Pur con tutte le incognite possibili, manca ormai meno di un mese e mezzo all’inizio delle Olimpiadi invernali Pechino 2022, la portabandiera dell’Italia alla cerimonia inaugurale di venerdì 4 febbraio prossimo sarà Sofia Goggia e la bergamasca ha ricevuto oggi il Tricolore al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella. Alla cerimonia erano presenti anche il Presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente dei Comitato Paralimpico Italiano Luca Pancalli, la sottosegretaria con delega allo Sport Valentina Vezzali e naturalmente Giacomo Bertagnolli, che sarà il portabandiera alle Paralimpiadi invernali che seguiranno i Giochi Olimpici.
Sofia Goggia però in questo momento è senza dubbio il simbolo degli sport invernali in Italia, come è d’altronde giusto che sia per la campionessa olimpica in carica della discesa libera, la gara simbolo delle Olimpiadi invernali. Sofia Goggia poi è stata in prima fila anche nell’assegnazione dei Giochi a Milano Cortina per il 2026 assieme alla sua amica Michela Moioli, che invece a Pechino sarà la portabandiera alla cerimonia di chiusura. Inoltre i suoi risultati sono straordinari: nella prima parte della stagione 2021-2022 ha già vinto tre discese e due super-G ed è leader delle classifiche di specialità in entrambe le discipline veloci, con legittimi sogni pensando ai Giochi cinesi.
SOFIA GOGGIA, LE PAROLE ALLA CONSEGNA DEL TRICOLORE CON MATTARELLA: “RIPENSO SPESSO ALLA SUA CHIAMATA”
Ecco dunque le parole che Sofia Goggia ha rivolto al presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna del Tricolore: “Presidente, ripenso speso alla chiamata che ricevetti quando mi infortunai alla vigilia dei Mondiali di Cortina. Lei mi esortò a guardare oltre, verso traguardi lontani e oltre gli ostacoli. E io porto ancora quelle parole nel cuore”. Il 31 gennaio scorso infatti, alla vigilia dei Mondiali di sci alpino a Cortina e dopo quattro vittorie consecutive in discesa, un infortunio mise fuori causa la bergamasca dalla rassegna iridata in Italia.
Il 2021 era iniziato male ma adesso finisce alla grande e Sofia Goggia ha aggiunto: “Essere portabandiera non vuol dire solo sventolare il tricolore alla sfilata d’apertura, ma essere garanti di valori etici da rappresentare quando si è in tuta da sport, e soprattutto in abiti civili”. Sperando che tutto si svolga regolarmente: le incognite sono davvero tante, dalle polemiche politiche sulla dittatura comunista cinese alle incognite più strettamente agonistiche (nello sci alpino nessuno ha mai visto le piste su cui si disputeranno le gare olimpiche) fino naturalmente al Covid: “Nonostante abbia il ciclo vaccinale completo ti basta essere positivo per saltare le gare. Viviamo in una bolla che non è una bolla e dobbiamo sempre fare attenzione”, ha detto la portabandiera Sofia Goggia sul tema pandemia.