Antonio Socci in un lungo articolo su Libero Quotidiano denuncia la storica egemonia della Germania sull’Unione Europea. Socci prende spunto dall’intervista a noi concessa dal professor Alessandro Mangia, in cui si parla della firma al Mes come condizione imposta all’Italia per ricevere gli aiuti europei, con la complicità di quei partiti italiani che puntano a continuare a governare “per conto terzi”. Socci sviluppa l’argomento parlando di una Germania che la fa da padrona in tutte le istituzioni europee e vuole un’Italia sottomessa, “con un governo che obbedisce a Berlino”, chiedendosi dunque se può mai essere questo “l’ideale europeo”.



A tal proposito, Socci ricorda che già nel 1947 lo storico inglese Arnold J. Toynbee paventava i rischi di una unione europea in cui la Germania a lungo andare sarebbe diventata padrona. In forme diverse, ma tutto sommato seguendo lo stesso ideale di Hitler, che voleva un’Europa “consolidata sotto la dominazione germanica” come unico modo per essere una potenza mondiale.



La domanda è dunque: può esistere un’Europa unita per via pacifica che non diventi una colonia tedesca, appendice della Germania, bensì un’Europa dei popoli liberi e indipendenti? Per Toynbee e anche per Socci la risposta è negativa: in un modo o nell’altro, “l’unità continentale europea sarà sempre una colonizzazione dell’imperialismo tedesco“.

SOCCI: “GERMANIA DOMINANTE SU EUROPA E IL MES…”

La Germania infatti ha in Europa una posizione dominante sotto ogni punto di vista, dalla popolazione all’economia. Ecco dunque che già nel 1947, a guerra appena finita e con un futuro che avrebbe visto ancora a lungo la Germania divisa, Toynbee poteva scrivere che la Germania sarebbe appunto diventata prima o poi padrona di una Unione Europea, raggiungendo così in modo graduale e pacifico ciò che i tedeschi non erano riusciti ad ottenere con la forza in due Guerre Mondiali.



Il problema tedesco, ricorda Socci, era dunque visto da qualcuno già nel 1947 come “un ostacolo insormontabile” a una ‘terza grande potenza’ europea (in aggiunta a Usa e Urss). Dopo la riunificazione della Germania, con i trattati di Maastricht e l’euro è stata “aperta un’autostrada” per il dominio continentale tedesco, un imperialismo con basi economiche più che militari, ma pur sempre imperialismo.

Socci dunque mette in guardia dal Mes e da altri “presunti aiuti”, che non sarebbero una conversione della Germania alla “bontà” dopo il rigorismo, bensì una necessità dettata dalle esigenze della crisi economica generata dal Coronavirus. Ora infatti a sostenere l’export della Germania non basta più la Cina, dunque ecco che Angela Merkel si interessa della “tenuta dei mercati del Sud Europa”, che torna ad essere uno sbocco per i prodotti tedeschi. I prestiti di conseguenza servirebbero solo a “rilanciare economie satelliti cui in un domani verrà presentato il conto”.