I sondaggi politici ormai vivono di una incognita sempre più “pressante” che risponde al nome di Giuseppe Conte: sarà la sua decisione nell’immediato futuro a far cambiare con ogni probabilità gli scenari a livello nazionale anche per tutte le altre liste principali: nell’ottimo reportage demoscopico di Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera, i sondaggi politici Ipsos esprimono in primis una classifica “molto corta” per le intenzioni di voto attuali, pronta a cambiare però a seconda delle prossime decisioni di Conte. Nei giorni degli Stati generali, il leader del Governo sale fino al 61% della fiducia, staccando tutti gli altri leader politici: ad oggi, se si potesse votare per le eleziono politiche, si vedrebbe una Lega sempre più in calo al 23,5%, seguita dal Pd a ridosso con il 21,3% e soprattutto da un balzo clamoroso di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni che al 17,5% non solo supera il M5s (17,1%) ma fa assomigliare ad un “quadripolo” l’attuale scenario italiano. Forza Italia al 7%, Azione Calenda al 2,7%, LeU al 2,4%, Italia Viva di Renzi in sprofondo totale al 2,3%, Europa Verde all’1,5% e Più Europa all’1,2% chiudono le intenzioni di voto in piena fase 3.
SONDAGGI IPSOS (14 GIUGNO): CONTE TRA M5S E PARTITO “NUOVO”
Ma c’è sempre quell’incognita che Pagnoncelli esplicita molto bene nei successi calcoli effettuati dai sondaggi politici di Ipsos: una lista di Conte ad oggi varrebbe il 14,1% sulla scala dei partiti, facendo calare la Lega al 23,2%, Fratelli d’Italia come seconda forza al 16,6%, il Pd in brusca frenata al 15,8% e il Movimento 5 Stelle al 12,7%. Berlusconi perderebbe lo 0,5% di voti, sostanzialmente simili tutti gli altri partiti ad eccezione di Leu-Sinistra che calerebbe al 1,5%, dimostrando che il polo di Conte potrebbe attingere anche dall’ala progressista-radicale di sinistra. Ma i sondaggi Ipsos hanno fatto anche di più: qualora Conte invece che una lista sua, divenisse leader del Movimento 5 Stelle (come spingono da tempo Grillo e la parte meno “radicale” del M5s) «l’elettorato potenziale del M5s dal 19,8% attuale, con la guida di Conte, passerebbe al 29,9%, colmando il gap con la Lega e FdI che hanno un elettorato potenziale compreso tra il 25% e il 30%», spiega Pagnoncelli. Alla domanda su chi vorrebbero gli elettori grillini come proprio leader, il 42% sceglierebbe Conte, il 27% Luigi Di Maio e il 19% Alessandro Di Battista.