Anche le figlie di Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi, nonostante la giovane età, iniziano a sentire in maniera insistente gli effetti negativi del Covid. Celeste e Sole hanno appena 6 e 7 anni e nelle passate ore sono state protagoniste di una intervista a distanza con la sorella maggiore Aurora. “In un momento così particolare Auri ha voluto dare voce alle bambine e chiedergli come si sentono loro…”, ha scritto mamma Michelle postando poi il video in questione sui social. “Ci manca la libertà e la didattica a distanza ci rende rattrista”, hanno spiegato le due bimbe commentando il delicato momento.
Le due bambine sanno bene quali sono gli effetti nefasti del Covid: “ti entra dentro il corpo e ti fa male ai polmoni”, dice Sole, mentre la sorella minore Celeste aggiunge “Nel corpo finiscono batteri che causano malattie anche molto gravi”. Come evitare quindi il contagio? “Bisogna stare lontano dalle persone” anche se per loro e per tutti i bambini non è affatto semplice rispettare e comprendere a pieno l’importanza del distanziamento.
SOLE E CELESTE FIGLIE MICHELLE HUNZIKER CONTRO LA DAD
Anche le figlie di Michelle Hunziker vivono in maniera negativa il periodo di pandemia spiegando di sentire la grande mancanza della scuola e soprattutto dei loro compagni di classe. “Ero contenta quando sono tornata a scuola perché giocavo coi miei amici senza mia sorella che interrompeva”, dice Celeste. Sole appare invece rattristata dalle lezioni online: “Quando faccio la didattica a distanza mi viene il mal di testa di notte”, ed anche la sorellina aggiunge “Non mi piace stare seduta a sentire la maestra, a me piace fare scuola vera”. Ed alla domanda su cosa le manca di più, entrambe le sorelle rispondono la stessa cosa alla maggiore Aurora: “La libertà”. Nonostante tutto le due bambine hanno voluto lanciare un messaggio positivo ai loro coetanei: “Non preoccupatevi, non siate tristi. Poi ci sarà tempo per stare con tutta la famiglia. Perché tra un po’ ricomincerà la scuola dal vero”. A chiosare è la sorella Aurora Ramazzotti: “Questo messaggio possa diventare subito una realtà: la scuola è un bene di prima necessità”.