Perché Sofia Stefani è stata uccisa? È la domanda chiave che da ore tiene impegnati gli inquirenti a caccia di un movente dietro la morte della vigilessa 33enne in provincia di Bologna, a caccia di risposte per chiarire se si sia trattato di un femminicidio. Quando è stata colpita, nella sede del Comando di Polizia locale di Anzola dell’Emilia dove aveva prestato servizio l’anno scorso, Sofia Stefani si trovava insieme a un ex collega ora indagato per omicidio, fermato poche ore fa dai Carabinieri.
Si tratta del vigile urbano Giampiero Gualandi, 63 anni, nel 2023 suo diretto superiore e con un passato da comandante. Nell’immediatezza del fatto avrebbe parlato di uno sparo accidentale partito mentre puliva l’arma d’ordinanza, ma la sua versione non avrebbe convinto gli investigatori e ora le indagini procedono sostanzialmente su due binari: delitto passionale o incidente. Come sottolineato dalla responsabile Silvia Fiorini ai microfoni di Bologna Today, non è chiaro il motivo per cui la giovane si trovasse in quegli uffici, dato che non lavorava più lì da tempo. I due ex colleghi si erano dati appuntamento?
Il punto sulle indagini: Sofia Stefani e Giampiero Gualandi avevano una relazione clandestina?
La prima ricostruzione riporta che a chiedere l’intervento dei soccorsi sarebbe stato lo stesso Gualandi, attualmente indagato per omicidio volontario. Nel suo racconto iniziale ai militari, l’uomo avrebbe descritto lo scenario di un colpo accidentale esploso a distanza ravvicinata mentre la vittima, Sofia Stefani, si trovava seduta di fronte a lui. Il proiettile l’avrebbe centrata al volto senza darle scampo quando si trovavano da soli nella stanza.
Durante l’interrogatorio in caserma, alla presenza del suo avvocato, l’uomo si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Stando a quanto riporta Il Resto del Carlino, all’interno del comando di Polizia locale di Anzola dell’Emilia si trovavano altri due colleghi che sarebbero stati sentiti dagli inquirenti poco dopo l’accaduto. Entrambi avrebbero espresso lo stesso sospetto, cioè che i due avessero da tempo una relazione clandestina. Una ipotesi che finora non avrebbe trovato riscontro.