COSA DICONO I SONDAGGI SULLE ELEZIONI GERMANIA 2025 DOPO L’ULTIMO DIBATTITO A “QUATTRO” DI DOMENICA SERA
A meno di una settimana dal voto decisivo in Germania delle Elezioni Federali anticipate, i nuovi sondaggi raccolti nelle ore in cui andava in scena l’ultimo dibattito tv a quattro – “Das Quadrell” – non cambiano di molto gli scenari piuttosto intricati verso la maggioranza del Bundestag. I cristiano-conservatori di Merz attorno al 30% guideranno la partita delle trattative post-voto quasi certamente, mentre il “nemico” giurato di (quasi) tutti i partiti tedeschi promette fuochi e fiamme con il secondo clamoroso posto alle urne: la sinistra in Germania, dopo la debacle del Governo Scholz, si appresta ad una sconfitta importante, sebbene i sondaggi sulle Elezioni Germania 2025 diano ancora l’SPD attorno al 16% e i Verdi di poco sotto al 13%.
Le intenzioni di voto raccolte da Forsa Poll mantengono invariate le distanze già viste in altri recenti sondaggi tedeschi: con la CDU prima al 30%, AfD di Weidel e Chrupalla spinge sopra il 20%, sebbene resti per il momento isolata da un “cordone sanitario” a livello sia internazionale che locale, per via delle politiche di destra forte anti-Ue, anti-immigrazione e anti-islamismo terrorista. Chiudono i sondaggi sulle urne del prossimo 23 febbraio 2025 il sorprendente 7% della Linke, che così facendo riuscirebbe a battere la sua ex leader Sahra Wagenknecht (fondatrice del BSW, al 4%), e il 5% risicato per l’ingresso al Bundestag del Partito Liberale di Lindner. Inutile però nascondersi dietro al fatto che al netto dei risultati delle Elezioni, ciò che sarà decisivo in Germania è il grado delle trattative post-voto, come dipeso (purtroppo) da una legge elettorale che neanche nella Locomotiva d’Europa si dimostra essere in grado di garantire una maggioranza stabile poche ore dopo le urne.
TUTTI VS AFD, È DAVVERO COSÌ? GLI SCENARI IN GERMANIA
Nei sondaggi politici raccolti finora sulle Elezioni Germania 2025 è stato chiesto più volte all’elettorato verso chi dovrebbe orientarsi la CDU-CSU di Merz nel provare a costruire la coalizione adatta a guidare il Governo 2025-2030: ebbene, vi è un 39% degli elettori che ripensa alla “grande coalizione” con la socialdemocrazia, in una riedizione dell’epoca Merkel. Vi è un 62% che invece rifiuterebbe un cartello CDU-Verdi, comunque meglio dell’accordo-spauracchio per mezza Europa tra cristianodemocratici e AfD, con il 76% degli elettori tedeschi che si dice contrari al destra-centro che si andrebbe ad instaurare (e che lo stesso Merz ha in realtà negato anche nel dibattito in tv di domenica sera).
DI contro, l’invito costante degli Stati Uniti di Trump e Vance è che tutti i partiti tradizionali della Germania possano dialogare con l’Alternative fur Deutschland per evitare di imporre spiacevoli “cordoni sanitari” e per traghettare il Paese lontano dalla crisi instaurata dalle «politiche progressiste di Scholz» di questi ultimi 4 anni. Lo scontro è accesissimo, i sondaggi continuano ad essere aggiornati, ma lo schema rimane sempre lo stesso: è un “tutti contro Weidel” quanto andato in scena ieri sera, così come si è impostata la campagna elettorale, seppur la CDU di Merz abbia più volte evidenziato che sui temi economici e di immigrazione occorre stravolgere radicalmente quanto atto finora dal Governo “semaforo” di centrosinistra. L’impressione che è si stia tutti attendendo i risultati delle Elezioni per capire gli effettivi rapporti di forza in Parlamento – ad esempio se il FDP liberale entrerà o meno dallo sbarramento, potrebbe essere una carta importante per un centrodestra più moderato – e per proseguire poi con le trattative con tutti i principali attori protagonisti, probabilmente compreso quella Alice Weidel che ora prima delle urne non vuole essere “avvicinata” ad alcuno dei partiti tradizionali. Dopo le urne invece…