Proseguono le celebrazioni più o meno tradizionali in tutte le parti del mondo per l’arrivo del solstizio d’estate 2023, anche detto “il giorno più lungo dell’anno”. Tra queste, particolarmente suggestivo ogni anno è il ritrovo che viene fatto nel cerchio monumentale, patrimonio Unesco, di Stonehenge. Il luogo attrae ogni anno migliaia (quest’anno circa 8mila, secondo l’account Twitter ufficiale del sito turistico) di turisti da tutto il mondo, desiderosi di assistere al momento in cui il primo fascio di luce della giornata passa perfettamente attraverso la Hill Stone, ovvero la Grande Pietra che si suppone fosse l’ingresso del cerchio di rocce. Non è ancora chiara la funzione di Stonehenge, né come le immense pietre che lo compongono sia state portate lì ed erette, ma certo è che rimane in qualche modo legato al movimento astrale, come dimostra il fatto che “reagisca” in modo incredibilmente preciso al solstizio d’estate. (Agg di Lorenzo Drigo)
Solstizio d’estate: perché cade il 21 giugno ad orari diversi
Il 21 giugno appuntamento con il solstizio d’estate 2023, il giorno più lungo dell’anno dopo il quale le giornate iniziano ad accorciarsi. Si tratta dell’avvio dell’estate astronomica, da non confondere con quella meteorologica cominciata il 1° giugno, e dietro l’evento si celano alcune curiosità. La parola “solstizio” deriva dal latino e indica idealmente “la fermata del Sole“, cioè il momento in cui la nostra stella cessa di alzarsi sopra l’equatore celeste e sembra proprio arrestare il suo percorso per poi riabbassarsi. Durante il solstizio d’estate, il Sole raggiunge infatti la massima altezza nell’emisfero boreale, che quest’anno cade alle 16:58 (ora italiana), e non ha una data e un orario “fissi” ogni anno.
Il solstizio d’estate, quindi, non cade sempre il 21 giugno e non alla stessa ora, ma oscilla solitamente in un arco di tempo tra il 20 e il 22 dello stesso mese. Questo perché un anno dura 365 giorni e 6 ore circa, mentre il nostro calendario gregoriano è di 365 giorni. Di conseguenza, ogni anno il solstizio si verifica con circa 6 ore di ritardo rispetto al precedente, con l’effetto di una variazione di data. Nel giorno del solstizio d’estate, in sintesi, il moto apparente del Sole nella volta celeste sembra rallentare e fermarsi, ma non è la sola curiosità che rende speciale questo momento.
Solstizio d’estate il 21 giugno 2023: perché è il giorno più lungo dell’anno
Il solstizio d’estate quest’anno cade il 21 giugno 2023, come spiega l’Unione Astrofili Italiani (UAI), e precisamente alle 16:58 italiane. È il giorno più lungo dell’anno perché il Sole sorge alle 5:36 e tramonta alle 20:51, regalando al nostro emisfero, quello settentrionale, ben 15 ore e 15 minuti di luce. Il solstizio è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto all’eclittica, cioè il percorso apparente compiuto dal Sole durante l’anno sulla sfera celeste.
Al momento del solstizio estivo, la nostra stella è al punto più settentrionale del suo tragitto annuo nel cielo e raggiunge quindi la massima altezza sull’orizzonte, rimanendo visibile più a lungo e concedendoci quindi un tempo maggiore di luce. Nell’emisfero opposto, quello australe (o sud), nello stesso giorno cade il solstizio d’inverno che segna il passaggio dalla stagione autunnale a quella più fredda. L’UAI spiega inoltre che “alla una dell’ora legale attualmente in vigore, il Sole raggiunge il punto di massima elevazione sull’orizzonte” e questa altezza “dipende dalla latitudine: a Roma al culmine arriva a circa 71° 30′. A Milano l’altezza massima è 68° (3° 30′ più basso rispetto a Roma), a Palermo invece supera i 75°“.
Solstizio d’estate 2023: cosa riserva il cielo del giorno più lungo dell’anno
Il 21 e 22 giugno 2023, il cielo del nostro emisfero offre uno spettacolo celeste tutto da gustare, protagonisti il falcetto di Luna crescente, Marte e Venere poco più in basso. Il pianeta rosso, visibile in orario serale, si è spostato dalla costellazione del Cancro a quella del Leone il 20 giugno e, spiegano gli esperti UAI, e le condizioni di osservabilità sono molto simili a quelle di Venere. “Stiamo osservando una sorta di inseguimento tra i due pianeti, con Marte seguito a breve distanza dal pianeta più luminoso“, si legge nella nota dell’Unione Astrofili Italiani. Per gli amanti osservatori del cielo all’alba, saranno visibili prima del sorgere del Sole i pianeti Saturno e Giove.
Per quanto riguarda le costellazioni, a sud-est troveremo la celebre formazione dello Scorpione, sopra cui si trova Ofiuco. Gli oggetti celesti più brillanti da vedere sono le stelle Arturo, nella costellazione del Bootes, e Vega della costellazione della Lira. Senza dubbio, il trio più suggestivo da gustare è proprio quello che vede protagonisti il nostro satellite naturale, Marte e Venere, in quello che molti chiamano “corteo celeste” di questo solstizio d’estate.