Il Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi ieri sotto la presidenza di Nicola Bedin, ha approvato i risultati consolidati dei primi nove mesi del 2021 (non sottoposti a revisione contabile). Il Consiglio ha altresì deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2021 pari a 0,1048 euro per azione, con pagamento a partire dal 26 gennaio 2022.



Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam, ha commentato: “I risultati dei primi nove mesi mostrano la solidità del nostro core business, la crescita delle nuove partecipazioni come De Nora e la continua attenzione all’ottimizzazione della struttura finanziaria. In una fase di forte aumento e volatilità dei prezzi del gas e di difficoltà di approvvigionamenti a livello globale, Snam incrementa i propri investimenti per contribuire alla sicurezza energetica dell’Italia, che oggi è in condizioni migliori rispetto ad altri paesi europei grazie alla propria capacità di stoccaggio e all’entrata in esercizio del TAP.



Prosegue lo sviluppo dei nuovi business della transizione energetica con investimenti e progetti nell’idrogeno, nel biometano, nell’efficienza energetica e nella mobilità sostenibile. Si rafforza il nostro impegno ESG in favore dei territori, delle comunità e dell’ambiente, con un nuovo target di riduzione delle emissioni di metano in vista dell’obiettivo delle zero emissioni nette dirette e indirette al 2040”.

Sintesi dei risultati dei primi nove mesi 2021

Ricavi totali

I ricavi totali ammontano a 2.334 milioni di euro, in aumento di 302 milioni di euro (+14,9%) rispetto ai primi nove mesi del 2020, per la crescita dei ricavi regolati e di quelli dei nuovi business della transizione energetica, con riferimento in particolare all’efficienza energetica. Sull’aumento dei ricavi ha altresì inciso il rilascio di poste patrimoniali pregresse (+17 milioni di euro).



I ricavi regolati ammontano a 2.069 milioni di euro, in aumento di 159 milioni di euro (+8,3%). Al netto dei corrispettivi variabili a copertura degli energy costs (158 milioni di euro; +106 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi 2020), i ricavi regolati ammontano a 1.911 milioni di euro, in aumento di 53 milioni di euro (+2,9%), principalmente per effetto dell’incremento della base RAB del trasporto (+34 milioni di euro, incluso l’effetto dei minori incentivi “input based”) e dei maggiori volumi di gas trasportato (+4 milioni di euro) per effetto della graduale ripresa delle attività produttive, oltre che di un clima più rigido registrato nei mesi di aprile e maggio.

I ricavi dei nuovi business ammontano a 245 milioni di euro, in aumento di 143 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi 2020, per il positivo contributo delle attività nell’efficienza energetica (+153 milioni di euro), in particolare il forte sviluppo delle attività in ambito residenziale e l’apporto di Mieci ed Evolve, società entrate nel perimetro di consolidamento a fine 2020. I ricavi di Snam Global Solutions registrano un rallentamento rispetto allo stesso periodo del 2020, per effetto della pandemia da COVID-19.

Margine operativo lordo adjusted (EBITDA adjusted)

Il margine operativo lordo adjusted dei primi nove mesi 2021 ammonta a 1.716 milioni di euro, in aumento di 46 milioni di euro (+2,8%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi 2020, per la positiva performance del business regolato (+48 milioni di euro; +2,9%). Impatta positivamente nei primi nove mesi la dinamica dei fondi rischi e oneri. Cresce, al contrario, il costo del personale a fronte del potenziamento della struttura a supporto delle nuove iniziative di business e dei costi connessi al graduale rientro negli uffici. Il margine operativo lordo dei nuovi business registra una riduzione (-2 milioni di euro): il positivo contributo delle attività di efficienza energetica è stato controbilanciato dal minore contributo del business del biometano e di Snam Global Solutions, che registrano un ritardo nella crescita dovuto agli effetti della pandemia da COVID-19.

Utile operativo adjusted (EBIT adjusted)

L’utile operativo adjusted dei primi nove mesi 2021 ammonta a 1.115 milioni di euro, in aumento di 10 milioni di euro (+0,9%) rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi 2020, per effetto del predetto aumento del margine operativo lordo in parte assorbito dai maggiori ammortamenti e svalutazioni (-36 milioni di euro, pari al 6,4%) dovuti principalmente all’entrata in esercizio di nuovi asset.

Oneri finanziari netti

Gli oneri finanziari netti ammontano a 76 milioni di euro, in riduzione di 24 milioni di euro (-24%) rispetto ai primi nove mesi 2020 per effetto, principalmente, dei benefici derivanti dalle azioni di ottimizzazione della struttura finanziaria e dalla gestione di tesoreria, in parte assorbiti da un maggior indebitamento netto medio di periodo.

Proventi netti da partecipazioni

I proventi netti da partecipazioni ammontano a 212 milioni di euro, in aumento di 49 milioni di euro (+30,1%) rispetto ai primi nove mesi 2020, principalmente per il positivo contributo delle partecipate estere, in particolare, TAP (+49 milioni di euro), in esercizio a partire dal 15 novembre 2020, e ADNOC Gas Pipelines (+17 milioni di euro), entrata nel perimetro del Gruppo dal luglio 2020, nonché di Industrie De Nora (+11 milioni di euro), la cui acquisizione è stata completata nel mese di gennaio 2021. Tali effetti sono stati in parte compensati dal minor contributo di TAG (-15 milioni di euro), che ha beneficiato nel 2020 di componenti non ricorrenti, e DESFA (-7 milioni di euro), per effetto principalmente dell’attesa riduzione del WACC. 

Utile netto adjusted

La crescita della performance operativa e del contributo delle partecipate, abbinata alla continua ottimizzazione della struttura finanziaria, ha determinato un incremento dell’utile netto adjusted di gruppo dei primi nove mesi 2021 a 938 milioni di euro (+65 milioni; +7,4%) rispetto al corrispondente valore conseguito nei primi nove mesi 2020 (873 milioni di euro). Il maggior utile prima delle imposte (+83 milioni di euro, pari al 7,1%) è stato in parte assorbito dalle maggiori imposte sul reddito (-16 milioni di euro, pari al 5,4%), al netto degli special item rappresentati principalmente dagli effetti del riallineamento fiscale ex Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 [1].

Investimenti tecnici

Gli investimenti tecnici dei primi nove mesi 2021 ammontano a 866 milioni di euro, in aumento di 104 milioni di euro (+13,6%), rispetto ai primi nove mesi 2020 che hanno risentito dei rallentamenti causati dalla pandemia da COVID-19. Gli investimenti si riferiscono essenzialmente ai settori trasporto (697 milioni di euro; 634 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020) e stoccaggio di gas naturale (104 milioni di euro; 91 milioni di euro nei primi nove mesi del 2020). Con riferimento al core business regolato, si conferma il livello del piano investimenti annunciato per il 2021.

Cash Flow

Il positivo flusso di cassa netto da attività operativa (1.181 milioni di euro) ha risentito dell’assorbimento di cassa generato dall’attività di bilanciamento gas per effetto dei maggiori acquisti di gas effettuati nei mesi di aprile e maggio dovuti a temperature più rigide registrate nel periodo. Tale flusso di cassa ha consentito di finanziare interamente gli investimenti tecnici di periodo (al netto dei debiti per investimenti), pari a 901 milioni di euro. Dopo gli esborsi connessi all’acquisto di partecipazioni e i rimborsi relativi al credito finanziario verso la partecipata OLT, il Free cash flow risulta negativo per 134 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, al netto delle variazioni non monetarie e dopo il pagamento agli azionisti del dividendo 2020 (797 milioni di euro [2]), si è attestato a 13.806 milioni di euro, registrando un aumento di 914 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020.

Acconto sul dividendo

Sulla base dei risultati dei primi nove mesi e delle previsioni per l’intero esercizio 2021, il

Consiglio di Amministrazione di Snam ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo 2021, pari a 0,1048 euro per azione, con pagamento a partire dal 26 gennaio 2022, con stacco cedola il 24 gennaio e record date 25 gennaio.

Evoluzione prevedibile della gestione

Le aspettative sulla gestione della pandemia da COVID-19 in Italia confermano il progressivo allentamento delle misure restrittive connesso all’accelerazione della campagna vaccinale contro il virus, sempre accompagnata dalla preoccupazione per la diffusione delle varianti, che potrebbe concretizzarsi in rallentamenti del processo di normalizzazione del contesto economico nazionale ed internazionale.

Continua l’attenzione di Snam verso misure atte a garantire la sicurezza nelle sale di controllo, negli impianti e nelle sedi territoriali con l’obiettivo di garantire la normale operatività e la sicurezza energetica del Paese.

Ad oggi la società, sulla base delle informazioni disponibili, prevede un impatto complessivamente limitato rispetto ai risultati economico-patrimoniali di fine 2021. Eventuali ulteriori impatti futuri sulla performance economico-finanziaria e sulla situazione patrimoniale del Gruppo, nonché sui piani di sviluppo dei business, saranno valutati alla luce dell’evoluzione e della durata della pandemia sia in Italia sia all’estero. Medesime considerazioni valgono con riferimento alle eventuali ricadute sulle iniziative di sviluppo nonché su fornitori o clienti, così come sulle attività che il Gruppo Snam detiene all’estero.

Le stime più recenti sull’evoluzione della domanda di gas naturale in Italia per l’anno in corso prevedono una crescita rispetto all’anno precedente, in particolare per effetto della ripresa della produzione industriale e delle temperature più rigide registrate nella prima parte dell’anno.

Con particolare riferimento al core business, si conferma il livello di investimenti annunciato a piano.

L’attività di ottimizzazione della struttura finanziaria condotta negli ultimi cinque anni ha portato a una riduzione del costo medio del debito lordo dal 2,4% del 2016 a un valore atteso medio dell’1,2% lungo l’orizzonte di piano (2020-2024), per effetto delle azioni compiute per cristallizzare il più possibile le attuali favorevoli condizioni di mercato e il miglioramento dello scenario di tassi e credit spread rispetto al piano precedente.

Nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di metano

In linea con il proprio continuo impegno per il contenimento delle emissioni inquinanti e climalteranti e nell’ottica del raggiungimento dell’annunciato obiettivo “net zero” (Scope 1 e 2) al 2040, Snam ha stabilito nuovi target di riduzione delle proprie emissioni di metano rispetto a quelli precedentemente comunicati.

L’obiettivo della società, grazie in particolare ai continui investimenti in nuove tecnologie LDAR (Leak Detection and Repair), è di ridurre le emissioni di metano del 55% al 2025 su base 2015 (rispetto al precedente target di -45%). Questo nuovo obiettivo è più ambizioso rispetto al target raccomandato dalla Oil and Gas Methane Partnership (OGMP) 2.0 per il 2025.

Snam ha inoltre ottenuto il Gold Standard da UNEP (Environment Programme delle Nazioni Unite) relativamente al framework OGMP 2.0 per la completezza della rendicontazione delle proprie emissioni di metano e i target di riduzione. Il protocollo fornisce ai governi e al pubblico la garanzia che le emissioni di metano sono gestite in modo responsabile, dimostrando che l’azienda utilizza un percorso credibile ed esplicito, con progressi rispetto agli obiettivi dichiarati di contenimento emissivo attraverso trasparenza, flessibilità, collaborazione e condivisione delle best practices.

Oltre a conseguire il massimo riconoscimento, la società ha ricevuto una menzione speciale per l’impegno nel coinvolgere le proprie consociate a raggiungere i più elevati standard di reportistica, collaborando alla predisposizione dei piani di dettaglio volti a conseguire il Gold Standard anche per tali aziende.

Fatti di rilievo

  • HyAccelerator: in data 11 ottobre 2021 Snam ha lanciato HyAccelerator, il primo programma di accelerazione su scala globale per startup focalizzato sull’idrogeno e gestito da un’azienda, con l’obiettivo di valorizzare le realtà più innovative del settore, dando vita a progetti ad alto potenziale. Le startup selezionate riceveranno supporto su ricerca e sviluppo e testing delle tecnologie. Il processo di candidatura e selezione delle startup sarà effettuato in coerenza con la piattaforma di Open Innovation Snaminnova.
  • Rinnovo annuale del Programma EMTN: in data 11 ottobre 2021, il Consiglio di Amministrazione di Snam ha deliberato il rinnovo annuale del Programma EMTN, avviato nel 2012, incrementando il controvalore massimo complessivo a 12 miliardi di euro dagli 11 miliardi del precedente programma, anche al fine di garantire alla società maggiore flessibilità in condizioni di mercato favorevoli. I titoli emessi potranno essere quotati presso uno o più mercati regolamentati. Inoltre, considerati i recenti sviluppi del mercato sui temi relativi alla finanza sostenibile e alla transizione energetica, le somme raccolte dalle emissioni obbligazionarie potranno essere, di volta in volta, utilizzate sia per la generale attività societaria, sia per finanziare progetti specifici che potrebbero essere allineati agli Atti Delegati della Tassonomia emanati dalla Commissione Europea (Taxonomy-aligned Use of Proceeds). Al rinnovato Programma EMTN potranno, infine, essere associati degli opportuni indicatori di sostenibilità (KPI) per l’emissione di cosiddetti “Sustainability-Linked bonds”.

Alla data del presente documento, nell’ambito del Programma EMTN, sono stati emessi prestiti obbligazionari per circa 8,7 miliardi di euro.

  • Rating: in data 29 ottobre 2021, S&P Global ha confermato il rating a lungo termine della società (BBB+), migliorando l’outlook a positivo da stabile.

[1] Gli special item connessi agli effetti economici del riallineamento dei valori civili e fiscali (292 milioni di euro complessivamente), effettuato in base alle disposizioni dell’art. 110, comma 8 del Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, includono, oltre ai valori di Snam Rete Gas, i valori relativi a Stogit e GNL (37 milioni di euro complessivamente), a seguito di chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate nel corso del mese di settembre 2021, in relazione al regime concessorio in cui operano le suddette società.

[2] Il dividendo complessivo a valere sugli utili 2020 ammonta a 816 milioni di euro, di cui 326 milioni di euro a titolo di acconto e 490 milioni di euro a titolo di saldo. Gli importi ancora da versare al 30 settembre 2021 sono attribuibili alla richiesta di rinvio all’incasso da parte di alcuni azionisti.