Un articolo pubblicato qualche giorno fa dal Wall Street Journal ha accusato la California di essere un bastione dell’ideologia di sinistra che vuole inculcare nei bambini una determinata educazione sessuale. L’articolo, citato dal quotidiano italiano Il Foglio, getta luce su quanto sta accadendo nella cittadina di Chino, ad est di Los Angeles, che è finita al centro di un singolare caso di cronaca che ha già portato ad una citazione in giudizio da parte del procuratore generale.
La ragione del giudizio sarebbe proprio legata all’educazione sessuale all’interno delle scuole di Chino, riunite dalla Valley Unified School Board of Education, che dovrà rispondere in tribunale della sua nuova politica. Infatti, con una nota inviata recentemente alle scuole, il Board intende imporre agli istituti di informare i genitori nel caso in cui i figli decidano o richiedano di utilizzare un nome o un sesso differente da quelli indicati sui loro certificati di nascita. Secondo il procuratore, però, questa nuova politica violerebbe il diritto alla privacy degli studenti, così come renderebbe impossibile per gli istituti informare i genitori di eventuali gesti di bullismo. Secondo il WSJ, invece, si tratta di un modo per inculcare l’educazione sessuale liberal nei bambini e negli adolescenti.
WSJ: “La sinistra vuole indottrinare i bambini sull’educazione sessuale, come l’URSS”
Insomma, secondo il Wall Street Journal quello del procuratore della California sarebbe solamente un modo per inculcare nei bambini una determinata educazione sessuale di sinistra, sottolineando peraltro che la politica del Board scolastico è stata decisa da Democratici, e non dai Repubblicani. “La politica”, scrive il WSJ, “è stata stimolata da genitori di ogni colore e orientamento politico che si lamentavano del fatto che i dipendenti scolastici incoraggiassero i loro figli ad adottare identità di sesso opposto”.
Dal conto suo lo stato della California ovviamente rigetta l’idea dell’educazione sessuale imposta, e spiega che la citazione del procuratore è fine a proteggere i bambini dai genitori intolleranti e violenti. “Lo stato”, accusa il giornale americano, “considera i genitori che non aderiscono all’ideologia della sinistra un pericolo mortale per i loro figli”, un disprezzo comune alla sinistra politica. Infatti, secondo il giornale questa volontà di indottrinare i bambini era tipica anche degli asili nido dell’URSS, esaltati da alcuni comunisti, mentre ritiene che ora “l’obiettivo ideologico di fondo dei Democratici nel promuovere la scuola materna e l’assistenza all’infanzia universali” sia proprio educazione sessuale. “I genitori”, conclude il WSJ, “vogliono avere voce in capitolo nell’educazione dei propri figli e sono stanchi che la sinistra dica loro di stare zitti”