SOCIALISTI ATTACCANO IL PPE DOPO VOTO SUL BILANCIO UE: “TRADITI DAI POPOLARI, STANNO COI PATRIOTI”
Se già il voto per la Commissione Von der Leyen “bis” nascondeva un rapporto sempre più teso tra Popolari e Socialisti all’interno della coalizione “europeista”, gli eventi politici di quest’ultima settimana rischiano di portare un serio problema di natura politica per il prossimo voto sui Commissari indicati dalla Presidente rieletta nelle ultime Elezioni Europee 2024. Prima il voto sul “caso Albania” in merito alla vicenda dei migranti rimpatriati in Italia, poi gli emendamenti sul Bilancio Ue e infine le scaramucce sui nomi di alcuni Commissari (su tutti, l’italiano Fitto) evidenziano uno sbilanciamento non da poco interno alla “coalizione Ursula” che si appresta a governare l’Europa anche nei prossimi 5 anni.
L’equivoco controverso iniziale nasce dalla coalizione “pro-Ue” in cui siedono assieme PPE (Popolari), S&D (Socialisti), Renew Europe (Liberali) e Verdi (TheLEFT), tutti a sostegno di Von der Leyen per lasciare fuori dalla stanza de bottoni di Bruxelles le varie sinistre radicali, la destra conservatrice di ECR (tra cui FdI di Meloni) e soprattutto i sovranisti deI Popolari per l’Europa (Le Pen e Salvini, su tutti): gli scontri interni e le prese di distanza continue vedono nell’ultimo periodo una particolare critica dal fronte socialista contro le votazioni dei Popolari di Weber, sempre più schierato verso i partiti di Centrodestra e in grado di portare avanti una “politica dei due forni” che rappresenta comunque un azzardo importante per la stessa Presidente Von der Leyen. Ultima scintilla nata oggi deriva dalle parole tutt’altro che distensive dell’europarlamentare socialista rumeno, Viktor Negrescu, relatore della risoluzione sul Bilancio 2025 dell’Unione Europea: intervenuto a Bruxelles in conferenza stampa, il rappresentante di S&D afferma come nella sinistra socialista ci si senta estremamente «traditi dal Ppe che ha votato con i Patrioti».
BILANCIO, MIGRANTI E COMMISSARI: COALIZIONE VON DER LEYEN IN CRISI, NUOVO ASSE PPE-ECR-PATRIOTI RISCHIA DI “MARGINALIZZARE” LA SINISTRA
In sostanza, alcuni emendamenti presentati dal gruppo Patriots for Europe sono stati votati anche dal Partito Popolare Europeo, scatenando l’immediata ira della sinistra: «ha votato contro le sue stesse posizioni, contro quanto negoziato dal loro relatore ombra, credo che questo sia stato un grave errore, qualcuno non è stato fedele alla coalizione pro-europa oggi». Il voto sul Bilancio Ue non è che la lunga scia dello scontro già visto due giorni fa con il voto in Parlamento Europeo che ha visto ancora il PPE schierato con i partiti di Centrodestra italiani nel bocciare l’offensiva dei Socialisti e della sinistra sul dossier migranti-Albania.
Il timore politico che serpeggia anche nella super-commissaria socialista Teresa Ribera è che a forza di votazioni sempre più schierate a destra, il PPE possa arrivare a costituire con Conservatori e Patrioti quella maggioranza che ad oggi potrebbe valere già nei numeri in Parlamento Ue. Se infatti i “veti” anti-sovranisti furono netti prima e dopo le Europee anche in larga parte del Partito Popolare, le posizioni sembrano essere più “ammorbidite” in questi primi mesi di nuova Legislatura: una conferma è stata la nomina a vicepresidente esecutivo di Raffaele Fitto, popolare di nascita ma attualmente leader dentro ECR oltre che Ministro uscente del Governo Meloni. Negli scorsi giorni la riunione dei Patrioti UE ha deciso di sostenere in aula con i propri voti il nome dell’ex Ministro degli Affari Europei: i socialisti, per nulla intenti a concedere fiducia a Fitto, si trovano “incastrati” nel contro-voto su Ribera, anche lei vicepresidente esecutivo nominata da Von der Leyen con l’importante portafoglio della Concorrenza.
Tradotto in parole semplici: se la Sinistra non vota Fitto il rischio è che il “ricatto” dei Popolari sia quello di mollare la super-commissaria spagnola. Anche per questo motivo in casa PPE non viene creduto l’ultimatum lanciato negli scorsi giorni dalla capogruppo dei Socialisti-Democratici, Iratxe Garcia Perez, che ha denunciato la strategia di Von der Leyen sempre più vicina a Meloni sul tema migranti, «non avrà il nostro sostegno se sostiene l’hub migranti del Governo italiano. Può contare su di noi però se vuole implementare il Patto per la migrazione e l’asilo». Per capire il grado di tensione interna alla maggioranza Ursula, sempre più a rischio, basta vedere la risposta a tono dei Popolari che ritengono le minacce del gruppo Socialisti e Democratici come un bluff, «non hanno i numeri per fermare nulla, non è la prima volta che minacciano eppure non mi sembra che si siano mai viste grandi conseguenze».