Nonostante fosse in quarantena per il covid, aveva soccorso un motociclista che si era schiantato contro un cartello stradale di fronte a casa sua. Un gesto umano e coraggioso che ha avuto però conseguenze molto pesanti sulle finanze della stessa protagonista di questa storia. Come scrive il Corriere della Sera, era il 23 aprile 2020, in pieno primo lockdown, quando una 56enne di Ospedaletto Euganeo, in provincia di Padova (Veneto), chiusa in casa perchè affetta dal covid, vide appunto sotto i suoi occhi l’incidente di un motociclista. Ebbene, due anni dopo quel gesto, la donna è stata condannata a 4.500 euro di multa per aver violato la quarantena, decisione presa dalla procura di Rovigo, dopo che ha emesso un decreto penale di condanna nei confronti della stessa.
«Tutto pensavo – le parole della soccorritrice riportate dal Corriere della Sera – tranne che di essere punita per aver prestato soccorso a una persona. Ero a casa con il Covid, è vero – ha aggiunto – ma ho sentito un grande botto davanti a casa e mi sono preoccupata, per questo sono corsa fuori, avevo fatto quattro tamponi, il 13 aprile era negativo e il 17 positivo, l’incidente è avvenuto il 23 aprile nella pausa tra un controllo e l’altro, il 30 aprile e il 4 maggio successivi sono risultata negativa, il giorno dell’incidente mi sono messa la mascherina non tanto perché ero uscita di casa ma quando mi sono avvicinata al ragazzo per terra».
SOCCORRE MOTOCICLISTA IN QUARANTENA, DONNA CONDANNATA: “HO PRESENTATO RICORSO”
Quando sono giunti i carabinieri sul luogo dell’incidente, la signora ha avuto un battibecco con le forze dell’ordine scrive ancora il Corriere della Sera, e in quel contesto gli stessi militari hanno appreso della positività della donna.
Di conseguenza, la signora è stata denunciata per rifiuto di dare informazioni alle autorità (visto che non ha voluto fornire le sue generalità quando richieste) e violazione delle prescrizioni anti covid. «La sentenza è dei primi di dicembre – ha concluso la donna – ho già presentato il ricorso il 30 dicembre scorso, l’ho fatto per vedere ripulita la mia fedina penale, non solo per la multa, e perché trovo giusto che si senta anche la mia versione dei fatti». La donna è intervenuta stamane anche in diretta tv a Mattino 5, su Canale 5, ed ha spiegato: “Il problema dove nasce, io avevo iniziato a fare i controlli, mi chiamavano quelli dell’Asl per i controlli della quarantena. In famiglia eravamo in 3, tutti e 3 abbiamo fatto i controlli. Il 14 aprile era risultato negativo il tampone poi il 17 siamo risultati di nuovo positivi. Per la burocrazia io dovevo stare in casa. Il motociclista non mi ha chiamato, sinceramente no. Ho ricevuto due mesi di reclusione, ma essendo incensurata con la fedina candida è stata trasformata in una multa di 4.500 euro, ma ora la fedina non è più candida”