NON SOLO SWING STATES: TRUMP AVANTI ANCHE NEL VOTO POPOLARE VERSO LE ELEZIONI USA 2024

A due settimane dal voto delle Elezioni Presidenziali Usa 2024 i nuovi sondaggi in arrivo dall’America non fanno che confermare il trend dell’ultima tranche di campagna elettorale, con timori per il Partito Democratico che crescono di giorno in giorno. Se infatti dopo la “luna di miele” dei dati post-convention Kamala Harris ha dovuto subire il ritorno del consenso repubblicano in molti degli “Stati chiave” (gli “Swing States” storicamente in bilico e non definibili con chiare maggioranze), ora è anche sul voto popolare tout-court che la candidata Dem rischia il sorpasso di Donald Trump.



L’ex Presidente degli Stati Uniti guida infatti gli ultimi sondaggi politici nazionali sulle Elezioni Usa 2024, tanto quelli di TIPP quanto su Atlas, mentre nella media di RealClearPolitics è ancora in svantaggio sulla rivale ma pur sempre in “recupero”: per il sondaggio aggiornato al 20 ottobre 2024 di TIPP Trump ottiene il 49% contro il 47% di Kamala Harris, mentre per Atlas il vantaggio dell’ex Presidente americano è di tre punti percentuali. Al netto delle distanze sempre molto minime nel voto popolare nazionale (la “media” dà Kamala Harris avanti dell’1,3% sul rivale), i sondaggi di questo ultimo periodo di campagna presidenziale dimostrano l’assoluta vicinanza dei due candidati con il voto che potrà realmente giocarsi anche molte ore dopo la chiusura dei seggi. Diversi opinionisti e analisti in casa Dem negli Usa ritengono che difficilmente ci sarà la “chiamata” sul vincitore la mattina del 6 novembre 2024 in quanto la distanza è molto minima tra Harris e Trump e decisivi potrebbero essere i conteggi dei voti postali negli Stati in bilico.



MC DONALD’S-TRUMP, KAMALA HARRIS IN OGNI INTERVISTA TV: LE STRATEGIE DOPO I SONDAGGI ELEZIONI USA 2024

Gli ultimi sondaggi per le Elezioni Usa 2024 sugli Swing States vedono da un lato un fortissimo recupero di Donald Trump sui rivali Dem quando solo un mese fa vi era una “spartizione” tra le due candidatura: le ultimissime rilevazioni sul Pennsylvania, stato chiave storicamente per l’assegnazione del nuovo Presidente, danno Trump in vantaggio di 3 punti su Harris (secondo i sondaggi Trafalgar Group). In poche settimane la vicepresidente degli Stati Uniti ha perso il vantaggio precedente in Nevada, Michigan, Wisconsin e anche Pennsylvania: non solo, al momento Trump sarebbe in vantaggio anche nel “538 forecast”, il sistema di previsione elettorale che considera le rilevazioni demoscopiche “mixate” con dati demografici ed economici.



Donald al 51%, Kamala al 49% e la previsione/probabilità di vittoria sembrano ribaltate rispetto anche solo ad un mese fa: per tutti questi motivi si assiste in queste ore ad una presenza assidua della leader Dem nelle interviste tv di quasi tutti i canali principali di informazione negli Usa (CNN, ABC, CBS, addirittura la FOX dei conservatori). È questo il “piano B” scelto in emergenza da Harris per provare a convincere l’elettore indeciso americano che l’altro candidato sia il peggiore possibile, inserendo insulti e critiche alla tenuta psico-fisica del tycoon. Dall’altra parte, oltre a cercare di convincere l’elettorato afroamericano e ispanico che la nomination Harris sia una brutta copia della Presidenza Biden, i Repubblicani puntano a conquistare l’elettore “normale” americano: da qui la scelta di presentarsi in un turno di lavoro al McDonald’s in Pennsylvania, con i cittadini che al McDrive si ritrovano a consegnargli i sacchetti con i menu niente meno che l’ex Presidente degli Stati Uniti. Comizi, comparsate tv o “tra la gente”: stili diversi, agende diverse, obiettivo comune di convincere l’elettore ancora indeciso, specie negli Stati “chiave” nella pancia dell’America.