Oggi, domenica 22 dicembre, è giorno di solstizio d’inverno, ovvero della giornata più corta dell’anno. Come mai quest’anno non cade il 21 dicembre, come accaduto nel 2018? La spiegazione è molto semplice ed è legata alla differenza tra anno tropico e anno siderale, cioè il periodo orbitale della Terra: quest’ultimo è di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Il nostro calendario, invece, arrotonda a 365 giorni: ogni anno si lasciano fuori più di sei ore, un ritardo che si accumula e causa l’oscillazione di date-orari di solstizi ed equinozi. Questo ritardo d’altronde si recupera con l’aggiunta di un giorno a febbraio ogni quattro anni, il cosiddetto anno bisestile. Per quanto riguarda gli altri pianeti, invece, l’alternanza di solstizi ed equinozi dipendono dall’inclinazione dell’asse di rotazione rispetto al piano dell’orbita. Pensiamo ad esempio a Venere, che ha un’inclinazione di appena 3°: in questo caso, i cambiamenti stagionali sono di piccola portata. Stesso discorso per quanto riguarda Giove. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
STONEHENGE E LE CELEBRAZIONI PER IL SOLSTIZIO D’INVERNO
Tra le celebrazioni tradizionali nel giorno del solstizio d’inverno che ricorre oggi, domenica 22 dicembre e con il quale si dà il benvenuto alla stagione più fredda dell’anno, c’è sicuramente quella che si svolge davanti al sito neolitico di Stonehenge nei pressi di Amesbury, in Inghilterra. Qui sono state centinaia le persone che oggi si sono radunate per ammirare l’alba. Così i partecipanti hanno voluto salutare il solstizio d’inverno in cui il giorno ha meno ore di luce rispetto al resto dell’anno. Si tratta di un momento astronomico che sin dall’antichità è legato alle feste pagane. Gente di tutte le età, all’alba di oggi si sono riunite indossando gli abiti della tradizione, tra lunghi mantelli e cappelli celtici, dando il via ad una festa pacifica con balli e canti, accompagnati da strumenti della tradizione. Ad officiare le celebrazioni sono gli ordini druidici, ovvero associazioni religiose che si rifanno ai druidi, guide spirituali nelle popolazioni celtiche. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SOLSTIZIO D’INVERNO 2019, 22 DICEMBRE: IL MIGLIOR PERIODO PER LA FERTILITA’
Con il solstizio d’inverno che cade oggi, 22 dicembre 2019, inizia il periodo migliore per il concepimento. Non lo dice il web ma lo dicono gli esperti, a cominciare dal pediatra Italo Farnetani, docente alla Libera Università Ludes di Malta, che interpellato a riguardo dai microfoni dell’agenzia Adnkronos ha spiegato: “A partire dal solstizio fino alla fine di marzo scatta una fase ottima per gli aspiranti genitori”. Il solstizio ha quindi fra le sue particolarità anche quella di essere salutare, e la spiegazione è data sempre dal medico esperto: “Da domenica le giornate iniziano ad allungarsi, perciò l’organismo riceverà una quantità maggiore di luce. Se si pensa che il rapporto luce/buio è il più importante sincronizzatore per gli esseri viventi, si capirà dunque quanto sia importante l’aumento delle ore di luce”. La maggiore luce permette di stimolare meglio la funzionalità ormonale della donna, e le temperature basse di questo periodo, nel contempo, non danneggiano gli spermatozoi. “La stimolazione che si ha con l’allungamento delle giornate – aggiunge e conclude – è così accentuata che poi settembre e ottobre sono i due mesi di maggior natalità”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SOLSTIZIO D’INVERNO FRA MITI E LEGGENDE
Sono numerosi i miti e le leggende che aleggiano attorno al solstizio d’inverno, che per il 2019 cade oggi, 22 dicembre. Nelle religioni pagane, ad esempio, questo giorno veniva celebrato come l’inizio della bella stagione (proprio per via delle maggiori ore di luce), e il momento in cui il tempo e il sole si fermavano (solstizio deriva dal solstitium, che significa il sole si ferma) e le giornate si allungavano. Nelle popolazioni pre-cristriane, invece, il solstizio assomigliava addirittura al Natale, mentre fra i celti si usava festeggiare lo Yule, che è la festa delle luce: ci si riuniva sotto ad un pino bevendo, mangiando a salutando l’arrivo della nuova stagione prospera. Ma la fra le celebrazioni più note del solstizio vi è senza dubbio Stonehenge, il misterioso sito inglese dove le pietre sono state disposte e allineate appositamente per potere vedere al meglio l’ultimo tramonto prima dell’inizio dell’allungarsi delle giornate. Per quanto riguarda la tradizione romana, invece, questi erano soliti festeggiare il Sol Invictus, ovvero, il sole invincibile, periodo che coincideva anche con la Saturnalia, una sorta di Natale in cui la gente si scambiava i regali. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
È ARRIVATO L’INVERNO! È IL GIORNO DEL SOLSTIZIO
Solstizio d’inverno 2019, ci siamo quasi: infatti precisamente alle ore 05.19 del prossimo 22 dicembre si verificherà quel fenomeno che prende il nome dal termine latino “solstitium” (letteralmente il “fermarsi del Sole”, espressione dovuta all’impressione che l’astro quasi si fermi davvero). Per l’astronomia questo è il momento in cui la stella principale del nostro Sistema Solare raggiunge, in quello che è il suo moto apparente lungo quella che viene definita eclittica, il punto di declinazione minima come accade ogni dicembre, segnando così l’inizio dell’inverno boreale e, alternativamente, dell’estate australe, laddove invece il solstizio d’estate che ricorre in giugno marca invece l’avvento dell’estate nelle emisfero boreale e dell’inverno australe, col sole che invece tocca il suo punto di massima declinazione positiva. E il 22 dicembre dunque sarà anche quello che convenzionalmente è indicato come il giorno più corto dell’anno dal momento che in questa data il soleggiamento sarà al massimo di otto o nove ore in Italia, a seconda delle zone prese in considerazione e con uno scarto di circa 60 minuti tra città del Nord e del Sud.
SOLSTIZIO D’INVERNO 2019: PERCHE’ E’ IL “GIORNO PIU’ CORTO DELL’ANNO”?
Col verificarsi del fenomeno del solstizio d’inverno, si dirà ufficialmente addio all’autunno e si darà il benvenuto invece a quello che di fatto è il primo inverno del secondo decennio del nuovo secolo. L’appuntamento come detto è per gli appassionati alle ore 05.19 della mattina del 22 dicembre quando per l’emisfero boreale, ovvero quello nord, si verificherà il passaggio astronomico tanto atteso: questo serve soprattutto a far luce su quella che è una falsa credenza, ovvero che il solstizio coincida con un giorno particolare mentre si tratta di un unico e breve momento, vale a dire quello della succitata declinazione minima del Sole lungo il percorso della sua orbita apparente; in quell’istante la nostra stella si troverà proprio sopra al Tropico del Cancro. Passando invece all’altro aspetto connotato al solstizio, ovvero il fatto che la data in cui cade è “il giorno più corto dell’anno”, va smentita anche qui un’altra falsa credenza e che tuttavia risale alla tradizione popolare che voleva il 13 dicembre, giorno consacrato a Santa Lucia, come il più breve. La data con meno ore di luce del 2019 e in cui il Sole raggiungerà la sua minore altezza sull’orizzonte sarà invece il 22 dicembre, dando il via a quello che peraltro molti esperti di medicina indicano come uno dei periodi più propizi dell’anno per le donne se hanno intenzione di concepire un bambino. Un aspetto che ha un quid di romantico dato che l’idea di “dare alla luce” una nuova vita va di pari passo col fatto che il solstizio mette in moto un processo per cui le stesse ore di… luce continueranno ad aumentare fino a che, in occasione dell’equinozio di primavera, non si equivarranno con quelle di oscurità e questo fino al solstizio d’estate quando il ciclo astronomico (un po’ come quello della vita) non ricomincerà.