Sondaggi politici, si chiude il 2024 tra consensi e preferenze, che come ha confermato il direttore di Youtrend Lorenzo Pregliasco, sono rimasti piuttosto stabili ma anche molto frammentati. L’esperto di comunicazione, che è a capo dell’Istituto, intervistato da Repubblica per fare un bilancio dell’anno ha infatti sottolineato che, a differenza di alcuni periodi passati, quando si erano verificati veri e propri boom di popolarità per alcuni partiti, come ad esempio era successo nel 2018 con il Movimento 5 stelle, nel 2019 con la Lega e nel 2022 con Fratelli d’Italia, ora si assiste ad una posizione degli elettori che rinnova la situazione nazionale senza ribaltare alcuna preferenza assoluta, anche se in determinati momenti si può notare che alcuni scostamenti sono stati interessanti. Ad esempio alcuni picchi che hanno determinato un minore distacco tra le coalizioni, il particolare con l’ascesa del PD ma anche l’aumento dei cittadini che hanno manifestato consensi per Forza Italia, che dopo un calo è arrivato a raggiungere e sorpassare la Lega, conquistando una parte dell’elettorato di centro. Dati importanti che però hanno dimostrato la grande tenuta del centrodestra, anche dopo la sfida delle Europee.
Sondaggi politici, il bilancio del 2024: “Consensi frammentati, centrodestra favorito anche per il futuro”
Lorenzo Pregliasco direttore della società di sondaggi politici Youtrend, ha commentato l’andamento del 2024 delle preferenze dei cittadini in merito ai partiti, Una tendenza che è rimasta stabile seppur frammentata nelle varie coalizioni. Nel centrosinistra da notare c’è, come ha sottolineato l’esperto, una ascesa del PD che però non riesce ancora a conquistare tutti gli ex elettori del Movimento 5 stelle, in parte confluiti nell’astensionismo. Un fenomeno, preoccupante e confermato anche dai dati registrati alle europee, che potrebbe contribuire ad un netto cambiamento di scenario nel caso questi cittadini delusi decidessero di sostenere un partito invece di non andare a votare.
Altro aspetto importante, è la frammentazione dell’intero sistema, considerando che, come evidenzia Pregliasco: “I due principali partiti delle coalizioni, se messi insieme danno solo il 52% del totale“. Chiaramente quindi, a parità di consensi o anche con una prospettiva di ulteriore crescita il Pd, che ha avuto negli anni costanti perdite, per poter avanzare dovrebbe attirare più persone che ora si astengono. Dall’altra parte, per riequilibrare la situazione, ci sarebbe bisogno di maggiore astensionismo di elettori di destra. Per questo fattore quindi, conclude il direttore: “Chiaramente la coalizione di governo resterà favorita anche nel futuro“.