Chissà se nel lontano 1967, quando vennero fondati i Blood Sweat &Tears, il loro leader, il batterista Bobby Colomby, avrebbe mai immaginato quanta influenza la sua band avrebbe poi avuto sull’evoluzione di quello che venne definito jazz elettrico o jazz rock. La sua intuizione fu quella di unire una sezione ritmica: basso batteria e chitarra, alle tastiere (Hammond, piano Fender) e a una sezione di fiati. (tromba, sassofono, trombone ). In quella formazione militarono nomi del calibro di Al Kooper (organo e piano), Jim Fielder (basso elettrico) Randy Becker (tromba e flicorno), Lew Soloff (tromba) solo per citarne i più noti.



Quell’incredibile miscela, corroborata dalla grande voce di David Clayton Thomas, fece breccia in molti di noi avvicinandoci al jazz e a tutte quelle band che di lì a poco sarebbero nate sulla loro scia: i Chicago Transit Authority, i Dreams (composti fra gli altri da Michael e Randy Brecker, Billy Cobham e John Abercrombie) e gli inglesi If. A distanza di ben cinquantacinque anni, il genere è ancora attuale ed amatissimo grazie agli Snarky Puppy. Con la loro comparsa sulla scena e il loro successo trasversale (amatissimi anche dai giovani), hanno dato ulteriore slancio a questo tipo di formazione, dove la sezione fiati costituisce elemento imprescindibile nel sound del gruppo.



“Molte band strumentali ora hanno una configurazione simile a quella degli Snarky Puppy, con molti strumenti elettrici, trame diverse, che combinano jazz, funk e rock, ma non era così nei primi anni 2000-, ricorda Michael League-. Abbiamo continuato a suonare insieme per 18 anni, quindi sappiamo chi siamo e anche dove vogliamo andare mentre integriamo nuove idee nella musica”.

La forza dei Pups sin dall’inizio è stata quella di proporre composizioni originali rinunciando a cover di altri artisti, come fecero in maniera pregevole i BS&T; questo ha consentito loro di spaziare fra le varie forme del jazz moderno, definendo dai primi album una propria cifra stilistica.



“Quando la band ha iniziato eravamo più jazz, intelligenti e orientati alla musica mondiale. Entrando nella scena di Dallas siamo diventati più groove, più emotivi, più profondi in un certo senso. Ci siamo concentrati maggiormente sulla comunicazione di un messaggio chiaro, comprensibile per chi ascolta” (Michael League).

Bella gente, rimasta con la testa sulle spalle, con un approccio alla musica sempre appassionato nonostante il grande successo. Nel retro del loro album WE LIKE IT HERE, uscito nel 2014 League ricordava gli inizi:Abbiamo macinato le strade del Nord America per quasi sette anni, pian piano con il passa parola fra appassionati. Segnalazioni sui social network, qualche mail ricevuta da in insegnante di Basilea o da un Dj di Cardiff. Quando sono stato a Londra a trovare Bill Laurance, il nostro tastierista, un giovane inglese, saputo della mia presenza in città, mi ha mandato un messaggio, per avvisarmi che la sezione ritmica di Jamiroquai stava tenendo un seminario al Dingwall un locale nel quartiere di Camden e al quale lui partecipava come allievo. Era la prima volta che qualcuno mi faceva un invito del genere di intervenire e la cosa non mi è affatto dispiaciuta. Arrivato, un ragazza mi ha chiesto se per caso fossi uno degli Snarky Puppy, pochi istanti e mi sono ritrovato circondato da una trentina di ragazzi che mi chiedevano l’autografo…… solo una settimana prima, come spesso ci è accaduto, stavo dormendo su un pavimento di legno nella Louisiana”.

Da allora, ecco arrivare i riconoscimenti nei più importanti  referendum come miglior gruppo jazz, oltre alla vittoria di ben quattro Grammy Award.  Nel 2014 per l’esecuzione di Something con Lalah Hathaway , contenuto nel loro album FAMILY DINNER – VOLUME ONE, il Grammy 2015 per SYLVA, inciso con la Metropole Orkest che ha trionfato come Best Contemporary Instrumental così come il fortunatissimo CULCHA VULCHA,  pubblicato nel 2016, per arrivare LIVE AT THE ROYAL ALBERT HALL premiato con il Grammy nel 2021.

Sempre per la loro etichetta Ground Up esce EMPIRE CENTRAL, doppio cd, registrato dal vivo ai Deep Ellum Art Company in Dallas fra il 3 e il 10 marzo 2022. Con questo album i musicisti hanno voluto rendere omaggio a Bernard Wright, di recente scomparso, e al movimento musicale di Dallas, città nella quale la band si è formata.

Bernard è stato una delle più grandi influenze sulla scena musicale di Dallas negli ultimi venti anni ed è considerato, da tutta la band, il nostro maestro, il nostro Yoda” (Michael League).

League, dopo il successo dei due album registrati in modo tradizionale: IMMIGRANCE (2019) e CULCHA VULCHA (2016), ha scelto di tornare al vecchio sistema di incisione, live in studio, alla presenza di un ristretto pubblico. Il risultato è eccellente sia in termini di performance (strepitose), sia dal punto di vista tecnico, grazie all’utilizzo di una serie di tecnologie Radial HDI; ben centoventotto i canali audio impiegati per la registrazione di ciascun pezzo. Sedici i brani composti dai vari componenti per questo doppio album.

“Gli Snarky Puppy sono sempre stati una band che dà la priorità al sound della musica. In questo disco c’è stata una bella collaborazione nel processo di scrittura; quando un pezzo arriva alla band i musicisti iniziano a dare suggerimenti o cambiare le cose facendo così emergere il nostro sentimento collettivo. Le composizioni hanno finito per essere molto più dirette e funky rispetto ad alcuni dei nostri dischi precedenti. EMPIRE CENTRAL vuole rappresentare molti stati d’animo della scena cittadina di Dallas” (Michael League).

Un lavoro di grande qualità, proposto da musicisti dalle capacità tecniche fuori dalla norma, capaci di passare da brani al calor bianco ad atmosfere più rarefatte e raffinate. Il tutto con grande maestria, attenzione alla dinamica, grazie anche ad orchestrazioni calibratissime che riescono a gestire con esattezza la imponente sezione ritmica, nella quale figurano tre percussionisti e tre batteristi.

“La band suona meglio e si sente meglio quando la nostra musica viene assorbita in un certo modo, che non è proprio tipico della scena jam-band. Quando abbiamo un pubblico silenzioso ed attento siamo in grado di suonare prestando attenzione alle qualità e alle dinamiche esplorando davvero le cose musicalmente, ciò è impossibile quando il concerto, per l’entusiasmo del pubblico, diventa una festa” (Michael League).

Questo il line up che ha partecipato alle incisioni : Bob Lanzetti , Mark Lettieri , Chris McQueen- chitarre, Justin Stanton – tastiere e tromba, Bobby Sparks, Bill Laurance , Shaun Martin –  tastiere, Zach Brock –  violino a 4 e 6 corde, Mike Maher e Jay Jennings – tromba e flicorno, Chris Bullock – sax tenore flauti e clarinetto basso, Bob Reynolds – sax tenore e soprano, Michael League – basso elettrico e minimoog D, Nate Werth, Keita Ogawa, Marcelo Woloski – percussioni, Jason “JT” Thomas, Larnell Lewis, Jamison Ross – batteria; special guest  alle tastiere: Bernard Wright

L’album viene aperto da Keep It On Your Mind (League) dall’intrigante andamento, la sezione fiati si mette subito in evidenza eseguendo il tema, un brano come precisa League “pensato lentamente, funky, rilassato, groove”. East Bay, composto da Chris Bullock pensando alla cittadina di Oakland, in California è forse il brano meno convenzionale, usato in apertura nei concerti del recente tour italiano. Bet (League) con il flauto che ne caratterizza le prime battute, composizione tipicamente Snarky, divertentissimo da suonare, ispirato a R.C. Williams direttore musicale della band di Dallas. In bella evidenza Bob Reynolds con il suo assolo al tenore.

“Michael è un grande leader, lui sa esattamente quando e come chiamare i soli, quando lasciare spazio a l’uno o all’altro. Nessuno si sente trascurato, così ognuno di noi riesce ad esprimere il meglio di sé. Lui fa sempre la scelta giusta, ha delle qualità quasi ellingtoniane, si potrebbe dire” (Bob Reynolds).

Il clarinetto basso tratteggia l’inizio di Cliroy, echi fusion anni ’80, la timbrica della sezioni fiati beneficia dell’uso della tromba sordinata; si tratta di “una ballata slow-jam composta dallo specialista degli ottoni Jay Jennings in omaggio ai trombettisti  Clifford Brown e Roy Hargrove”. Take It! (Bobby Sparks) vede la presenza di Bernard Wright, ospite alle tastiere, in quella che rimarrà la sua ultima registrazione. Il solo di Wright caratterizza l’intera esecuzione; atmosfera funky che cattura e coinvolge con il suo andamento sinuoso, le linee dei fiati si intrecciano al synth del grande musicista.  Marcelo Wolosky, con Portal ci conduce nel suo mondo, argentina e influenze andine si fondono nel particolare andamento ritmico che si rifà al Candombe uruguaiano. Broken Arrow ( Stanton) è ispirato dai climi di CSN&Y, Al Green ed Edu Lobo. E’ poi la volta di RL’s (League) con i suoi 9:21 la composizione più lunga dell’intero album. Andamento grintoso e rock, ricco di trovate timbriche, contenente soli di chitarra al fulmicotone, supportati dall’imperiosa sezione ritmica è “uno shuffle texano alla moda come quelli ascoltati a Dallas al “RL’s Blues Palace II”

Con Mean Green scritto da Nat Werth si è in piena atmosfera funky, le percussioni dettano l’andamento con soli di synth e di chitarra, sempre in bella evidenza la sezione fiati. Fuel City è stata composta da Bill Laurance ispirandosi “alla locale stazione di servizio dove la band si riuniva spesso per gli ottimi tacos”. Apertura con la talk box e le chitarre suonate con lo slide. Il ritmo è incalzante, si evidenzia la incredibile forza propulsiva della band, con la imponente sezione ritmica in grande spolvero; assai ispirato il solo di Laurance. Free Fall (Stanton) si caratterizza per la bella linea melodica e il lavoro delle chitarre “guardando al quartiere di Jamaica nel Queens, da cui proveniva Bernard Wright, colui che prese molti componenti della band sotto la sua ala protettrice; “è stato lui il mentore del nostro collettivo –precisa League. Wright ha incoraggiato la band quando era considerata troppo rock per i festival jazz e troppo jazz per i rock club”.  Belmont (League) ballad dalla grande atmosfera, è stata composta per ricordare la strada di Dallas dove il musicista è vissuto quando frequentava la North Texas University “una calda riflessione su quel straordinario periodo formativo”. Gli Snarky Puppy confermano anche qui le loro grandi capacità esecutive creando un raffinata tessitura sonora con tastiere e fiati che si fondono all’unisono. Assai pregevole il solo di Zach Brock al violino, quasi un passaggio di testimone con i grandi violinisti del jazz rock come Jerry Goodmam (Mahavishnu Orchestra) e Jean-Luc Ponty. Pineapple cofirmato da Mike “Maz” Maher e Michael League “pezzo dance molto ottimista, che ha come riferimento ritmi house e il new jack swing”. Break iniziale di batteria, andamento agile, ritmo e swing si fondono grazie all’impeccabile lavoro dei fiati in sezione. Destinato a diventare uno dei must in concerto.

Il riff dei fiati apre Honiara, scintillante l’impasto dei fiati che ricorda quello delle marching band e riporta alle splendide esecuzioni contenute nell’album SYLVA. Zack Brock lo ha composto ispirandosi alle tradizioni di Guadalcanal nelle Isole Salomone.

In Coney Bear, rock e funky si fondono. Il chitarrista Bob Lanzetti che lo ha composto, si è ispirato a Sun Ra e all’album MOTHERSHIP CONNECTION dei Parliament.

Trinity firmata da Mark Lettieri chiude EMPIRE CENTRAL. Trinity è stato scelto quale primo video per avviare la promozione dell’album. Il titolo si rifà al fiume che, attraverso affluenti e biforcazioni, collega Dallas, Forth Worth e Denton. Quasi una metafora della musica degli Snarky Puppy, chiara, generosa, capace di avvolgere ed entusiasmare con la sua sincerità e la freschezza del suo approccio. Degna conclusione per un album di grande valore, che si “raccomanda vivamente” ai nostri lettori.

Disponibile dal 30 settembre in formato cd, vinile, MP3 e FLAC. Gli Snarky Puppy saranno nuovamente in tour in Europa dal 1 ottobre con esibizioni in Francia, Regno Unito, Danimarca, Olanda, Svizzera, Norvegia, Turchia, Grecia, Polonia e Repubblica Ceca. Gran chiusura con l’unica data italiana prevista il 12 novembre a Brescia al Gran Teatro Morato.