Nonostante i tanti casi che hanno suscitato polemiche anche dure, e nonostante la crisi interna al governo, Salvini e la Lega rimangono lassù, tra il 37 e il 37,5%, con una perdita di pochissimi decimali. Il caso Carola Rackete, il Russiagate, lo show in spiaggia a Milano Marittima, lo scontro sulla Tav non scalfiscono la popolarità di Salvini, ci dice il sondaggista Renato Mannheimer: “La gente quando la intervistiamo per i nostri sondaggi ce lo dice chiaramente, Salvini parla come me, si veste come me, fa bene a essere duro con i migranti, ci rappresenta come nessun altro. Il suo modo di fare, che infastidisce molti, evidentemente funziona, e alla grande”. Male invece il Pd che, ci ha detto ancora Mannheimer, continua a non avere una linea politica e a essere lacerato all’interno, mentre l’idea di Berlusconi di un centro moderato potrebbe funzionare. “Sono tanti i moderati di centrodestra che hanno votato a malincuore Salvini”.



Gli ultimi sondaggi ci dicono che nonostante lo scontro interno, Lega (37,7%) e M5s (17,6%) tengono le loro posizioni, anzi i 5 Stelle guadagnano qualcosina. Cosa determina l’attuale rapporto di consensi?

I casi vanno affrontati ognuno per conto proprio. I 5 Stelle guadagnano un decimo di punto, che conta poco o niente. È ragionevole invece pensare che rimangano stabili, cioè sempre sopra il 17%, perché il loro elettorato è disattento, non pensa a cosa votare, spesso non rispondono neanche ai sondaggi. Personalmente ho la sensazione che in caso di elezioni vere siano destinati a perdere non poco.



E la popolarità di Salvini e della Lega?

Tutti gli episodi delle ultime settimane lo hanno rafforzato. Il pubblico sensibile a Carola Rackete o allo show di Milano Marittima è quello dell’opposizione, che è il 40%, una bella cifra, ma questo pubblico non influisce sul senso di appartenenza e di ammirazione che hanno oggi gli italiani per Salvini. Quando intervistiamo la gente, ci dicono in tanti che Salvini è bravo, parla come me, si veste come me, siamo stufi degli immigrati, fa bene ad essere duro con loro. Questo suo modo di fare molto semplice, conquista la gente, bisogna riconoscere che funziona.



Il Pd è generalmente accreditato tra il 20 e il 22%. Di fatto però non esiste un’opposizione politica reale. Gli italiani a cui non va bene questo governo cosa votano?

Gli italiani a cui non va bene questo governo sono disperati, perché vorrebbero qualcosa da votare ma non la trovano. Vorrebbero un leader alternativo e forte che oggi non c’è. Il Pd è dilaniato da questioni interne e non ha una linea politica, balbetta frasi sul figlio di Salvini che va sulla moto acqua della polizia, ma non ha una proposta alternativa e quelle che ha sugli immigrati funzionano solo tra i suoi elettori. Credo che il Pd aumenterà qualcosa in caso di elezioni ma è un elettorato comunque minoritario.

A proposito di opposizione, che ne pensa del progetto di Berlusconi di una federazione centrista?

È una buona idea perché esistono molti moderati che hanno votato a malincuore Salvini i quali vorrebbero una forza di centro. Oggi però non bastano più come una volta i partiti, ci vogliono i leader, e per ora il centro moderato non ce l’ha.

Anche perché Berlusconi rifiuta le primarie, tanto che Toti l’ha mollato…

Infatti è così.

Quanto vale l’astensione?

È ragionevole pensare che alle prossime elezioni potrà essere sul 35-40%, ma molto dipende dalla campagna elettorale. Se si infiamma, la gente va più facilmente a votare.

Di Maio sembra in declino in M5s; esiste una alternativa?

Fico è abbastanza popolare, non credo che Di Battista possa aspirare a prendere il suo posto.

Quanto vale Conte? E perché?

Conte è popolare, funziona, con questa linea intermedia raccoglie consensi, siamo sul 50%. Ha conquistato la fiducia di molta gente, potrebbe anche formare un altro governo.