Cambiano le regole sullo smartworking. A partire dal 1 aprile termina infatti la possibilità di svolgere il lavoro da remoto come procedura semplificata attivata durante il Covid. Questo, infatti, era garantito per chi era affetto da alcune patologie. Lavorare da casa, comunque, sarà ancora possibile ma solamente in virtù degli accordi individuali tra azienda e lavoratori. Insieme alla misura dedicata a chi era affetto da determinate patologie, termina anche la proroga dello smartworking nel privato per i genitori di minori under 14.
I lavoratori da remoto sono cresciuti vertiginosamente durante e dopo la pandemia, attestandosi a 3,585 milioni nel 2023, un numero ancora più alto rispetto ai 3,570 milioni del 2022. Il boom si registra in particolare rispetto al pre-Covid con un 541% in più. Nel 2024, secondo le stime dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, saranno 3,65 milioni i lavoratori da remoto, nonostante lo stop della misura che riguarda il lavoro privato con i dipendenti che dovranno tornare in ufficio nonostante le patologie o i figli under 14.
Smartworking, i consigli dello psicologo: “Serve un accompagnamento per il rientro in ufficio”
Franco Amore, psicologo del lavoro dell’Ordine degli psicologi del Lazio, è preoccupato dagli effetti che il rientro in ufficio potrebbe avere sui lavoratori che fino ad oggi hanno usufruito dello smartworking per via delle misure stabilite dal governo durante la pandemia. A detta dell’esperto “serve un accompagnamento che faccia sì che le persone che rientrano da un lungo smartworking non siano gravate dai cambiamenti che troveranno. Magari questo passo dovrebbe essere preceduto da una valutazione organizzativa delle possibili difficoltà psicologiche individuali che possono intervenire. Il consiglio è di predisporre delle azioni di mitigazione rispetto ad un ritorno in presenza con colleghi magari nuovi” ha spiegato a RaiNews.
La fine dello smartworking per persone affette da determinate patologie e per chi ha figli under 14 arriva per via della bocciatura dell’emendamento al decreto milleproroghe per estendere ulteriormente la scadenza. Dal 1 aprile, o meglio, dal 2 aprile (considerata la Pasquetta in questo lunedì) torneranno in ufficio i lavoratori del privato. Il datore di lavoro potrà ancora concedere lo smartworking in base a esigenze aziendali.