Con una GoPro montata sull’elmetto, il caporale dei marines Mike Markland ha realizzato il documentario più scioccante finora prodotto sul ritiro degli USA dall’Afghanistan. Immagini crude quelle pubblicate da Markland, senza filtri, capaci di restituire l’impressione di una catastrofe umanitaria di proporzioni immani per quanto riguarda il popolo afgano. E allo stesso tempo di far comprendere le condizioni di difficoltà in cui hanno dovuto operare i soldati americani durante l’evacuazione. Nel video di 8 minuti Markland spiega che “persone importanti…mi stanno costringendo a cancellarlo”, ma la clip è stata archiviata e ripubblicata altrove online, diventando virale. Nel video si vede il soldato nell’atto di distruggere a colpi di martello i mezzi pesanti USA, premurandosi di rompere anche radio e computer di bordo affinché queste tecnologie non finissero tra le mani dei Talebani.



SOLDATO USA: IL VIDEO VERITA’ DEL RITIRO DALL’AFGHANISTAN

Il filmato ritraee anche l’esercito americano nell’atto di sparare colpi di avvertimento mentre una folla disperata prende d’assalto i cancelli dell’aeroporto internazionale Hamid Karzai, a Kabul, ultima via d’uscita dal Paese centro-asiatico prima del ritiro delle truppe occidentali. Una folla brulicante di civili spinge contro i rotoli di filo spinato posizionati lungo il perimetro dell’aeroporto, mentre i militari statunitensi sparano fumogeni per diradare la folla. Il filmato è anche punteggiato da momenti di inattività e di soldati fuori servizio che combattono la noia. Una parte del video, apparentemente filmato dall’aeroporto di Kabul, mostra le condizioni squallide della struttura, compresi i bagni distrutti e le toilette che traboccano di rifiuti umani. Mentre il caporale Markland inizialmente ha detto di sperare che il video provocasse l’apertura di un dibattito pubblico, restituendo una visione più realistica del ritiro degli Stati Uniti, da allora ha rimosso la clip sotto la pressione dei superiori, come ha spiegato in un altro post cancellato. Ciononostante, ha incoraggiato i seguaci a salvare il video e a “fare quello che devono“. Effettivamente è marcato il contrasto tra il suo documentario e le immagini proiettate dal Pentagono, che ritraggono un’evacuazione “ordinata e responsabile” ponendo l’accento sulle truppe americane amichevoli che assistono i civili e cullano bambini afgani passati alle forze USA da genitori disperati – omettendo gli aspetti più brutti di questo frettoloso ritiro.



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