Allarme per il Movimento 5 Stelle, sorriso a metà per il Centrosinistra e grande rebus Centrodestra: questo un primo bilancio dei sondaggi sulle elezioni a Roma. Il “Rapporto Roma, verso le elezioni comunali” realizzato da Tecnè per Adnkronos ha realizzato una serie di rilevazioni in base a chi sarà il candidato della coalizione formata da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, Roberto Gualtieri (Partito Democratico) è in vantaggio in tutti gli scenari ad esclusione della discesa in campo di Enrico Michetti e Giulia Bongiorno.
Entrando nel dettaglio dei sondaggi sulle elezioni a Roma, Virginia Raggi rischia di dover fare i conti con un clamoroso flop: la candidata del Movimento 5 Stelle, nonché sindaco uscente, è quotata tra il 18 e il 20%. Non va di certo meglio a Carlo Calenda, sostenuto dal “suo” Azione e da Italia Viva: l’ex ministro dello Sviluppo Economico si attesta tra il 14 e il 15%. Roberto Gualtieri invece oscilla tra il 32 e il 37%. Come dicevamo, il risultato del candidato dem è legato al nome che presenterà il Centrodestra…
SONDAGGI ELEZIONI ROMA: GUALTIERI IN TESTA, MA DIPENDE DAL CENTRODESTRA!
I sondaggi sulle elezioni a Roma di Tecnè per Adnkronos confermano che Roberto Gualtieri è saldamente in testa se il Centrodestra schiera in campo il volto di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli (29%), l’ex magistrata Simonetta Matone (28%), il generale Claudio Graziano (32%) e il forzista Maurizio Gasparri (30%). Discorso diverso, come dicevamo, in caso di candidatura di Enrico Michetti: l’avvocato è quotato al 35%, sopra a Gualtieri (33%). Gli altri candidati restano sotto il 20%: Raggi al 18% e Calenda al 14%. Gara apertissima in caso di candidatura di Giulia Bongiorno, in quota Lega. L’ex ministro è data al 33%, un punto percentuale sopra all’ex titolare del Tesoro. Virginia Raggi in questo caso sale al 20% e Calenda al 18%. Le brutte notizie per il sindaco uscente non sono finite qui: i sondaggi sulle elezioni a Roma confermano che il 70% dei capitolini bocciano l’amministrazione targata Movimento 5 Stelle, difesa solo dal 28% degli intervistati.