Si riaprirà molto preso la partita giudiziaria attorno al caso di Sofia Castelli che fu uccisa con una decina di coltellate sul finire di luglio 2023 dall’ex fidanzato Zakaria Atqaoui con il quale aveva intrattenuto – e concluso nel momento in cui si è svolta la vicenda – una relazione per diversi mesi: un’aggressione legata, secondo la Corte, al futile motivo della gelosia è che gli è costata una prima condanna a 24 anni di reclusione, inizialmente accolta positivamente dal killer reo confesso con il suo legale Venier Burani che aveva rinunciato alla possibilità di presentare appello



Tutto questo – peraltro – solamente pochi giorni fa, ma nel frattempo sembra che l’assassino di Sofia Castelli abbia cambiato avvocato e (di conseguenza) anche la strategia difensiva: allo scadere della possibilità di presentare appello per la sentenza l’avvocato Corrado Viazzo ha deciso di depositare l’atto, dando il via ufficiale all’iter per l’apertura del secondo grado di giudizio dal quale Zakaria Atqaoui potrebbe uscirne – ugualmente – meglio o peggio.



L’obbiettivo dichiarato dal legale del killer di Sofia Castelli è quello di contestare due delle tre aggravanti mosse contro il suo assistito – da un lato la premeditazione, dall’altro i futili motivi – lasciando attiva solamente l’ipotesi dell’uso del mezzo insidioso: a processo Atqaoui potrebbe ottenere uno sconto di pena (nel caso fossero accolte le richieste dei legali), ma d’altro canto si riaprirà anche la richiesta di ergastolo dei Pm che potrebbe aggravare – non poco – la sua situazione.

Cosa è successo a Sofia Castelli: l’agguato di Zakaria Atqaoui nel cuore della notte

Insomma, presto Atqaoui tornerà in tribunale per ridiscutere la pena impartita per l’omicidio di Sofia Castelli e solamente il tempo potrà dirci cosa nel sarà del poco più che 20enne italo-marocchino; ma nel frattempo è interessante tornare indietro nel tempo con la mente per ricordare cosa è capitato alla ragazza – anche lei poco più che 20enne – in quella terribile notte del 29 luglio del 2023 quando venne sorpresa nel cuore della notte dal suo ex fidanzato armato di coltello.



Dalle ricostruzioni fatte dopo l’omicidio, pare chiaro che Sofia Castelli fosse rincasata nella sua abitazione con un’amica dopo una nottata in discoteca, parlando con lei dell’appuntamento già organizzato con due ragazzi conosciuti poco prima: nel frattempo Atqaoui era nascosto nel suo armadio – disse perché voleva “sorprenderla nel cuore della notte” -, ma sentendo dell’appuntamento sarebbe andato su tutte le fuori.

Una volta che Sofia Castelli e l’amica si sono addormentate, il killer ha afferrato un coltello dalla cucina della ragazza con il quale l’ha colpita per 8 volte prima di allontanarsi (lasciando l’amica in vita e illesa) e raggiungere spontaneamente una pattuglia dei carabinieri: ancora coperto dal sangue della ex fidanzata si è costituito e da quel momento siamo arrivati – abbastanza rapidamente – alla condanna a 24 anni di carcere ora impugnata.