Sofia Goggia si racconta a il Messaggero e alla prima domanda, su Massimo Giletti, risponde secca: “Non parlo di gossip”. La sua carriera è costellata di successi ma la sciatrice viene seguita da una psichiatra per riuscire al meglio nel suo lavoro: “Diciamo che mi aiuta a creare una realtà emotiva più pulita. A un certo livello la testa è tutto. Quando scio non posso mai mollare, devo essere resistente e resiliente, e a volte sono proprio le emozioni a fregarmi, quelle che possono far dire “ha tutto ma non ha la testa”. Con la psichiatra lavoro proprio su di loro”.
Vincere, un po’ come per tutti gli atleti, è l’ossessione di Sofia: “Voglio esprimermi al massimo, arrivare al cancelletto e pensare: “Oggi me la gioco”. Non mi acconto mai perché il difficile non è arrivare, ma restare in vetta”. La solitudine, per lei, non è un problema: “La mia natura mi porta a vivere come un lupo… Questa è la mia croce e la mia delizia”. Da piccolina, invece, Sofia “Ero molto irrequieta, trasandata, ribelle… In quegli anni il mio essere lupo – pensare solo alle gare – mi ha portata ad avere pochissime relazioni sociali, fare tante assenze a scuola, sembrare sempre un’estranea per tutti. Zero feste. Non ero ben vista”.