La solitudine cronica in Gran Bretagna sta diventando un’epidemia, con conseguenze che  potrebbero diventare tangibili in un futuro non troppo lontano. A lanciare l’allarme, come riportato dal Daily Mail, sono i dati dell’Office for National Statistics, che evidenziano che una sensazione di opprimente isolamento unita alla mancanza di relazioni significative in questo momento storico colpisce 3,83 milioni di persone. I più colpiti sono coloro che hanno meno di 30 anni.



“La solitudine è un grave problema di salute che ha continuato a crescere dopo la pandemia. Per alcuni di noi la vita è ritornata alla normalità, per altri no”, ha affermato Robin Hewings, direttore del programma del gruppo comunitario Campaign to End Loneliness, a Good Health. È evidente che, soprattutto per i giovani, non si tratta di un malessere momentaneo, come può essere quello che si prova quando i propri figli si trasferiscono per l’università oppure quando una relazione finisce. È, invece, una sensazione di isolamento a lungo termine che consuma l’anima e che trascina verso il basso la condizione mentale.



Solitudine cronica è epidemia in Uk: l’allarme degli esperti

Le conseguenze dell’epidemia di solitudine cronica che si è diffusa in Gran Bretagna in questi anni potrebbero essere presto evidenti. La motivazione è di natura scientifica. Uno studio condotto dall’Università di Kyushu in Giappone su un campione di 9.000 persone di età pari o superiore ai 65 anni ha evidenziato che vivere in isolamento e con un numero ridotto di relazioni significative può accelerare il processo di restringimento del cervello che è tipico dell’invecchiamento, aumentando il rischio di demenza. È una scoperta allarmante.



Non è tuttavia l’unico impatto sulla salute. L’impatto della solitudine è stato paragonato al fumo di fino a 15 sigarette al giorno. Ciò avviene su diversi fronti. Ad esempio, il rischio di incorrere malattie cardiovascolari, superiore del 26% per coloro che trascorrono molto tempo in isolamento. Il motivo è da ricondurre probabilmente al fatto che il corpo reagisce allo stato in questione come se fosse in pericolo, rilasciando l’ormone cortisolo, che aumenta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Altri meccanismi sono allo studio. Gli esperti, da parte loro, non possono intanto che invitare la popolazione a coltivare delle relazioni per il proprio benessere fisico e mentale.