l Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi ieri sotto la presidenza di Nicola Bedin, ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio di esercizio per il 2021 e la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2021 (DNF), redatta ai sensi del Decreto Legislativo n. 254/2016. Il Consiglio, inoltre, ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,2620 euro per azione, di cui 0,1048 euro per azione già distribuiti a titolo di acconto nel mese di gennaio 2022.
Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, ha commentato così i risultati:
“I risultati ottenuti nel 2021, che registrano una crescita di tutti i principali indicatori e un utile netto superiore alla guidance, sono il frutto del lavoro compiuto in questi anni da tutta la squadra per rafforzare ulteriormente la posizione di Snam quale azienda leader in Europa nel trasporto e nello stoccaggio di gas naturale, coniugando l’attenzione alla sicurezza e alla diversificazione degli approvvigionamenti con l’impegno nella transizione energetica e nei fattori ESG. Dal 2016 abbiamo investito oltre 6 miliardi di euro nella nostra infrastruttura di trasporto, stoccaggio e rigassificazione, aumentando il nostro impegno di anno in anno per renderla più moderna e sicura e completando tutti i progetti nel rispetto di tempi e budget a partire dal TAP, un’iniziativa quanto mai fondamentale soprattutto oggi. La nostra infrastruttura dimostra la propria centralità anche in queste settimane, nelle quali stiamo lavorando in coordinamento con le istituzioni europee e nazionali e l’autorità di regolazione per contribuire agli sforzi in atto per sviluppare ulteriormente gli stoccaggi e la capacità di rigassificazione. Grazie alla solidità del core business, all’impegno nella transizione energetica, alla continua ottimizzazione della gestione finanziaria e alla qualità delle sue persone, Snam è ben posizionata per continuare con successo il proprio percorso di sviluppo sostenibile di lungo periodo, anche in questo complesso contesto geopolitico e macroeconomico”.
Sintesi dei risultati dell’esercizio 2021
Highlight economici
(milioni di €) | 2020 | 2021 | Var.ass. | Var.% | |
Ricavi regolati |
| 2.548 | 2.869 | 321 | 12,6 |
Ricavi new business |
| 192 | 400 | 208 | |
Ricavi totali |
| 2.770 | 3.297 | 527 | 19,0 |
Costi operativi (a) |
| 573 | 1.047 | 474 | 82,7 |
Margine operativo lordo (EBITDA) (a) |
| 2.197 | 2.250 | 53 | 2,4 |
Utile operativo (EBIT) (a) |
| 1.424 | 1.430 | 6 | 0,4 |
Utile netto (a) (b) |
| 1.164 | 1.218 | 54 | 4,6 |
(a) | I valori sono esposti nella configurazione adjusted, al netto degli special item rappresentati: (i) dai costi connessi al protrarsi della pandemia da COVID-19, relativi a donazioni di materiale sanitario e costi per servizi di sanificazione e pulizia, per un importo complessivo pari a 7 milioni di euro (5 milioni di euro al netto della relativa fiscalità); (ii) dagli effetti del riallineamento dei valori civili e fiscali (292 milioni di euro complessivamente), effettuato in base alle disposizioni dell’art. 110, comma 8 del Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104; (iii) dalle imposte (9 milioni di euro) connesse alla rilevazione, ai soli fini fiscali, dei plusvalori associati ad operazioni di riorganizzazione societaria all’interno del Gruppo. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo “Non-GAAP measures” a pag. 19 del presente comunicato. |
(b) | Attribuibile ai soci della Capogruppo. |
Highlight patrimoniali
(milioni di €) | 2020 | 2021 | Var.ass. | Var.% | |
Investimenti tecnici |
| 1.189 | 1.270 | 81 | 6,8 |
Capitale investito netto al 31 dicembre |
| 19.364 | 21.261 | 1.897 | 9,8 |
Indebitamento finanziario netto |
| 12.892 | 14.021 | 1.129 | 8,8 |
Patrimonio netto di competenza azionisti Snam |
| 6.469 | 7.203 | 734 | 11,3 |
Ricavi totali
I ricavi del “core business” di Snam sono commisurati agli investimenti nelle infrastrutture di trasporto, stoccaggio e rigassificazione del gas naturale e ai servizi forniti agli utenti del sistema. Non c’è, pertanto, alcuna correlazione tra i ricavi di Snam e l’andamento del prezzo del gas.
I ricavi totali dell’esercizio 2021 ammontano a 3.297 milioni di euro, in aumento di 527 milioni di euro (+19,0% rispetto all’esercizio 2020), e includono i corrispettivi a copertura degli energy costs, pari a 311 milioni di euro (60 milioni di euro nel 2020), in crescita principalmente per il significativo aumento del prezzo del gas naturale nella seconda metà del 2021. Al netto di tali corrispettivi, i ricavi totali, pari a 2.986 milioni di euro, aumentano di 276 milioni di euro (+10,2%) per effetto dei maggiori ricavi regolati e dei maggiori ricavi dei nuovi business con riferimento, in particolare, all’efficienza energetica. Sull’incremento dei ricavi ha, altresì, inciso il rilascio di poste patrimoniali pregresse (+17 milioni di euro).
Al netto dei corrispettivi a copertura degli energy costs, i ricavi regolati ammontano a 2.558 milioni di euro, con un aumento di 70 milioni di euro (+2,8% rispetto al 2020) determinato: (i) dall’incremento della base RAB del trasporto (+48 milioni di euro, incluso l’effetto dei minori incentivi “input based”); (ii) dai maggiori volumi di gas trasportato (+5 milioni di euro) a seguito della graduale ripresa delle attività produttive nonché dai maggiori consumi dovuti a un clima più rigido registrato nei mesi di aprile e maggio. Con riferimento ai ricavi per servizi “output based”, l’incremento registrato dal settore stoccaggio per effetto dell’ampliamento dell’offerta di servizi è stato compensato dalla riduzione del settore trasporto.
I ricavi dei nuovi business ammontano a 400 milioni di euro, in aumento di 208 milioni di euro rispetto all’esercizio 2020, per il positivo contributo delle attività nell’efficienza energetica trainata dal forte sviluppo in ambito residenziale e dall’apporto di Mieci ed Evolve, società entrate nel perimetro di consolidamento a fine 2020. Il business internazionale di Snam Global Solutions registra un rallentamento rispetto allo stesso periodo del 2020 a causa delle restrizioni ai viaggi per la pandemia da COVID-19 e del contributo nell’anno precedente di un importante contratto legato all’entrata in esercizio del TAP.
Margine operativo lordo (EBITDA) adjusted
Il margine operativo lordo adjusted dell’esercizio 2021 ammonta a 2.250 milioni di euro, in aumento di 53 milioni di euro, pari al 2,4%, rispetto al 2020, per la positiva performance del core business (+65 milioni di euro; +3,0%). Oltre alla già descritta significativa crescita dei ricavi regolati, il margine operativo beneficia della dinamica degli accantonamenti a fondi per rischi ed oneri, in parte assorbiti dall’aumento del costo del personale a fronte del potenziamento della struttura a supporto delle nuove iniziative di business e dei costi connessi al graduale rientro nelle sedi in seguito al miglioramento della situazione pandemica. Il margine operativo lordo dei nuovi business, nonostante la crescita delle attività nell’efficienza energetica, è stato impattato dalla pandemia da COVID-19 soprattutto nel settore del biometano, in considerazione della maggiore complessità autorizzativa e operativa degli impianti, nonché in Snam Global Solutions, che nel 2020 aveva peraltro beneficiato di un contributo legato a un importante contratto per oltre 11 milioni di euro.
Utile operativo (EBIT) adjusted
L’utile operativo adjusted dell’esercizio 2021 ammonta a 1.430 milioni di euro, in aumento di 6 milioni di euro, pari allo 0,4%, rispetto al corrispondente valore dell’esercizio 2020. Il predetto incremento del margine operativo lordo è stato in parte assorbito dai maggiori ammortamenti (-47 milioni di euro, pari al 6,2%) per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset.
Oneri finanziari netti
Gli oneri finanziari netti ammontano a 102 milioni di euro, in riduzione di 24 milioni di euro (-19,0%, rispetto agli oneri finanziari netti adjusted dell’esercizio 2020). La riduzione è dovuta principalmente ai minori oneri correlati all’indebitamento finanziario netto (-14 milioni di euro; -9,7%) connessi in particolare al minor costo medio del debito. La riduzione del costo ha beneficiato delle azioni poste in atto nel periodo 2016-2021 per ottimizzare la struttura finanziaria di gruppo, in particolare degli esercizi di liability management, delle misure volte a ottimizzare la gestione della tesoreria, oltre che delle positive condizioni di mercato, più che compensando l’aumento dell’indebitamento medio netto.
Proventi netti da partecipazioni
I proventi netti da partecipazioni ammontano a 294 milioni di euro, in aumento di 45 milioni di euro, pari al 18,1%, rispetto all’esercizio 2020.
L’aumento è riconducibile al positivo contributo di TAP (+43 milioni di euro), in esercizio a partire dal 15 novembre 2020, e di Industrie De Nora, partecipazione acquisita nel mese di gennaio 2021 (+21 milioni di euro), nonché di ADNOC Gas Pipelines (+5 milioni di euro), entrata nel perimetro di gruppo dal luglio 2020. Cresce, altresì, il contributo di Interconnector per la maggiore vendita di contratti di capacità a breve termine. Tali effetti sono stati in parte compensati dal minor contributo di TAG (-18 milioni di euro), che aveva beneficiato nel 2020 di componenti non ricorrenti, e di DESFA (-5 milioni di euro), a seguito principalmente delle minori tariffe connesse alla riduzione del WACC riconosciuto e di altri parametri regolatori.
Utile netto adjusted
Il positivo contributo del core business e delle partecipate, associato alla continua ottimizzazione della struttura finanziaria, ha determinato un utile netto adjusted di gruppo di 1.218 milioni di euro, in aumento di 54 milioni di euro, pari al 4,6%, rispetto al corrispondente valore del 2020. Tale risultato è superiore alla guidance di 1.170 milioni di euro precedentemente comunicata al mercato.
Il maggior utile prima delle imposte (+75 milioni di euro, pari al 4,8%) è stato in parte assorbito dalle maggiori imposte sul reddito (-17 milioni di euro, pari al 4,4%), al netto degli special item rappresentati principalmente dagli effetti del riallineamento fiscale ex Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104.
Investimenti tecnici
Gli investimenti tecnici del 2021 ammontano a 1.270 milioni di euro, in crescita rispetto al 2020 (+81 milioni di euro; +6,8%). Gli investimenti si riferiscono essenzialmente ai settori trasporto (1.004 milioni di euro) e stoccaggio di gas naturale (160 milioni di euro). Con riferimento al core business regolato, si conferma il livello del piano investimenti annunciato per il 2021.
Cash flow e indebitamento finanziario netto
Il positivo flusso di cassa dell’attività operativa (1.338 milioni di euro), che ha risentito del momentaneo assorbimento generato dall’attività di bilanciamento, anche in relazione al forte aumento del prezzo del gas, ha consentito di finanziare interamente i fabbisogni connessi agli investimenti tecnici netti (-1.237 milioni di euro, al netto dei debiti per investimento). Tenendo conto degli esborsi netti da partecipazioni e dei rimborsi relativi al credito finanziario verso la partecipata OLT, il free cash flow risulta negativo per 340 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, dopo il flusso di cassa del capitale proprio derivante essenzialmente dal pagamento agli azionisti del dividendo 2020 (811 milioni di euro, di cui 326 milioni di euro a titolo di acconto e 485 milioni di euro a titolo di saldo), registra un aumento di 1.129 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, incluse le componenti non monetarie correlate all’indebitamento finanziario (6 milioni di euro).
Si segnala che in data 11 marzo si è concluso il periodo di conversione del bond convertibile da 400 milioni di euro in scadenza il 20 marzo 2022. Risultano convertiti circa 384 milioni di euro, corrispondenti a circa 80 milioni di azioni che sono state trasferite o verranno trasferite nelle prossime settimane agli investitori. La quota non convertita, pari a circa 16 milioni di euro, verrà invece rimborsata tramite cassa agli investitori in data 20 marzo 2022. In seguito alla conversione e alla consegna delle azioni, Snam deterrà in portafoglio 9.111.340 azioni, pari al 0,271% del capitale sociale.
Negli ultimi anni, il ruolo della finanza sostenibile e degli strumenti correlati ha assunto un’importanza sempre maggiore nel panorama finanziario globale. In tale ambito, Snam ha valorizzato il proprio posizionamento e impegno sui temi ESG e sul raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, garantendo all’azienda ampio accesso ai mercati finanziari a costi competitivi, con conseguenti effetti positivi sulla propria situazione economica, patrimoniale, finanziaria e reputazionale. A tal proposito, dal 2018, la società ha progressivamente allineato la propria strategia finanziaria agli obiettivi di sostenibilità, al fine di rafforzare il proprio ruolo nella transizione energetica, nonché di diversificare la base degli investitori e dare visibilità alle proprie iniziative e agli investimenti su tematiche ESG.
Nel 2021, Snam ha riconfermato il proprio impegno emettendo due Transition Bond, sulla base del Transition Bond Framework pubblicato a giugno 2020, e ha mantenuto il pieno utilizzo del programma Euro Commercial Paper in essere, legandolo a obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale in linea con il Sustainable Loan e ottenendo per lo strumento un rating ESG pari a EE assegnato dalla società di ESG rating Standard Ethics.
Snam, inoltre, ha sottoscritto con BEI un contratto di finanziamento per un totale di 150 milioni di euro a sostegno di progetti di efficienza energetica e con i principali istituti bancari italiani nuovi Term loan bancari per totali 600 milioni di euro con le stesse caratteristiche ESG del Sustainable Loan.
Con riferimento al Sustainable Loan, Snam ha ottenuto nel 2021, per il terzo anno consecutivo, una riduzione di 2,5 bps del costo di tale prestito a fronte del raggiungimento degli obiettivi legati a parametri di sostenibilità sociale e ambientale.
Al 31 dicembre 2021, le fonti di finanziamento sostenibile, pari a circa 11 miliardi di euro, rappresentano circa il 60% del committed funding di Snam. Tale percentuale è in linea con l’ambizione da parte dell’azienda di accrescere il contributo relativo alla finanza sostenibile di una quota superiore all’80% del funding disponibile nell’orizzonte di Piano. A tal proposito, si segnala che a gennaio 2022 Snam ha emesso il primo dual-tranches Sustainability-Linked Bond per 1,5 miliardi di euro, le cui performance economiche sono legate al raggiungimento di alcuni target di sostenibilità.
Dividendo
I buoni risultati conseguiti e i solidi fondamentali dell’azienda consentono di proporre all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il prossimo 27 aprile 2022, la distribuzione di un dividendo pari a 0,2620 euro per azione, di cui 0,1048 euro per azione già distribuiti nel mese di gennaio 2022 a titolo di acconto (345 milioni di euro) e 0,1572 euro per azione a saldo, in pagamento a partire dal 22 giugno 2022 (record date 21 giugno 2022), con data di stacco cedola il 20 giugno 2022. Il dividendo proposto, in crescita del 5% rispetto al 2020, in linea con la politica di dividendi prevista al 2022, conferma l’impegno di Snam nell’assicurare agli azionisti una remunerazione attrattiva e sostenibile nel tempo.
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio 2021. Crisi Russia – Ucraina
Snam è vicina alla popolazione ucraina e ha prontamente offerto il proprio sostegno alle iniziative umanitarie in favore dei civili. In particolare, lo scorso 7 marzo, la società ha lanciato una raccolta fondi tra i propri dipendenti, ai quali è stata data la possibilità di donare il corrispettivo economico di ore di lavoro a due organizzazioni: Unicef Italia e Croce Rossa Italiana. Unicef è impegnata nel dare assistenza ai minori, attraverso la creazione di 20 spazi sicuri (“blue dot”) lungo corridoi di transito in sei nazioni confinanti, mentre la Croce Rossa Italiana è al fianco della Croce Rossa Ucraina in attività a supporto della popolazione civile e nella gestione degli sfollati tramite la fornitura di cibo, medicinali e coperte. Gli importi raccolti saranno raddoppiati da Fondazione Snam.
L’Italia e l’Europa importano dalla Russia una parte rilevante del proprio fabbisogno di gas e, in misura minore, di petrolio. Il gas di provenienza russa in Italia ammonta a circa 30 miliardi di standard metri cubi l’anno, pari a circa il 38% del fabbisogno nazionale. Nonostante al momento i flussi dalla Russia continuino senza interruzioni, l’incertezza e il timore di possibili implicazioni sul fronte degli approvvigionamenti ha innescato una significativa crescita dei prezzi del gas e del petrolio.
Una rilevante e prolungata interruzione delle importazioni dalla Russia comporterebbe per il Paese la necessità di attingere ad altre fonti di approvvigionamento, oltre che agli stoccaggi e, ove non sufficiente, all’attivazione di misure di emergenza.
Snam non è attiva nel mercato russo e non detiene partecipazioni, anche in joint-venture, con società russe. Il core business di Snam si basa sul riconoscimento di ricavi regolati (trasporto, rigassificazione e stoccaggio) ancorati a contratti di capacità, con una sensibilità trascurabile ai volumi. Le controparti commerciali per accedere all’erogazione dei relativi servizi prestati da Snam devono presentare idonee garanzie finanziarie o, in alternativa, detenere rating creditizio rilasciato dalle principali agenzie di rating almeno pari a BBB-.
In merito alla gestione operativa delle attività ricorrenti e alla realizzazione del programma investimenti 2022, non si registrano al momento criticità riconducibili agli eventi bellici in corso.
TAG e GCA (società a controllo congiunto) sono le partecipate estere con maggiore esposizione verso forniture di gas russo attraverso contratti per il trasporto. Ad oggi non si registrano variazioni rispetto ai regolari flussi. Le società rimangono centrali per il ruolo che svolgono, tuttavia eventuali prolungate interruzioni delle importazioni potrebbero riflettersi in una temporanea riduzione del contributo economico delle partecipate al Gruppo o impattare la valutazione delle stesse partecipazioni.
Con riferimento alle tensioni sui mercati finanziari, Snam segnala di essere esposta marginalmente al rischio di cambio e in ogni caso solo rispetto alla valuta dollaro USA.
Rispetto alle disponibilità di fonti di finanziamento e ai relativi costi, si segnala che al 31 dicembre 2021: (i) oltre il 70% dell’indebitamento finanziario di Snam è a tasso fisso; (ii) il Gruppo Snam dispone di liquidità depositata presso primari istituti di credito per un ammontare pari a 1.337 milioni di euro e di linee committed a lungo termine non tirate, considerato anche il finanziamento BEI stipulato a luglio 2021 relativo a progetti di efficienza energetica per complessivi 3.350 milioni di euro.
Si segnala che nel gennaio 2022 Snam ha emesso con successo un bond Sustainability-Linked dual tranche per complessivi 1.500 milioni di euro in concomitanza con un esercizio di Liability Management che ha portato al riacquisto di 350 milioni di euro per gestire in modo proattivo le future scadenze del debito.
Considerando le disponibilità liquide e le linee committed non tirate al 31 dicembre 2021, unite alla liquidità derivante dall’emissione obbligazionaria eseguita a inizio 2022 al netto del riacquisto delle note dell’esercizio di Liability management, Snam è in grado di coprire le scadenze del debito di breve, medio e lungo termine, bancario e obbligazionario, fino alla fine del 2023.
Snam, fin dallo scorso 24 febbraio, tiene costantemente monitorata l’evoluzione della situazione e ha offerto il proprio supporto alle istituzioni nazionali nell’elaborazione dei possibili scenari energetici. La società collabora proattivamente con l’Autorità di regolazione (ARERA) e le istituzioni nazionali ed europee facendo leva sulle proprie infrastrutture di trasporto e stoccaggio per rafforzare la sicurezza e migliorare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Snam è a disposizione delle istituzioni per valutare iniziative infrastrutturali che possano consentire al Paese di ampliare ulteriormente la propria capacità di ricezione e diversificazione degli approvvigionamenti.
In data 8 marzo 2022, la Commissione europea ha presentato il nuovo documento programmatico (RePower EU) che aggiorna e integra il “Toolbox” per affrontare l’aumento dei prezzi dell’energia del 13 ottobre 2021 e anticipa, alla luce della situazione fra Russia e Ucraina, ulteriori sforzi per diversificare le forniture di gas verso il mercato europeo via pipeline e GNL e promuovere ulteriormente rinnovabili, biometano e idrogeno con l’obiettivo politico di raggiungere l’indipendenza dal gas russo entro il 2030. Sugli stoccaggi gas in particolare, la Commissione ha confermato l’intenzione entro aprile di portare nella normativa Ue, con ulteriore e rapida revisione del Regolamento sicurezza approvvigionamenti gas, obblighi minimi a livello nazionale per arrivare entro il 1 ottobre di ogni anno a un riempimento del 90% a livello Ue. È stata inoltre confermata l’intenzione di procedere con meccanismi di acquisto comuni, sulla scia di quanto già proposto a dicembre nella riforma del mercato gas.
Tali indicazioni supportano la visione strategica di Snam, che si è posizionata da tempo come abilitatore della transizione energetica grazie agli investimenti per rendere “hydrogen-ready” le proprie infrastrutture, ponendo al centro del suo piano strategico il trasporto e lo stoccaggio di energia e lo sviluppo di nuovi business come l’idrogeno, il biometano, la mobilità sostenibile e l’efficienza energetica.
La prevista accelerazione dello sviluppo del biometano e dell’idrogeno, facendo anche ricorso alle importazioni dal Nord Africa, conferma la rilevanza strategica delle infrastrutture di Snam nel lungo periodo.