Gli inglesi tendono sempre a darci lezioni di stile, probabilmente perché non riescono ad accettare di avere nella loro capitale come unica attrazione artistica – famosa in tutto il mondo – il cambio della guardia di fronte a Buckingham Palace. Per questo sono spesso portati a guardare il pelo nell’occhio altrui.
Noi italiani siamo però magnanimi e cerchiamo di tenere il buono anche dal “rimbrotto” inglese e, mentre continueremo a ossessionarci per le firme e l’adorazione per le celebrità, cercheremo anche di goderci il nostro meraviglioso Paese.
Del resto, in questa tendenza inglese a darci lezione di stile, c’è qualcosa che forse avrebbe intrigato Freud, del quale qualcuno ha scritto essere un grande autore di origine ebraica che ha inventato una scienza per permettere agli inglesi di provare a vivere come gli italiani.
È tra l’altro una caduta di stile continuare a tirare in ballo storie secolari pur di attaccare politicamente il Premier italiano. Del resto, a differenza di illuminati premier inglesi, che sono all’origine delle più nefaste situazioni internazionali nel Medio Oriente e anche nell’Estremo Oriente, noi sappiamo riconoscere governanti che magari pensano a godersi la vita, ma almeno non vanno a rompere le scatole alle Falkland o a mezzo mondo con il sogno di essere un impero.
Certamente ringraziamo il giornalista del Times per averci ricordato che Leonardo da Vinci è italiano, di quell’Italia che esisteva ben prima dell’alleanza tra la casa sabauda e la casa regnante inglese, di quell’Italia che è esistita prima dell’Inghilterra, e che probabilmente esisterà anche dopo.