GLI ULTIMI SONDAGGI POLITICI SULLE ELEZIONI USA 2024 VEDONO LOTTA ALL’ULTIMO VOTO TRA TRUMP E HARRIS

È difficile che in 20 giorni possa cambiare molto nelle previsioni e nei sondaggi politici circa le prossime Elezioni Presidenziali Usa 2024: a meno di dibattiti in extremis – ma sia Donald Trump che Kamala Harris non sembrano così convinti – o di grossi sconvolgimenti internazionali (l’attacco di Israele contro l’Iran, una svolta in Ucraina o l’invasione della Cina contro Taiwan, purtroppo di fatti gravi all’orizzonte ve ne sono in quantità).



Lo scenario che risulta dopo la campagna elettorale più schizofrenica degli ultimi decenni è quello attuale: a livello generale, i sondaggi politici nazionali danno Harris in lievissimo vantaggio sul rivale repubblicano; sugli Stati chiave invece è l’ex Presidente Trump a mettere il “musetto” davanti ai Dem, sperando di riuscire laddove Joe Biden aveva costruito la sua vittoria nel 2020. Guardando ai dati in arrivo dai sondaggi Harvard-Harris sul voto generale, Kamala è a +2% su “The Donald” mentre le intenzioni di voto della NBC News del 13 ottobre davano una parità netta tra i due rivali nella corsa alla Casa Bianca; da ultimo sulla CBS è invece a +3% il margine di vantaggio della vicepresidente degli Stati Uniti.



STATI CHIAVE “CON” TRUMP, CAOS KAMALA SUI VOTI DELLE MINORANZE: GLI ALTRI SONDAGGI USA 2024

Quanto esce dai sondaggi americani è dunque un testa a testa quello che si prospetta nella notte delle Elezioni Usa 2024, in arrivo il prossimo 5 novembre con i riflettori puntati da tutto il mondo sull’America: come abbiamo visto ieri, Trump dai sondaggi emersi in questi mesi risulta molto più forte e convincente sui temi di economia, immigrazione e lotta all’inflazione mentre Kamala Harris resiste sui diritti e sulle sfide democratiche anche nelle situazioni internazionali.

Quello che però emerge con chiarezza dagli ultimi sondaggi di Harvard Caps e Harris è che tra chi ha già deciso di partecipare al voto anticipato negli “Swing States” vi è un vantaggio importante del Partito Repubblicano con +2% sui Democratici (i quali invece avanzano di 8 punti nel voto anticipato nazionale, ndr). Tranne in Wisconsin dove mantiene Kamala un lieve vantaggio sul rivale, Trump risulta molto più convincente nelle aree di North Carolina, Pennsylvania, Georgia, Michigan, Nevada, Arizona.



Non è un caso che da giorni Barack Obama continui tra comizi e appelli sui social a rilanciare il voto sull’elettorato afroamericano e in generale sulle varie “minoranze etniche” specie negli Stati del Pennsylvania e della Carolina del Nord. In particolare ha fatto discutere un tweet su X del 14 ottobre dove l’ex Presidente dem invitava a votare per Harris in quanto la vicepresidente ha un piano che «solleverà gli uomini neri e le loro famiglie. Ha esposto alcuni modi per dare agli uomini neri gli strumenti per creare ricchezza». Come giustamente notano analisti e alcuni elettori, cosa sarebbe successo qualora un big repubblicano abbia invitato l’elettorato bianco a votare Trump in quanto “presidente bianco”.

Al di là delle polemiche su comizi e campagne elettorali, permane il problema per il Partito Democratico di convincere in massa gli elettorati in teoria più vicini per tradizione storica, culturale ed economica alla candidata Harris: oltre agli afroamericani tutt’altro che compatti sulla sua nomination, Kamala non starebbe sfondando neanche tra i latino-ispanici. Negli ultimi sondaggi sulle Elezioni Usa 2024 del New York Times/Siena College emerge come più di un terzo degli intervistati sostegno la costruzione del muro al confine tra Messico e Stati Uniti. Sempre nel medesimo sondaggio, emerge come un 10% di elettori latini che votarono Biden nel 2020 sarebbero pronti a puntare su Donald Trump il prossimo 5 novembre 2024.