Socialista Francina Armengol eletta presidente della Camera in Spagna: intesa tra il Psoe e gli indipendentisti catalani
Francina Armengol è stata eletta presidente della Camera in Spagna con 178 voti, due più della maggioranza assoluta. Un passo importante per un eventuale nuovo governo condotto dal premier uscente Pedro Sanchez, il cui partito socialista (Psoe) è arrivato secondo alle elezioni con 21 deputati. Per Francina Armengol si sono schierati il partito di sinistra Sumar e alcune formazioni regionali, tra cui gli indipendentisti catalani di Carles Puigdemont. Proprio la preferenza di Junts per Armengol risulta molto importante perché rende più probabile che il partito catalano appoggerà la coalizione di sinistra anche per la formazione del nuovo governo, scongiurando le nuove elezioni dopo che il voto anticipato dello scorso 23 luglio non ha determinato una maggioranza vera e propria.
Voto anticipato che ha portato il Partito Popolare di Alberto Feijoo in testa alle elezioni con 137 seggi, ma che non è riuscito a conquistare la maggioranza. La sua candidata alla presidenza della Camera è arrivata seconda, con il sostegno di altri due deputati di partiti regionali.
Elezioni in Spagna, le divisioni a destra e le distanze sulla candidatura alla presidenza del Congresso
Lo schieramento di estrema destra Vox, che ha 33 seggi, ha votato a parte un proprio candidato. Non ha fatto breccia l’ipotesi di un’alleanza tra Pp e l’ultradestra di Vox: nel voto per la presidenza del Congresso, come anticipavamo, i 33 verdi di Santiago Abascal hanno puntato su un nome proprio, Ignacio Gil Lázaro, lasciando cadere la candidatura della popolare Cuca Gamarra, che si è fermata a 139 voti.
Si fa dura dunque per Feijóo – che dovrebbe comunque ottenere per primo l’incarico dal re, essendo leader del partito e avendo ottenuto più voti – allo scopo di formare un governo di centrodestra, per il quale comunque gli sarebbero mancati i numeri.