Papa Giovanni Paolo II si è sempre schierato a favore dei sindacati, dei movimenti operai di tutto il mondo. Il suo primo incontro con la realtà polacca Solidarność avviene già negli anni Settanta, quando il Paese è sotto legge marziale per volere del generale Wojciech Jaruzelski e la popolazione inizia a ribellarsi, creando un’ondata di scioperi che dureranno fino alla fine del decennio. Giovanni Paolo II non poteva che sostenere questo movimento che puntava alla libertà operaia e, anche grazie al legame con il fondatore ed elettricista Lech Walesa, benedirà subito il primo progetto del sindacato. “Non abbiate paura”, scriverà nel suo discorso d’inizio Pontificato nel ’78, “aprite i sistemi economici come quelli politici. Solo Dio sa cosa c’è nel cuore dell’uomo, solo Lui lo sa”. L’interesse del Papa nei confronti della realtà operaia non si fermerà nemmeno nei decenni successivi. Soprattutto quando sceglierà di schierarsi a favore dei sindacati italiani negli anni Novanta. “Il fattore decisivo che ha avviato i cambiamenti [del 1989, ndr] è certamente la violazione dei diritti del lavoro”, dirà il Papa annunciando il suo programma, come riferisce il libro L’inverno è finito: saggi sulla trasformazione negata: 1989-1995 di Antonio Negri. Secondo Wojtyla, la crisi del marcismo non provocherà la fine dell’oppressione di classe, ma lascerà un clima di alienazione che solo Chiesa e operai avrebbero potuto eliminare alla radice.
Movimento operaio in Polonia, i legami con Karol Wojtyla
Esistono più legami fra Karol Wojtyla e il movimento operaio polacco degli anni ottanta. A partire dalle origini del Pontefice che negli ultimi anni del decennio precedente siederà sul trono di Pietro con il nome di Giovanni Paolo II. Il suo legame con il sindacato Solidarnosc lo spingerà a prendere parte attiva nella dura battaglia contro il regime stalinista. “Appena eletto Papa, Giovanni Paolo II aveva pensato subito a un viaggio in Polonia”, ha detto tempo fa il decano Svidercoschi a In Terris, “Almeno una volta, anche se fosse stata l’ultima, avrebbe voluto rivedere la sua patria, ritornare nella sua Cracovia, risentire il profumo della sua terra. Ma, nel momento stesso in cui aveva cominciato a pensarci, Giovanni Paolo II si era reso immediatamente conto che la cosa sarebbe stata molto molto difficile”. Oggi, martedì 21 aprile 2020, Canale 5 trasmetterà in prima serata il film Karol – Un uomo diventato Papa, in cui si parlerà anche di questo aspetto del pontificato di Wojtyla. Dalla prima strategia di mantenere un profilo basso ed evitare interventi polemici fino al primo viaggio a Varsavia nel giugno del ’79. Un momento significativo nella storia della Polonia, che provocherà l’anno successivo la nascita del movimento Solidarnosc e il conseguente inasprimento dei rapporti con l’URSS. Tanto che il Papa scriverà al presidente Breznev per sottolineare “La preoccupazione dell’Europa e del mondo per la tensione creata dagli eventi interni che si sono verificati in Polonia negli ultimi mesi”. Mosca però sceglierà di non rispondere al Pontefice.