Due notizie positive in arrivo da Snam: l’effetto Tap permette di allineare i prezzi del gas al resto d’Europa, inoltre l’Italia tiene molto bene sugli stoccaggi per l’intero prossimo inverno: lo comunica “Milano Finanza” lo scorso venerdì, riportando ‘indiscrezioni’ sulle previsioni Snam. «Prezzi del gas e stoccaggi a prova d’inverno», scrive il quotidiano economico milanese citando fonti in merito alle notizie positive in vista della prossima stagione.



Ribadisce MF, la buona tenuta del gas rafforza di sicuro la posizione italiana come hub energetico dell’Europa Occidentale e del Mediterraneo: inoltre, tali regolamentazioni tengono al riparo i vari consumi nazionali da “shock” ed eventuali «intemperanze di altri fornitori, a cominciare dalla Russia», sottolinea ancora “Milano Finanza” in un contesto internazionale che vede ancora il gas ai massimi storici per la sostanziale scarsità di materia prima.



STOCCAGGI AL TOP IN ITALIA, ALTI ANCORA IN PREZZI (ECCO PERCHÈ)

Entrando nelle pieghe delle cifre, si mantengono ben oltre la soglia di sicurezza al momento solo Paesi come Italia e Francia, che hanno cioè un sistema regolato e che devono garantire scorte sufficienti concordate con Mise e Arera, l’Autorità dell’Energia (fonte ancora MF). Va detto che comunque i 9 depositi italiani gestiti da Snam non raggiungono le percentuali di riempimento del passato, eppure «sono comunque pieni per circa l’80%, livello analogo a quello francese: una garanzia d’inverno al riparo da brutte sorprese, soprattutto nei due mesi considerati critici, gennaio e febbraio». Paesi invece come Germana, Olanda o in generale quelli dell’Europa del Nord arrivano al massimo sopra il 50% e sono comunque più esposti a fluttuazioni di prezzo e problemi di offerta per via della rigidità climatica nei mesi invernali. Spiegano le fonti di MF in Snam, per l’intero periodo contrattuale 2021-2022, il Ministero dello sviluppo economico «ha fissato il volume di stoccaggio strategico a 4,62 miliardi di metri cubi standard, circa un quarto della capacita’ dei depositi Stogit (17 miliardi di metri cubi), e pari a 48.846 Gwh». È lo stesso Mise a far sapere, «l’attuale capacita’ delle esistenti infrastrutture di stoccaggio viene ritenuta idonea a garantire adeguati margini di sicurezza per corrispondere alla domanda di gas dei clienti allacciati a reti di distribuzione del gas, per il periodo di punta stagionale». Restano prezzi comunque molto alti, con diversi fattori internazionali che compongono tale limite: costo della Co2 spinge a convertire le centrali termoelettriche da carbone a gas, ma incide anche l’alta domanda di Lng dall’Asia e i minori flussi dalla Russia. Qui però entra di prepotenza l’effetto del Trans Adriatic Pipeline entrato in attività a fine 2020 (Snam detiene una quota del 20% nel consorzio titolare del gasdotto, valutata circa un miliardo di euro): «Con i flussi del Tap (3 miliardi di metri cubi nei primi 6 mesi) l’Italia ha ottenuto un risultato senza precedenti, annullando lo storico differenziale di prezzo che la penalizzava rispetto agli altri paesi europei», spiega ancora “Milano Finanza”. Addirittura, ad agosto 2020 l’Italia ha esportato dal punto di Passo Gries (confine con la Svizzera) molto più gas di quanto ne abbia importato: 66 milioni di metri cubi contro 6 milioni di metri cubi. Questo anche grazie agli investimenti fatti da Snam stessa con il sistema del “reverse flow” che permette di invertire la direzione dei flussi di gas, esportandoli fisicamente verso Svizzera e da lì anche a Francia e Germania.

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