GRANDI ELETTORI E VOTI POPOLARI: COSA DICONO I SONDAGGI SULLE ELEZIONI PRESIDENZIALI USA 2024
Lo diciamo da almeno qualche settimana nell’analizzare i vari sondaggi politici sulle Elezioni Presidenziali Usa 2024: quello tra Donald Trump e Kamala Harris sarà un testa a testa sostanziale e giunti ad una settimana esatta dalla notte elettorale americana non possiamo che confermarlo anche con gli ultimi dati in nostro possesso. Lo scenario sembra alquanto “cristallizzato” nella sostanza, mentre è assai variabile nella “forma” (ovvero nei vari elementi che concorrono alle Elezioni, dai sondaggi ai programmi fino ai comizi e ai temi internazionali): Democratici in vantaggio sul voto complessivo popolare, Repubblicani in grado di avere al momento un vantaggio negli Stati “in bilico”, i cosiddetti “Swing States” che storicamente cambiano maggioranze a seconda delle varie Presidenziali.
Gli ultimi sondaggi nazionali sulle Elezioni Usa 2024 confermano il trend che vede Harris in lieve vantaggio – sempre tra l’1 e il 3% di divario massimo – sull’odiato rivale del GOP: la media riportata e aggiornata ogni giorno sul portale FiveThirtyEight ribadisce il concetto con la vicepresidente Usa al 48% contro il 46,7% di Donald Trump. Come però abbiamo già ribadito in questi giorni, il voto del prossimo 5 novembre 2024 non si baserà sulla conta totale delle preferenze, ma sulla capacità dei candidati Presidente di raccogliere quanti più Stati “popolosi” per potersi aggiudicare i Grandi Elettori specifici. Servono come noto 270 delegati per avere la maggioranza e vincere la Casa Bianca e la situazione ad oggi – tenuto conto che negli “Safe States” (gli Stati sicuri) Dem e Rep vincano le proprie roccaforti – vede potenziali 225 Grandi Elettori per Kamala e 219 per Donald: i rimanenti 93 Grandi elettori risultano dai 7 Stati in bilico entro i quali probabilmente si giocheranno i risultati delle Elezioni Usa 2024.
7 STATI CHIAVE A -7 GIORNI DALLE ELEZIONI USA 2024: GLI ULTIMI SONDAGGI E QUALI TREND PER TRUMP-HARRIS
Si tratta nello specifico di Arizona, Georgia, Nevada, Michigan, Pennsylvania, North Carolina e Wisconsin: ebbene, gli ultimi sondaggi prodotti su questi 7 Swing States vedono un vantaggio, seppur lieve, per i Repubblicani ed è su queste basi che si fonda il moderato ottimismo pro-Trump tanto nei mercati quanto nelle redazioni dei network che in queste ore fanno trapelare “panico” o “attesa” in base allo schieramento ideologico dei media.
Sempre guardando la media di FTE, la leader Dem avrebbe vantaggio solo in Michigan con +0,5% sul diretto rivale, confermando la grossa difficoltà di questo ultimo mese di campagna elettorale nel mantenere saldo il predominio Dem negli Stati un tempo facente parte del “Blue Wall”, ovvero i 18 Stati che dal 1992 in poi hanno sempre visto trionfare i candidati democratici. Pennsylvania, Wisconsin e Michigan nel 2016 vennero strappati da Trump rompendo il “muro blu Dem” e da allora vanno considerati a pieno diritto degli Stati in bilico per antonomasia: i sondaggi danno Harris avanti solo nel Michigan per l’appunto, mentre in Pennsylvania (+0,3%) e Wisconsin (pari) Trump avrebbe ampiamente recuperato l’iniziale svantaggio di fine estate. Sempre avanti infine negli Swing States i Repubblicani in Arizona (+1,9%), North Carolina (+1,3%) e Georgia +1,5%: se l’ex Presidente prosegue nel puntare tutto su economia e migranti come temi forti per ribaltare l’agenda Biden-Harris, i Democratici puntano sulla sempre più frequente “demonizzazione” dell’avversario, ripetendo la forte pericolosità di Trump nel suo essere «fascista», «populista» e «filo-Putin». Qualche percentuale in questi giorni è stata recuperata da Kamala Harris e su questo filone potrebbe proseguire il “trend” che porterà direttamente alla grande notte del 5 novembre prossimo.