Dietro il talento di Sofia Raffaeli c’è indubbiamente la “spinta” dei genitori, che fin da subito hanno riposto in lei massima fiducia e tutto il sostegno necessario. Dopo aver brillato nelle qualificazioni all-around individuale di ginnastica ritmica, la talentuosa azzurrina sta incantando il mondo con la sua tecnica sopraffina ed una grazia fuori dal comune. Tornano così alla mente le parole pronunciate in tempi non sospetti da papà Gianni, una persona di grande equilibrio ed umiltà: “Che meriti abbiamo noi come genitori? Noi non siamo stati atleti, anche se lo sport ci piace. Abbiamo solo il merito di averla sostenuta materialmente e moralmente, senza mai essere invadenti e vivendo le sue competizioni ai margini”, ha raccontato in una intervista di qualche tempo fa al Corriere Adriatico.
Nel frattempo, la campionessa azzurra ha percorso un altro grande pezzo di strada, arrivando fino alle Olimpiadi dove si conferma in formissima. Oltre al legame con i genitori, Sofia Raffaeli sembra essere molto legata al fratello che pratica la scherma e condivide con lei la passione per lo sport. Ovviamente, proprio come i suoi genitori, è il suo primo tifoso.
Sofia Raffaeli, il ruolo dei genitori nella sua crescita di atleta
Il nome di Sofia Raffaeli oggi non è più nuovo ai più. Nata il 19 gennaio 2004, grazie al supporto dei suoi genitori comincia presto ad allenarsi a Fabriano e già all’età di otto anni partecipa al suo primo campionato nazionale, conquistando i riflettori e vincendo poi tutti i campionati giovanili successivi, sia allieve che juniores. Il resto è storia.
“Il vero salto fu ai campionati mondiali di Mosca nel 2019, quando vinse 3 medaglie d’argento”, ricorda ancora il padre nell’intervista al Corriere. Chissà cosa diranno oggi i genitori dopo l’esperienza olimpica della figlia, che ha realizzato l’ennesimo sogno della sua carriera tutta ancora in divenire: “Per me è molto importante perché è un sogno che si realizza”, aveva detto Sofia alla vigilia della competizione.