Il Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi ieri sotto la presidenza di Nicola Bedin, ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio di esercizio per il 2020 e la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2020 (DNF), redatta ai sensi del Decreto Legislativo n. 254/2016. Il Consiglio, inoltre, ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,2495 euro per azione, di cui 0,0998 euro per azione già distribuiti a titolo di acconto nel mese di gennaio 2021.



Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, ha commentato così i risultati:  “In un anno di difficoltà e incertezze a causa della pandemia, Snam ha dimostrato il proprio ruolo essenziale nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici e la capacità di realizzare i progetti nei tempi previsti, insieme all’impegno nei confronti della comunità e dei territori. I positivi risultati ottenuti nel 2020 sono frutto di una strategia di lungo periodo intrapresa negli ultimi anni e beneficiano della solidità del core business, della crescita delle nuove attività nella transizione energetica e della continua attenzione ai costi. 



Abbiamo aumentato gli investimenti di oltre il 20%, recuperando tutti i ritardi nei lavori dovuti al lockdown e completando progetti importanti come il TAP. 

Abbiamo ulteriormente rafforzato il nostro posizionamento nella transizione energetica grazie a nuove acquisizioni e a nuovi progetti nel biometano, nell’efficienza energetica e soprattutto nell’idrogeno. Nel contempo, l’ingresso negli Emirati Arabi e i primi accordi siglati in India consentono a Snam di essere sempre più proiettata nei mercati internazionali. 

Questi risultati sono stati raggiunti grazie all’impegno delle persone di Snam, mettendo i fattori ESG al centro delle nostre strategie, con l’obiettivo di essere protagonisti della transizione energetica nell’interesse di tutti gli stakeholder e contribuendo allo sviluppo dei territori nei quali operiamo. Questi impegni si riflettono tra l’altro nello Statuto sociale aggiornato e nel nostro ambizioso target di neutralità carbonica al 2040”.



Ricavi totali 

I ricavi totali dell’esercizio 2020 ammontano a 2.770 milioni di euro, in aumento di 164 milioni di euro, pari al 6,3%, rispetto all’esercizio 2019. 

I ricavi regolati ammontano a 2.548 milioni di euro, in aumento di 57 milioni di euro, pari al 2,3%, grazie in particolare al contributo del settore trasporto. Al netto degli effetti derivanti dalla sterilizzazione degli energy costs, i ricavi regolati ammontano a 2.488 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il 2019. I maggiori ricavi attribuibili principalmente ai meccanismi di aggiornamento tariffario, in particolare all’incremento della RAB (+16 milioni di euro), sono stati assorbiti dalla riduzione dei volumi trasportati a seguito dell’emergenza sanitaria COVID-19 (-17 milioni di euro).

I ricavi dei nuovi business, pari a 192 milioni di euro, aumentano di 107 milioni di euro rispetto all’esercizio 2019 grazie alla crescita delle commesse di impianti di biogas e biometano della controllata IES Biogas, alle attività di efficienza energetica in ambito residenziale, alle vendite di compressori per la mobilità sostenibile, oltre che alle imprese entrate nel perimetro di consolidamento alla fine del 2019 e nel 2020.

Margine operativo lordo (EBITDA) adjusted  

Il margine operativo lordo adjusted dell’esercizio 2020 ammonta a 2.197 milioni di euro, in aumento di 28 milioni di euro, pari all’1,3%, rispetto al margine operativo lordo adjusted del 2019. Il positivo contributo dei nuovi business della transizione energetica e di Snam Global Solutions (pari a circa +13 milioni di euro complessivamente) e i maggiori ricavi regolati derivanti dall’incremento della base RAB, unitamente al proseguimento delle azioni del piano efficienza (63 milioni di euro di efficienze sui costi rispetto al 2016) e al contenimento dei costi in seguito alle misure di lockdown, hanno più che compensato gli effetti di riduzione della domanda gas causata dal COVID-19. 

Utile operativo (EBIT) adjusted 

L’utile operativo adjusted dell’esercizio 2020 ammonta a 1.424 milioni di euro, in aumento di 7 milioni di euro, pari allo 0,5%, rispetto all’utile operativo adjusted del 2019. Il predetto incremento del margine operativo lordo è stato in parte assorbito dal fisiologico aumento degli ammortamenti (-40 milioni di euro, pari al 5,5%), dovuto essenzialmente all’entrata in esercizio di nuovi asset, in parte compensato dalle minori svalutazioni (+19 milioni di euro, pari al 63,3%).

Con riferimento ai settori di attività, la positiva performance del settore trasporto di gas naturale è stata assorbita dalla flessione registrata dal settore stoccaggio, attribuibile principalmente ai meccanismi di aggiornamento tariffario e, in particolare, ai minori incentivi su nuovi investimenti riconosciuti per il quinto periodo regolatorio.

Oneri finanziari netti

Gli oneri finanziari netti, pari a 126 milioni di euro al netto degli special item, registrano una riduzione di 39 milioni di euro, pari al 23,6%, rispetto all’esercizio 2019. 

La riduzione è dovuta principalmente agli interventi di ottimizzazione della struttura finanziaria e di gestione della tesoreria, con un costo del debito lordo che si attesta allo 0,9%, nonostante il maggior indebitamento medio dell’esercizio, influenzato dagli investimenti sia nelle attività regolate che in partecipazioni e dall’attività di share buyback. Sulla riduzione degli oneri finanziari netti ha, altresì, inciso il contributo pro-rata dallo Shareholder Loan di OLT (+13 milioni di euro).

Proventi netti da partecipazioni

I proventi netti da partecipazioni ammontano a 249 milioni di euro, in aumento di 33 milioni di euro, pari al 15,3%, rispetto all’esercizio 2019. L’aumento, anche per effetti one-off o temporanei, è attribuibile al positivo contributo di TAP (+22 milioni di euro), a seguito dell’entrata in esercizio del metanodotto già a partire dal 15 novembre 2020 e di elementi non ricorrenti che hanno portato ad un risultato superiore alle attese, di TAG (+10 milioni di euro), a seguito del riconoscimento di componenti tariffarie connesse al termine del periodo regolatorio, nonché al positivo risultato di ADNOC Gas Pipeline (+20 milioni di euro), partecipazione acquisita nel mese di luglio 2020. Tali effetti sono stati in parte assorbiti per l’aggiornamento tariffario dal minor contributo di Teréga (-9 milioni di euro), che nel 2019 aveva beneficiato di proventi non ricorrenti, e di Interconnector UK (-7 milioni di euro), a fronte di minori impegni di capacità nel 2020 rispetto all’esercizio precedente.

Utile netto adjusted

L’utile netto adjusted dell’esercizio 2020 ammonta a 1.164 milioni di euro, in aumento di 71 milioni di euro, pari al 6,5%, rispetto all’utile netto adjusted del 2019 (1.093 milioni di euro), grazie all’ottimizzazione della struttura finanziaria e al contributo oltre le attese delle consociate.

L’utile netto adjusted per azione è pari a 0,356 centesimi di euro, in crescita del 7,6% rispetto al 2019. 

Investimenti tecnici 

Gli investimenti tecnici del 2020 ammontano a 1.189 milioni di euro, in crescita rispetto al 2019 (+226 milioni di euro; + 23,5%) e in linea con le previsioni. Gli investimenti si riferiscono principalmente ai settori trasporto (981 milioni di euro) e stoccaggio (134 milioni di euro).

Cash flow e indebitamento finanziario netto

Il positivo flusso di cassa dell’attività operativa (1.597 milioni di euro) ha consentito di finanziare interamente i fabbisogni connessi agli investimenti tecnici netti (-1.111 milioni di euro). Tenendo conto degli esborsi netti connessi all’acquisto di partecipazioni (-521 milioni di euro, incluso il finanziamento soci verso OLT in cui Snam è subentrata in sede di acquisto della partecipazione), il free cash flow risulta negativo per 35 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, dopo il flusso di cassa del capitale proprio derivante essenzialmente dal pagamento agli azionisti del dividendo 2019 (779 milioni di euro) e dall’acquisto di azioni proprie (114 milioni di euro), registra un aumento di 964 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019, incluse le componenti non monetarie correlate all’indebitamento finanziario (36 milioni di euro), attestandosi a 12.887 milioni di euro (11.923 milioni di euro al 31 dicembre 2019).

Nel corso del 2020, Snam ha riconfermato il proprio impegno nell’allineare la strategia finanziaria agli obiettivi di sostenibilità, attraverso l’emissione di due Transition Bond, strumento nel quale è stata tra gli apripista a livello mondiale. In particolare, l’emissione del mese di giugno, da 500 milioni di euro e durata decennale, è stata la seconda del suo genere in Europa. Il secondo Transition Bond emesso a novembre, da 600 milioni di euro e durata di otto anni, è risultato il più lungo prestito obbligazionario con cedola pari a zero da parte di un emittente italiano.

Con riferimento al Sustainable Loan, Snam ha ottenuto nel 2020, per il secondo anno consecutivo, una riduzione di 2,5 bps del costo di tale prestito a fronte del raggiungimento degli obiettivi legati a parametri di sostenibilità sociale ed ambientale. 

Infine, per perseguire l’obiettivo previsto nel piano strategico 2020-2024 di accrescere il peso della finanza sostenibile dal 40% a oltre il 60% sul totale del funding, Snam ha rinnovato il programma di Euro Commercial Paper, incrementato da 2 a 2,5 miliardi di euro, legandolo a obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale in linea con il Sustainable Loan e ottenendo per lo strumento un rating ESG pari a EE assegnato dalla società di ESG rating Standard Ethics.

In ambito ESG, il management team di Snam ha inoltre volontariamente rivisto al rialzo gli obiettivi di riduzione delle emissioni di metano collegati al piano di incentivazione di lungo termine 2020-2022 approvato dall’Assemblea degli Azionisti del 18 giugno 2020. L’amministratore delegato Marco Alverà e le prime linee del management di Snam, infatti, hanno deciso di adeguare il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni ai nuovi e più stringenti standard del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) approvati a settembre 2020. 

Per tale ragione, l’obiettivo minimo per la maturazione dell’incentivo prevede una riduzione delle emissioni di metano del 26% a fine 2022 su base 2015 rispetto al 22% stabilito dal piano approvato in Assemblea. 

Il piano di incentivazione di lungo termine di Snam 2020-2022, che maturerà dal 2023, stabilisce che il 10% dell’incentivo totale per i destinatari sia legato alla capacità della società di ridurre le proprie emissioni di metano. 

Snam prevede al 2025 di ridurre le proprie emissioni di metano del 45% rispetto al 2015. La società ha inoltre stabilito l’obiettivo di dimezzare le emissioni di CO2eq Scope 1 (dirette) e Scope 2 (indirette) al 2030 e di raggiungere la neutralità carbonica al 2040.

Dividendo

I buoni risultati conseguiti e i solidi fondamentali dell’azienda consentono di proporre all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il 28 aprile 2021, la distribuzione di un dividendo di 0,2495 euro per azione, di cui 0,0998 euro per azione già distribuiti nel mese di gennaio 2021 a titolo di acconto (326 milioni di euro) e 0,1497 euro per azione a saldo, in pagamento a partire dal 23 giugno 2021 (record date 22 giugno 2021), con data di stacco il 21 giugno 2021. Il dividendo proposto, in crescita del 5% rispetto al 2019, in linea con la politica di dividendi annunciata nel piano strategico, conferma l’impegno di Snam nell’assicurare agli azionisti una remunerazione attrattiva e sostenibile nel tempo.

Evoluzione prevedibile della gestione e nuova guidance sull’utile netto

Il raggiungimento degli obiettivi climatici globali determinerà nei prossimi trent’anni significativi investimenti nella decarbonizzazione del settore energetico. Numerosi paesi, che rappresentano oltre il 60% delle emissioni globali, hanno già annunciato o stanno elaborando obiettivi di neutralità climatica. Grandi prospettive di sviluppo riguarderanno i gas verdi, in particolare l’idrogeno, che potrà potenzialmente raggiungere oltre il 25% del mix energetico globale al 2050. L’idrogeno verde, in particolare, si ritiene potrà essere competitivo in pochi anni in vari settori, a partire dal trasporto ferroviario e pesante, grazie alla progressiva e già evidente riduzione del costo di produzione delle energie rinnovabili, abbinata alla contestuale riduzione del costo degli elettrolizzatori. Il modo più efficiente per trasportare idrogeno verde è rappresentato dall’infrastruttura gas.

Snam si è posta l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, in linea con il target di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5° C previsto dall’Accordo di Parigi sul clima. Le infrastrutture Snam saranno un fattore abilitante per la transizione energetica e consentiranno all’azienda di contribuire alla riduzione generale delle emissioni per il sistema. La prospettiva, al 2050, è di trasportare gas interamente decarbonizzato e rendere l’Italia un hub europeo dell’idrogeno.

In aggiunta, Snam è impegnata nel costruire posizioni di mercato lungo le catene del valore sia dell’idrogeno che del biometano e nel contribuire alla transizione energetica anche fornendo servizi di efficienza energetica ai settori residenziale, industriale e della pubblica amministrazione, nonché promuovendo la mobilità sostenibile.

Coerentemente, è stato inserito nello Statuto sociale il corporate purpose di Snam, ossia “Energia per ispirare il mondo”, al fine di riflettere “l’impegno della società a favorire la transizione energetica verso forme di utilizzo delle risorse e delle fonti di energia compatibili con la tutela dell’ambiente e la progressiva decarbonizzazione”.

I fattori ESG (Environment, Social, Governance) continueranno ad essere centrali nella definizione delle strategie e nella gestione dell’azienda. A tal proposito, Snam ha elaborato e pubblicato una “scorecard” su 13 aree con 22 obiettivi materiali e quantitativi per fornire agli stakeholder una visione olistica dell’impegno e della crescente sensibilità in ambito ESG, consentendo loro di monitorarne i risultati.

Nel periodo 2020-2024 Snam ha previsto 7,4 miliardi di euro di investimenti, in aumento di quasi 1 miliardo di euro rispetto ai 6,5 miliardi di euro del piano precedente. La crescita è riconducibile sia al core business delle infrastrutture regolate (6,7 miliardi di euro di investimenti) sia alle nuove attività della transizione energetica (oltre 0,7 miliardi di euro di investimenti, quasi raddoppiati rispetto al precedente piano). Il 50% degli investimenti previsti a piano è dedicato a sostituzioni e sviluppo degli asset con standard compatibili con l’idrogeno. 

Snam prevede inoltre il rafforzamento del piano di efficienza lanciato nella seconda metà del 2016, con oltre 70 milioni di euro di risparmi attesi al 2022. Ci si attende inoltre che l’attività di ottimizzazione della struttura finanziaria condotta negli ultimi cinque anni possa portare a una riduzione del costo medio del debito lordo dal 2,4% del 2016 a un valore medio dell’1,2% lungo l’orizzonte di piano (rispetto all’1,4% del piano precedente), grazie alle azioni compiute per cristallizzare il più possibile le attuali favorevoli condizioni di mercato e il miglioramento dello scenario di tassi e credit spread rispetto al piano precedente. Possibili ulteriori risparmi potrebbero derivare da ottimizzazioni di tesoreria, nonché ulteriori diversificazioni di fonti e aumento di strumenti di finanza sostenibile.

Con riferimento alla pandemia, sono state introdotte in Italia restrizioni volte al contenimento epidemiologico e individuate misure per ostacolare la diffusione del contagio, anche attraverso limitazioni alle attività produttive, alla mobilità delle persone e alla socialità collettiva. Dopo un rallentamento nei mesi estivi, nella seconda parte del 2020 la curva dei contagi è tornata a salire in diversi paesi, in particolare in Europa, con un’accelerazione nelle ultime settimane dovuta alla diffusione delle varianti. 

I conseguenti timori sul grado di diffusione che le varianti potrebbero raggiungere e le incertezze connesse alle tempistiche del completamento della campagna vaccinale in Europa, nonché nel resto dei principali paesi con i quali la società intrattiene relazioni, potrebbero concretizzarsi in ulteriori rallentamenti del processo di normalizzazione del contesto economico nazionale ed internazionale.  

Sebbene Snam non sia in grado, ad oggi, di determinare con attendibilità gli impatti derivanti dal COVID-19 sui target del 2021 e degli anni successivi, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, la società prevede un impatto limitato rispetto agli obiettivi dell’anno in corso. A tal proposito, Snam ha rivisto al rialzo la guidance sull’utile netto adjusted del 2021 portandola a 1.170 milioni di euro rispetto alla precedente di circa 1.130 milioni di euro comunicata nel novembre 2020. 

Eventuali ulteriori impatti futuri sulla performance economico/finanziaria e sulla situazione patrimoniale del Gruppo, nonché sui piani di sviluppo dei business, saranno valutati alla luce dell’evoluzione e della durata della pandemia.

Medesime considerazioni valgono con riferimento alle eventuali ricadute sulle iniziative di sviluppo nonché su fornitori o clienti, così come per le attività che il Gruppo Snam detiene al di fuori dei confini territoriali italiani, in particolare in Francia, Austria, Grecia, Albania e Regno Unito.

La Relazione finanziaria annuale 2020, che contiene la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2020, redatta nella forma di specifica sezione della Relazione sulla gestione in conformità alle disposizioni di cui all’art. 5, comma 1 (a) del Decreto Legislativo n. 254/2016, è stata messa a disposizione del Collegio Sindacale e della Società di Revisione e sarà resa disponibile al pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società www.snam.it, unitamente alle relazioni del Collegio Sindacale e della Società di Revisione, nel rispetto dei termini previsti dal Decreto Legislativo n. 58/98 (Testo Unico della Finanza – TUF).