Chi ospita i profughi dell’Ucraina riceverà dei soldi? A giudicare dal numero di richieste giunte presso il municipio di Pordenone da parte dei residenti, parrebbe di sì. Eppure, le regole sembravano chiare dall’inizio: il pocket money da 28 euro, il contributo che il sistema pubblico mette a disposizione di chi gode dello status di rifugiato, non sarà erogato. Considerata però la grande generosità e sensibilità degli abitanti di Pordenone, il sindaco Alessandro Ciriani si è reso protagonista di un’apertura in tal senso, che sin qui rappresenta un unicum a livello regionale.
Come ha dichiarato il primo cittadino ai microfoni del quotidiano “Il Gazzettino”, “stiamo cercando di capire con la Prefettura un metodo per aiutare le famiglie che stanno ospitando profughi ucraini e che sono già in difficoltà. Il tutto ovviamente con dei criteri stringenti, dal momento che questo contributo non sarebbe previsto. In fondo queste persone, ospitando privatamente i rifugiati, stanno di fatto sgravando il sistema pubblico dell’accoglienza. È pensabile quindi almeno un contributo riferito alle esigenze alimentari dei profughi”.
SOLDI PER CHI OSPITA I PROFUGHI DELL’UCRAINA A PORDENONE? SI VALUTA UN’ALTERNATIVA AL POCKET MONEY
Insomma, non è chiaro al momento se i cittadini di Pordenone riceveranno dei soldi ospitando profughi ucraini, ma è invece praticamente certo che il Comune non starà a guardare e introdurrà una misura alternativa al pocket money e che possa compensare in qualche modo gli sforzi che gli abitanti friulani stanno compiendo a livello privato in questi giorni terribili per tutta l’Ucraina e la sua gente.
Intanto, si legge su “Il Gazzettino”, la Protezione Civile friulana nelle scorse ore ha messo a disposizione una specie di guida all’accoglienza ordinata dei profughi ucraini: “Fino al 31 marzo 2022, entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale, si deve effettuare un test molecolare o antigenico per SARS-CoV-2. Nei cinque giorni successivi al tampone va osservato il regime di auto-sorveglianza, con obbligo di indossare la mascherina di tipo FFP2. Se negativo, si possono utilizzare i mezzi di trasporto pubblico, con obbligo di indossare a bordo la mascherina di tipo FFP2, per raggiungere le strutture di cura o assistenza sanitarie, il domicilio o altro luogo di accoglienza, nonché accedere alle strutture ricettive messe a disposizione, esibendo la certificazione di un test molecolare con esito negativo effettuato nelle 72 ore precedenti per mezzo di tampone, o di un test antigenico nelle 48 ore antecedenti”.