BUCCI ALLUNGA SU ORLANDO: I NUOVI SONDAGGI POLITICI IPSOS SULLE REGIONALI IN LIGURIA

Quando esattamente un mese fa, era l’11 settembre, il sindaco di Genova Marco Bucci annunciava di aver accettato la proposta del Centrodestra di presentarsi candidato Governatore alle Elezioni Regionali Liguria 2024, i sondaggi politici sulla contesa davano il Centrosinistra di Andrea Orlando con una partita praticamente già vinta. I ritardi del Centrodestra nello scegliere un candidato, unito all’inchiesta su Genova che aveva portato all’arresto e poi alle dimissioni del Presidente Giovanni Toti, non facevano ben sperare il Governo Meloni di poter recuperare l’ampio vantaggio dell’ex Ministro Pd.



È passato un mese e molto è successo tanto da rendere ora la partita completamente ribaltata, o meglio si può ora parlare di “contesa” con sondaggi politici e risultati apertissimi per le urne aperte i prossimi 27-28 ottobre 2024: i veti e contro-veti interni al campo largo, con il ritiro di Renzi dopo l’aut aut lanciato dal M5s di Conte (davanti all’imbarazzo del Pd di Schlein che puntava ad mantenere tutti nella stessa coalizione) da un lato; la crescita di Bucci nei consensi grazie a mirate campagne elettorali, oltre che una tenuta fisica invidiabile dopo il cancro con metastasi diagnosticato mesi fa, dall’altro hanno dato nuovamente una partita alla Regione Liguria in vista delle Elezioni Regionali.



Già negli scorsi giorni i sondaggi davano un sostanziale pareggio tra i due candidati big, ma è ora con le intenzioni di voto raccolte dai sondaggi politici Ipsos di Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera” (raccolte tra l’8 e il 10 ottobre 2024) che si assiste ad un vero e proprio sorpasso del Centrodestra a sostegno di Bucci Presidente. Il sindaco di Genova – appoggiato da FdI, Lega, FI, Noi Moderati, lista Bucci e Lista Orgoglio Liguria – è dato ora al 49%, in allungo sullo sfidante Andrea Orlando al 46%, sostenuto invece dal “campo largo” meno Italia Viva. Sono in realtà 9 i candidati Presidente che concorrono alle Elezioni Regionali in Liguria, ma dietro a Bucci e Orlando v’è oggettivamente un divario ormai incolmabile: Francesco Toscano (Democrazia Sovrana e Popolare) è dato all’1,1%, Nicola Rollando (Per l’Alternativa) 1%, Nicola Morra (Uniti per la Costituzione, ex M5s) 0,8%, Marco Giuseppe Ferrando (Partito Comunista dei lavoratori) 0,8%, Alessandro Rosson (Indipendenza Alemanna) 0,6%, Maria Antonietta Cella (Partito Popolare del Nord) 0,4%, Davide Felice (Forza del Popolo) 0,3%.



PD PRIMA LISTA, FDI INSEGUE: PERCHÈ ORA ORLANDO TEME DI NON FARCELA CONTRO IL SINDACO DI GENOVA

Guardando invece ai voti di lista, sono sempre i sondaggi politici di Ipsos ad indicare un sub-movimento importante all’interno delle coalizioni: resiste il Pd come primo partito verso le Elezioni Regionali Liguria 2024, con il 24% dei consensi, ma è in pieno recupero Fratelli d’Italia con il 20% su scala regionale. Tutte le altre liste sono date sotto il 10%, a cominciare da FI al 9%, M5s 7,8%, Lega 7%, lista Bucci al 6,4% e lista Orlando sotto il 5%, con l’AVS che invece sale al 6,3%. In termini di coalizioni, ad oggi il Centrodestra pro-Bucci viene sondato al 47,8% lo stesso identico risultato del “campo largo progressista” a sinistra.

La partita, dicevamo, è apertissima ed è questa la prima vera vittoria del sindaco di Genova: ha recuperato uno scenario che sembrava già perso per il Centrodestra, puntando addirittura alla vittoria nelle urne aperte domenica e lunedì 27-28 ottobre 2024. Orlando continua ad avere il vantaggio del caos politico di questo ultimo anno in Liguria, con la giunta Toti dimissionaria dopo le indagini e gli arresti. Eppure guardando proprio i sondaggi Ipsos raccolti in questi giorni, è lo stesso Pagnoncelli sul “Corriere” a rilevare come il “campo largo” debba temere almeno due fattori oltre al vantaggio di 3% accumulato nelle intenzioni di voto: il gradimento per la giunta Toti resta comunque molto alto, al 42%, nonostante le inchieste, così come la previsione di votiva data a Bucci. Il risultato finale sarà dunque un rebus, una battaglia, ma già così il Centrodestra può sperare in quello che solo l’11 settembre scorso sembrava impossibile.