Sofia Goggia: “Vivo nei difetti, accettarsi è complicato”

Sofia Goggia, sciatrice campionessa olimpica e vincitrice di tre Coppe del Mondo di discesa libera e di due medaglie mondiali, si appresta a tagliare un traguardo importante: I trent’anni sono un punto di svolta. Ci penso. L’anno scorso, per i 29, sono andata in crisi: il compleanno è stato triste. Non mi spaventano tanto l’età, ma è chiaro che le lancette dell’orologio si muovono e che i giri della Terra intorno al Sole non mi lasciano indifferente”. Al Corriere della Sera, spiega però che non è semplice per lei accettarsi per come è: “Vivo nei difetti. Ma con il lanternino cerco di identificare i miei pregi. Accettarsi, per una donna, è sempre complicato”.



Pochi, nella sua vita, i flirt giovanili: “Nella mia vita non ho mai avuto tante relazioni. L’amore è sempre stato un capitolo sporadico”. L’amore è sempre stato marginale rispetto allo sport e allo sci, che da sempre è stata la sua grande passione: “Vedevo solo quello: a 9 anni, in un tema, ho scritto che di mestiere volevo fare la campionessa di sci. Ho avuto la forza e il coraggio di inseguire l’obiettivo nonostante gli infortuni e le difficoltà del percorso, perché provengo da una famiglia che ha un buon imprinting culturale ma non ha una matrice sportiva”.



Sofia Goggia: “Mi piacerebbe laurearmi e avere una vita appagata”

Mai, nella sua infanzia, Sofia Goggia ha pensato di poter diventare maestra, come la mamma: “Nell’ultimo anno da privatista, mamma mi dava lezioni di italiano: su Leopardi mi ha fatto un c… che nemmeno immaginate. Le ho dovuto dire che mi aveva rotto le scatole”. I primi trent’anni per la sciatrice sono stati pieni di vittorie e di sorprese: “Se mi guardo indietro, dico che la Sofia dei 20 anni non avrebbe pensato di ottenere così tanto: ai Giochi ho un oro e un argento, ho vinto gare, medaglie mondiali, tre Coppe del Mondo di discesa; e in questo Paese sono qualcuno. Non immaginavo questo, ma questo è quello che mi ha motivato nel tempo”.



Adesso, all’alba dei trent’anni, si pensa ai bilanci ma anche al futuro: “Ora che sbarco nei 30 mi guardo indietro. Ma il prossimo decennio sarà densissimo di cose e una donna, tra i 30 e i 40 anni, se pensa alla maternità deve programmarla. Non so che cosa il destino mi riserverà dopo il ritiro: mi piacerebbe laurearmi e vivere una vita appagante e ambiziosa, ma senza lo sci. E un figlio potrebbe completare il mio essere donna“. Per il suo compleanno, Sofia Goggia sceglie di farsi un augurio: “Vorrei provare a essere la persona che ancora non sono, garante dei miei valori. Vorrei regalarmi quell’enorme dose di coraggio che serve per essere integri fino in fondo. Forse riuscirei a essere la donna di cui avevo bisogno quando ero piccola”.