SONDAGGI POLITICI EUROMEDIA, INTENZIONI DI VOTO E GUERRA
A quasi 2 mesi dalle Elezioni Amministrative, i nuovi sondaggi politici 2022 emersi dopo la Pasqua danno una fotografia piuttosto importante per lo sviluppo della campagna elettorale, tanto per le Comunali quanto soprattutto per le Nazionali di qui a un anno. Non solo, i medesimi sondaggi sul fronte della guerra offrono diversi spunti di riflessione circa il recepimento dei fatti internazionali nel nostro Paese.
Partiamo però dalle intenzioni di voto offerte dagli ultimi sondaggi politici di Euromedia per “Porta a Porta”: se si votasse oggi, il Pd e Fratelli d’Italia si contenderebbero il ruolo di primo partito italiano. 21,7% per Letta, 21,5% per Meloni, seguiti a profonda distanza dalla Lega di Salvini ancora in caduta al 15,9%. Male il M5s di Conte al 12,3%, tiene Forza Italia di Berlusconi all’8,5%, mentre sale ancora +Europa-Azione al 4,7% su scala nazionale. Chiudono i sondaggi ItalExit di Paragone al 3,5%, Italia Viva di Renzi al 2,3%, Verdi al 2,1%, Mdp-Articolo 1 all’1,9%, Sinistra Italiana all’1,5%. Spostando il focus sulla guerra in Ucraina, i medesimi sondaggi Euromedia hanno provato a tastare il polso della situazione sul trio di temi guerra-armi-gas: qui si scopre come il 60,2% si dice concorde con le motivazioni ucraine (solo il 17,1% con la Russia), mentre il 60,3% si dice anche d’accordo con le sanzioni russe contro Mosca prodotte dall’Europa. Divisi invece sull’invio di armi in Ucraina – 40,1% a favore, 45,7% contrari – gli italiani intervistati dai sondaggi politici di “Porta a Porta” si dicono favorevoli alla “linea Draghi” sul fronte energia: il 65,3% è d’accordo con il poter ridurre riscaldamento e condizionatori in casa per ridurre la dipendenza dal gas russo.
SONDAGGI DEMOS SULLA GUERRA IN UCRAINA: 25% NON CREDE AI MEDIA
Rimanendo sul fronte guerra, i sondaggi politici stilati da Demos&Pi-Demetra per “La Repubblica” hanno provato ad approfondire il rapporto stretto da cittadini, informazione e guerra in Ucraina.
Il 57% si dice abbastanza informato su quanto sta avvenendo in Est Europa dallo scorso 24 febbraio, ma nonostante questo è la fiducia nei mezzi di informazione a subire una pesante critica: il 46% ritiene che sulla guerra gran parte dell’informazione italiana è «distorta e pilotata», il 50% invece dissente da tale opinione. Ancora, il 23% crede che in tempi di guerra sia giusto che le notizie siano in parte censurate (75% assolutamente in disaccordo invece), mentre infine il 23% è convinto che le notizie e le immagini sui crimini di guerra dell’esercito russo (Bucha, Irpin, Borodyanka, Mariupol etc….) «sono solo una montatura del Governo ucraino». Il 72% degli elettori intervistati invece denuncia quei massacri e li imputa alla Russia di Putin.