PERCHÈ IN ITALIA NON SI POSSONO PUBBLICARE I SONDAGGI POLITICI E CLANDESTINI PER LE ELEZIONI EUROPEE 2024 E DA QUALE DATA
Un tempo l’avvicinamento alle Elezioni Europee o Politiche era un pieno di corse di cavalli, “sentimenti” fiutati qui e là, tutto rigorosamente segreto e quasi “mistico”: ebbene, il tempo dei sondaggi politici clandestini sembra ormai terminato, stroncato dalle tante stringenti regole sulla presunta “par condicio” che nel caso quasi unico italiano vede il divieto di pubblicare nuove intenzioni di voto a partire da due settimane esatte prima del voto.
E così è avvenuto anche in queste Elezioni Europee 2024, con il divieto di pubblicazione dei sondaggi politici a partire dalla mezzanotte di sabato 25 maggio scorso e con termine ultimo alle ore 23 di domenica 9 giugno, ovvero il momento della chiusura delle urne per il voto sul rinnovo del Parlamento Europeo. Il consenso dei partiti, le stime di voto sulle liste europee e le proiezioni sui possibili seggi eletti sono stati “congelati” per la legge 28/2000 ormai vigente appunto da quasi 25 anni: così come anche solo citare o parlare dei sondaggi espressi prima del silenzio elettorale è pratica pure questa vietata per legge in Italia. Il tutto mentre in Francia, Germania, Spagna e tanti altri Paesi Ue, possono pubblicare sondaggi non clandestini fino quasi alle urne aperte, se non in alcuni casi anche con il voto in corso.
SONDAGGI POLITICI CLANDESTINI, PROIEZIONI E ATTESA DEGLI EXIT POLL: LE REGOLE SUL SILENZIO ELETTORALE
«A decorrere dalle ore 00:00 di sabato 25 maggio 2024 e fino alla chiusura dei seggi elettorali, è vietata la pubblicazione dei sondaggi ai sensi dell’articolo 8, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28, cosi come stabilito dall’art. 27 della delibera AGCOM n. 90/24/CONS del 12 aprile 2024, pubblicata sul sito www.agcom.it.»: così informa il Governo sul portale dei sondaggi politici nazionali, facendo salva comunque la consultazione dei dati caricati prima del divieto ma sempre senza possibilità di pubblicare tali intenzioni di voto su nuovi articoli o servizi.
Le corse dei cavalli, i “conclavi” e altre diavolerie del genere venivano perciò utilizzate negli anni scorsi da giornali e partiti per fare emergere i sondaggi “clandestini” raccolti durante il silenzio elettorale: questo però, dalle scorse Politiche 2022 e confermato anche in queste Elezioni Europee 2024 non è più così usuale in quanto l’Agcom ha diffuso una ulteriore nota dove veniva avvertito il riservarsi del diritto di agire «contro chi aggirava le norme facendo riferimento a gare o altre competizioni di fantasia».
Questo significa dunque che di sondaggi politici clandestini, di “tranelli” online se ne sono visti molti meno, anzi praticamente nessuno, salvo i dati che arrivavano dall’estero sulle intenzioni di voto di altri Paesi Ue in corsa per le Europee. Per questo motivo, i primi dati nuovi prodotti dagli istituti demoscopici italiani saranno giocoforza gli exit poll e le proiezioni che usciranno domenica sera alla chiusura finale delle urne Europee dopo le ore 23: sarà quella l’occasione di confermare o meno i trend fissati prima del divieto elettorale di due settimane fa, sia per lo (scontato) primo posto – con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni in lotta con Pd e M5s – sia per il derby interno al Centrodestra fra Lega e Forza Italia, e sia infine sulla sfida per superare la soglia di sbarramento al 4% per tutti gli altri partiti “minori”.