Letizia Battaglia, diretta miniserie “Solo per passione” 2a parte: commento live

La mini serie “Solo per passione” sulla vita di Letizia Battaglia termina con un omaggio a tutte le sue fotografie più storiche, che rappresentano a 360° la lotta di Palermo contro la mafia. Per fare qualcosa di concreto la fotografa si dedicò per una piccola parentesi alla politica, diventando assessore alla viabilità del capoluogo siciliano mentre era sindaco Leoluca Orlando. Poco dopo però capì che la sua carriera doveva essere completamente dedicata alle immagini. Nelle ultime scene della serie, che ha prodotto lei stessa insieme al regista Roberto Andò, appare la donna mentre cerca la bambina col pallone, protagonista di una delle sue fotografie più famose. Nella serie la ricerca non va a buon fine (soltanto metaforicamente), ma nella realtà le due si sono davvero ritrovate. Dopo la morte di Letizia Battaglia, avvenuta il 13 aprile scorso, restano le sue fotografie immortali: alcune sono esposte nel suo Centro Internazionale di Fotografia ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, come viene mostrato proprio nel finale. (Agg. di Chiara Ferrara)



Le stragi a Palermo: da Mattarella a Falcone

A Palermo, come raccontato nella seconda parte della mini serie “Solo per passione”, è tempo delle stragi di mafia e Letizia Battaglia Franco Zecchin sono sempre pronti a immortalarle da vicino: dall’omicidio di Boris Giuliano a quello di Piersanti Mattarella. La fotografa teme di non riuscire a fare abbastanza per la sua città. La denuncia è di dimensioni troppo ridotte e dimostrare chi sono i veri colpevoli non è semplice. È così che Letizia decide di creare la sua prima mostra, a Corleone, un luogo emblematico. La mostra è un successo, tanto che le chiedono di portarla in giro per l’Italia. I mafiosi però notano subito il clamore che il progetto sta dando alla situazione e iniziano a minacciare la coppia. È così che quest’ultima si rivolge a Giovanni Falcone, il quale consiglia loro di allontanarsi per un periodo dalla città per evitare il peggio. Poco dopo anche lui sarebbe stato ucciso dalla mafia. (Agg. di Chiara Ferrara)



L’incontro tra Letizia Battaglia e Franco Zecchin

La storia d’amore tra Letizia Battaglia e Santi, come raccontato nella seconda parte della mini serie “Solo per passione”, finisce presto. L’uomo inizia infatti a mettere gli occhi su un’altra donna, figlia di una collega. Letizia capisce che la sta tradendo e decide quindi di lasciarlo: non intende accettare di condividerlo con altre. È così che poco dopo conosce Franco Zecchin, quello che diventerà il suo compagno. Anche lui è fotografo, per cui dopo essersene innamorata lo porta al quotidiano L’Ora, di cui è direttrice alla fotografia, per collaborare con lui. I due inizieranno a raccontare con le loro foto le prime stragi di mafia a Palermo negli anni di piombo. Il primo è quello di Boris Giuliano, capo della squadra mobile a cui Letizia era molto legata: fu ucciso da Leoluca Bagarella con sette colpi di pistola. (Agg. di Chiara Ferrara)



Letizia Battaglia e le prime foto di cronaca nera

La seconda e ultima parte di “Solo per passione”, la mini serie su Letizia Battaglia, si apre con il ritorno a Palermo della fotografa e del compagno Santi: il quotidiano L’Ora ha affidato loro la direzione della fotografia. Inizialmente i due non sono ben accolti nella redazione perché i colleghi ritengono che siano raccomandati, ma il direttore crede in loro e poco dopo anche gli altri sono costretti a rivedersi. L’inizio della carriera di Letizia però non è semplice. I primi casi di cronaca nera mettono in seria difficoltà la fotografa, che si fa spazio in un mondo di soli uomini. La Palermo violenta inizialmente la sconvolge, ma piano piano riesce a fare l’abitudine con scene di sangue e omicidi. (Agg. di Chiara Ferrara)

Solo per passione, anticipazioni puntata 22 maggio: il ritorno a Palermo di Letizia Battaglia

Lunedì 23 maggio, in prima serata, Raiuno trasmette la seconda ed ultima parte della miniserie “Solo per passione – Letizia Battaglia” che racconta la storia di Letizia che, con passione, ha dedicato la propria vita alla fotografia immortalando la morte di politici, giudici, poliziotti uccisi dalla mafia a Palermo. Nel corso della prima parte che ha incollato davanti ai teleschermi 2.989.000 spettatori pari al 17.8% di share, è stata raccontata la storia personale di Letizia e il suo avvicinamento alla fotografia. Dopo essersi sposata a soli 16 anni ed essere diventata mamma di tre bambine, Letizia crolla di fronte ad un’accusa di adulterio che la porta ad un crollo nervoso. Dopo essersi curata e aver assunto consapevolezza dei propri sogni, tra cui quello di diventare giornalista, Letizia comincia a lavorare per trovare la propria indipendenza.

L’incontro con il fotografo Santi la porta, così, a lasciare il marito e a prendere una decisione che cambierà la sua vita ovvero quella di lasciare Palermo per trasferirsi a Milano. La vita nel capoluogo lombardo, però, non la soddisfa soprattutto quando scopre che le sue fotografie di Pasolini sono state vendute ad un giornale che descrivono Pasolini come lei non avrebbe mai fatto. Delusa e decisa ad usare la propria arte fotografia per aiutare la sua Sicilia, decide di tornare a Palermo insieme a Santi per lavorare presso “L’ora”.

Solo per passione: l’ultimo colpo di Letizia Battaglia

Il ritorno a Palermo e i rapporti sempre più conflittuali con le figlie, rendono la vita di Letizia Battaglia sempre più difficile. Nella seconda ed ultima puntata della miniserie “Solo per passione“, Letizia si ritrova a dover fare i conti con una città sempre più violenta e un ambiente lavorativo molto maschilista in cui deve combattere il triplo per affermarsi. Come se non bastasse, anche il rapporto con Santi degenera e i due decidono di lasciarsi. Letizia, poi, decide di frequentare il teatro dove conosce Franco Zecchin cominciando una frequentazione con lui.

Decisa ad usare la fotografia per documentare tutto ciò che accade a Palermo, Letizia riesce a fotografare l’arresto Leoluca Bagarella e i morti per mafia, come Piersanti Mattarella. Le sue fotografie cominciano a diventare pericolose e Letizia viene minacciata di morte e Giovanni Falcone le consiglia di lasciare Palermo. Letizia, però, decide di andare avanti per la propria strada  fotografando i corpi di Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, morti nella strage di Via Carini il 3 settembre 1982. La morte di Giovanni Falcone la segna profondamente e, prima di dedicarsi totalmente alle fotografie dei bambine, porta a segno un ultimo colpo fotografando Giulio Andreotti in compagnia del mafioso Ignazio Salvo.