SONDAGGI – In un quadro incerto come quello attuale, dove nonostante i buoni segnali il Covid non abbandona la scena, mentre il caro bollette mette in crisi tutto il sistema economico che si sperava fosse lanciato verso la ripresa, gli italiani, ci ha detto Alessandro Amadori, vicedirettore dell’Istituto Piepoli, “hanno davanti a loro un largo ventaglio di preoccupazioni”. Il Covid e la pandemia restano al primo posto: non è tanto la paura di ammalarsi, ci ha detto ancora, “quanto la preoccupazione per il lavoro, per una corretta assistenza in un momento in cui la sanità è tutta concentrata sul virus”. Una preoccupazione segnalata dal 14% degli italiani. Al secondo posto si piazzano i timori per il caro vita, inteso come economia famigliare: aumenti delle bollette, degli affitti, della spesa. Si fa largo, infine, un dato nuovo: la sicurezza. “Questo perché sempre nei momenti di frustrazione si sviluppa nelle nostre società l’aggressività: lo vediamo soprattutto nei giovani, i più colpiti dalla pandemia, ma non solo”.
Cosa preoccupa di più gli italiani oggi?
Quello che affligge di più gli italiani attualmente è un ventaglio di problematiche, non c’è un elemento che spicca più degli altri, piuttosto ce ne sono molti che preoccupano in egual misura.
Ci può citare i principali?
In cima alle preoccupazioni resta la pandemia. Non vuol dire necessariamente paura di ammalarsi, anche se questa preoccupazione comunque permane, quanto soprattutto non avere chiaro se e quando torneremo a una normalità completa, pre-Covid. Il tema della pandemia in senso ampio è quindi la principale preoccupazione avvertita dagli italiani.
Come si declina questa preoccupazione non solo sanitaria?
Diciamo che all’interno di questo tema notiamo una forte preoccupazione per il posto di lavoro, che a sua volta si riverbera come preoccupazione per il futuro dei figli. Non parliamo solo di ambito della micro-economia, ma di ambito della vita familiare, ed è un tema sicuramente rilevante. Direi che si può parlare di impatto sull’economia domestica: caro bollette, caro affitti, caro vita in generale, il tutto a fronte di redditi che tendono invece a contrarsi. Collegato a questo tema, però, c’è anche quello sanitario, perché l’accesso alle visite specialistiche o anche agli interventi di cura ordinaria è diventato più difficile. Emerge la preoccupazione per la propria salute e la paura di non poter essere correttamente assistiti, visto che il sistema sanitario è così occupato nella lotta al Covid.
C’è altro ancora che preoccupa gli italiani?
Un terzo tema che si sta affermando è quello della sicurezza. A mio avviso, questi anni di frustrazione hanno provocato un aumento dell’aggressività. E’ una legge della natura davanti a cui non ci si può nascondere, si chiama legge di Dollard e Miller (una teoria formulata nel 1939 da due psicologi comportamentisti, secondo i quali la frustrazione determina sempre aggressività e l’aggressività è sempre conseguenza della frustrazione, ndr).
Si vede soprattutto nei giovani?
Sì, in particolare tra i ragazzi, che sono forse quelli che hanno pagato il prezzo più alto. E’ un disagio sociale che mostra i segni della crescita di una micro-criminalità diffusa.
Ci può fornire dati numerici?
Nelle ultime settimane, a parte l’elezione del presidente della Repubblica, le notizie che hanno colpito di più sono state il passaggio di colore delle Regioni, dunque il tema della pandemia, per il 14% degli intervistati e la crisi economica per l’11%. A seguire, una notizia che ha colpito molto è stata la strage avvenuta in Sicilia, in cui un uomo ha ucciso il fratello, la cognata e due nipotini. Come vede i temi sono quelli che dicevo: pandemia, economia e sicurezza.
I dati sono ancora fermi a queste percentuali, anche negli ultimi giorni?
Sì: dopo il Festival di Sanremo che ha interessato il 19% degli italiani, le notizie che hanno colpito di più sono per il 14% il calo dei contagi e il tasso di positività. L’introduzione delle nuove norme anti-Covid ha interessato il 13%, poi la crisi economica.
Dal punto di vista politico, invece, gli italiani come stanno vivendo questo periodo? Draghi e l’operato del governo che percentuali di consenso riscuotono?
La fiducia nel premier al momento oscilla tra il 60 e il 63%, molto alta. Quella al governo è un po’ più bassa, tra il 58 e il 61%.
Però resta una fiducia comunque alta, non crede?
Sì, è alta.
E il presidente Mattarella?
Svetta al primo posto con il 68%, davanti proprio a Draghi al 63%: è una coppia che “spacca”, con buona pace dei loro avversari.
(Paolo Vites)
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