TRUMP SUPERA KAMALA HARRIS: I SONDAGGI SULLE ELEZIONI USA CON IL SORPASSO REPUBBLICANO

Sarà la trovata come “cuoco” di McDonald’s, sarà la fine della “luna di miele” post-ritiro di Biden, sarà che l’America era e resta sostanzialmente spaccata in due, ma i sondaggi sulle Elezioni Usa 2024 a due settimane dal voto delle Presidenziali vedono un piccolo ma significativo sorpasso di Donald Trump sulla rivale Kamala Harris. Mentre il mondo ribolle tra guerre, scontri geopolitici e minacce di escalation nell’imminente in attesa di capire chi guiderà gli Stati Uniti nei prossimi 4 anni, i dati in arrivo dagli ultimi sondaggi nazionali vedono un lieve “corto muso” avanti dell’ex Presidente con il 45% dei consensi contro il 44% della vicepresidente Usa.



A dirlo sono gli ultimi sondaggi politici di Suffolk University e Emerson College per Usa Today, mentre i sondaggi della FOX News danno un vantaggio di 2% per Trump: al netto dell’errore statistico che di fatto rende praticamente impossibile fare bilanci certi sul voto del 5 novembre 2024, è il senso di un trend invertito a favore ora dei Repubblicani a raccontare un’ultima fase di campagna elettorale con più difficoltà del previsto per i Dem letteralmente appesi alla performance elettorale della ex procuratrice che continua a non scaldare i cuori degli americani come invece speravano i vertici del partito dopo la messa fuori gioco dell’anziano Presidente.



VOTO MUSULMANI USA E SWING STATE: PERCHÈ I DEM ORA TEMONO I SONDAGGI SULLE PRESIDENZIALI

Se Donald Trump appare sicuramente con meno smalto e con nuove polemiche ogni qualvolta che tiene un comizio, lo scenario su Kamala non è certo migliore e i sondaggi ne amplificano le difficoltà: il “ribaltone” avvenuto in estate con il netto recupero di Harris contro l’odiato rivale si è fermato bruscamente e ora pare difficile vedere un netto vantaggio per ciascuno dei due candidati alla Casa Bianca. I sondaggi sulle Elezioni Usa 2024 vanno considerati come importanti a prescindere, ma è sempre meglio dare un’occhiata a quelli sugli Swing States piuttosto che fossilizzarci su quelli nazionali che, come noto, hanno valenza politica minore visto il complesso sistema elettorale americano (dove la vittoria è legata al numero di delegati e non al complessivo numero totale di preferenze).



Emerge sugli Stati chiave un sostanziale testa a testa in tutte le realtà locali dove storicamente non è netta la maggioranza per Repubblicani o Democratici: i sondaggi Washington Post-Schar School vedono ad oggi il vantaggio di Donald Trump in Arizona (+3%) e North Carolina (50% contro il 47%), mentre di contro resta il testa a testa con vantaggio Dem in Georgia (51 vs 47%), Michigan (+2%) e Pennsylvania (+2%). Parità in Nevada, vicinissimi in Wisconsin e comunque in ognuno degli Swing States domina il margine di errore dei sondaggi tra il 4 e il 5%, rendendo dunque non prevedibile il risultato finale che si avrà la mattina del 6 novembre. In termini di agenda politica, il GOP resta avanti sul fronte economia e migranti, mentre per i Dem sono i temi come aborto, clima e lotta contro la criminalità a tener Harris in vantaggio nell’elettorato.

Da ultimo, i sondaggi espressi da YouGov sul voto dell’elettorato musulmano conferma un trend visto già negli scorsi mesi, quando l’abbandono della maggioranza di arabi americani contro la Presidenza Biden metteva il Partito Democratico in forte difficoltà nel mondo musulmano. Ebbene, secondo quest’ultimo sondaggio Trump avrebbe il vantaggio anche degli elettori arabi con il 45% delle preferenze contro il 43% di Harris: al netto della percezione del tycoon repubblicano come maggiormente filo-israeliano, l’elettorato musulmano americano ritiene Trump più capace di gestire le guerre in Medio Oriente rispetto alla vicepresidente degli ultimi 4 anni di Casa Bianca.