizzate e i limiti dello studio
Insomma, seppur non sia ancora questione confermata o richiudibile in una cornice di senso, sembra che effettivamente usare frequentemente lo smartphone riduca il numero complessivo e la concentrazione di spermatozoi. Secondo gli autori la ragione potrebbe essere legata ai campi e alle radiazioni elettromagnetiche emesse dai cellulari, notoriamente dannose per la salute umana ed, evidentemente, anche per quella riproduttiva. Un ulteriore limite, però, è rappresentato dal fatto che la riduzione di spermatozoi si è osservata indipendentemente dalla posizione in cui si tiene lo smartphone, se in tasca, oppure in un borsello o in mano. Insomma, è vero che potrebbe esserci una correlazione, ma è altrettanto vero che potrebbe trattarsi di una concatenazione di cause ed eventi.